Ventimiglia, nella parrocchia di Cristo Re il tradizionale presepe

Date Evento
Dal 7 dicembre al 14 dicembre
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Ingresso

Evento concluso

«Quest’anno abbiamo voluto realizzare un presepe che rappresentasse la salvezza, mostrando che già nell’Antico Testamento si attendeva la venuta del Messia»

Ventimiglia, nella parrocchia di Cristo Re il tradizionale presepe

Ventimiglia. «La Sacra Scrittura, cioè la Bibbia, è un vero scrigno di racconti meravigliosi. Il Santo Natale ci raduna attorno al presepe e alla sua straordinaria atmosfera. Ma, molto spesso, ci perdiamo nel presepe e nei suoi particolari, dimenticando di contemplare la scena.

E cosa sta al centro della scena del presepe? Naturalmente la nascita di Gesù. Lui è quell’evento che noi chiamiamo “salvezza”. Ma cosa intendiamo per salvezza? La salvezza dalla morte, in quanto venendo nel mondo Gesù ci annuncia di donare la vita eterna, quella che non ha fine.

Quest’anno abbiamo voluto realizzare un presepe che rappresentasse la salvezza, mostrando che già nell’Antico Testamento si attendeva la venuta del Messia. Siamo però partiti dal Vangelo di quest’anno, il Vangelo di Luca. Nella descrizione della nascita del Figlio di Dio, vi è un particolare molto speciale: la mangiatoia. Esso è quell’angolo in cui gli animali vanno ad attingere il fieno. La presenza degli animali, sempre numerosi all’interno dei nostri presepi, ci ha riportato alla mente quel racconto della salvezza del libro della Genesi. Questo racconto è l’arca di Noè.

La salvezza descritta dal racconto dell’arca di Noè è molto diversa da quella salvezza che porta il Figlio di Dio. Nonostante questo, l’arca ha un comune denominatore con la salvezza cristiana. L’arca di Noè è il simbolo della salvezza davanti alla cancellazione dell’esistenza. Il diluvio universale racconta l’inquietudine di Dio davanti alla cattiveria umana. Solamente Noè, la sua famiglia, e selezionate coppie di ogni specie animale trovano la salvezza, in questa imbarcazione costruita attraverso le istruzioni che Dio stesso ha dato a Noè. Una salvezza fisica, un veicolo grande che contenesse la vita di pochi che avrebbero dovuto ripopolare il mondo.

Ma in tempi nuovi, Dio ha mandato il suo stesso figlio Gesù, affinché la salvezza fosse offerta a tutti gli uomini che Dio ama, coloro che attraverso la buona volontà amano la vita e amano Dio. Questa salvezza è universale e attraversa ogni spazio e ogni tempo. Questa salvezza è anche particolare, perché il Figlio di Dio nasce come ogni essere umano. Ha bisogno delle cure dei suoi genitori, ha bisogno della compagnia dei tanti personaggi che popolano la sua scena di salvezza. Ha bisogno di tutte le creature che fanno parte del progetto di Dio.

Noi tutti che contempliamo questa scena dobbiamo pregare il Figlio di Dio per sentirci parte di questo presepe. Vogliamo essere vicino al presepe non solo fisicamente, non solo spiritualmente, ma essere parte attiva del percorso di salvezza. Desideriamo salvarci e vivere per sempre nella vita eterna. Desideriamo raccogliere questo dono infinito che ci viene fatto. Solo questo dà senso al Natale.

Il Gruppo Presepe della Parrocchia di Cristo Re augura un felice Natale proprio a tutti, perché Gesù viene per tutti. Questo Natale sarà tale anche per chi è solo, per chi è indifferente, per chi si sente chiuso in una strada senza uscita. Signore Salvaci. Maranatha. Vieni Signore Gesù. Il Parroco don Marco Tommaso Reali e il Gruppo Presepe della Parrocchia Cristo Re».