Ventimiglia. Dopo gli spettacoli andati in scena in questi giorni a Bordighera in Chiesa Anglicana e al Palazzo del Parco, si conclude Sabato 30 gennaio, alle ore 16.30 a Ventimiglia – con ingresso ad offerta libera – nelle nuove sale espositive del Museo Civico Archeologico “Girolamo Rossi”, sito nel Forte dell’Annunziata, con la terza replica del nuovo spettacolo “In memoria. Ricordare per non dimenticare” l’impegno che anche quest’anno “LIBER theatrum”, per il terzo anno consecutivo e ogni volta con uno spettacolo nuovo e diverso, ha dedicato, in occasione delle celebrazioni per la Giornata della Memoria 2016 al dramma della Shoah, che nel corso del secondo conflitto mondiale ha segnato in modo indelebile la vita di milioni di persone, coinvolte personalmente o attraverso i propri cari.
La regia della performance teatrale, che ha ottenuto il contributo e il sostegno di COOP Liguria e ha goduto del supporto logistico del Baires Cafè di Ventimiglia è firmata da Diego Marangon e permetterà agli spettatori di assistere, sia in maniera itinerante che stanziale, ad un evento in cui gli attori reciteranno e leggeranno brani tratti tra gli altri dalle opere di Primo Levi, Liliana Segre, Mario Rigoni Stern, oltre alle testimonianze e lettere di chi ha vissuto quelle terribili esperienze, alternati a brani musicali e balletti con le coreografie di Michela Andreoli e a proiezioni di immagini realizzate dal fotografo ventimigliese Saverio Chiappalone nei campi di sterminio nazisti. Il tutto in un contesto unico, eccezionale ed affascinante, che verrà sfruttato nelle sue potenzialità permettendo al pubblico una visione dinamica ed indubbiamente originale.
La Giornata della Memoria, che ricorre il 27 gennaio di ogni anno, giorno della liberazione da parte delle truppe sovietiche del campo di concentramento di Auschwitz, è stata istituita in Italia nel 2000 e dall’ONU nel 2005, con lo scopo non solo di commemorare le vittime dell’olocausto nazifascista (“Per non dimenticare”), ma anche come monito per ricordare e contrastare i tentativi di rimozione e negazione portati avanti da un superficiale revisionismo storico e per mantenere vivo il forte senso di sgomento per la violenza dell’uomo sull’uomo che ancora oggi invade la nostra vita quotidiana.
Documentarsi e affrontare l’inferno dei lager significa, ancora oggi, esporsi alla sofferenza di milioni di individui: dall’istituzione delle leggi razziali alla deportazione, dalla segregazione al lavoro forzato, dalla tortura alla morte per fame, dalle camere ai forni crematori, in un percorso di sistematica negazione dell’umanità. A oltre settant’anni da quei fatti, è necessario ricordare e coltivare una ‘memoria collettiva’ prima di tutto.
INFO: Museo Civico Archeologico “Girolamo Rossi”