Sanremo. Dopo la trasferta alla Sala “Giuseppe Verdi” di Milano di mercoledì 20, la Sinfonica rientra a Sanremo per l’appuntamento di venerdì 22 dicembre, questa volta nell’ex Oratorio di Santa Brigida nella città vecchia a Sanremo, con inizio alle ore 17.
Si tratta del primo di tre “Concerti delle Festività” voluti da Comune di Sanremo – in collaborazione con la Fondazione – che si svolgeranno nel periodo Natalizio: i prossimi saranno mercoledì 27, sempre nell’ex Oratorio, e venerdì 5 gennaio, questa volta al Teatro dell’Opera del Casinò Municipale: tutti alle ore 17.
Il programma di questo primo appuntamento – che coinvolge una formazione ridotta della Sinfonica – prevede la Serenata in Si bemolle maggiore K. 361 “Gran Partita” (1784) di Wolfgang Amadeus Mozart (1756/1791).
Maestro Concertatore sarà il Primo Oboe della Sinfonica, Nicola Patrussi.
Le composizioni per complessi di strumenti a fiato nel ‘700 erano per lo più destinate ad esecuzioni all’aperto, in giardini o parchi adiacenti le residenze dei Nobili, in occasione di feste o cerimonie. Gli strumenti a fiato potevano essere uditi a grandi distanze e questo spiega perché erano preferiti a violini, viole e violoncelli, più adatti agli ambienti chiusi. Mentre gli strumenti ad arco erano pressoché identici a quelli attuali, quelli a fiato venivano perfezionati gradualmente per migliorarne agilità d’esecuzione e sonorità.
La musica per i fiati aveva essenzialmente scopo d’intrattenimento ed anche Mozart si adattò a questa moda; tuttavia nelle sue composizioni raggiunse un tale livello di perfezione formale ed espressiva da nobilitare il genere. Egli, rispetto ai contemporanei, seppe valorizzare le peculiarità timbriche di ciascuno strumento, fondendole in un insieme composito ma equilibrato: esempio sommo è la Serenata K.361. L’annotazione “Gran Partita” (ovvero Grande Suite) non è di Mozart e l’ipotesi (avanzata da von Nissen) che la Serenata fosse stata un dono alla moglie in occasione del matrimonio, pare poco attendibile, anche se suggestiva.
L’ingresso è libero.