Diano Marina. Sabato prossimo, 21 maggio, il Museo Civico di Diano Marina aderisce a “La Notte dei Musei”, evento nato in Francia nel 2005 e patrocinato dall’UNESCO e dal Consiglio d’Europa, che apre le porte di musei ed aree archeologiche di oltre 40 nazioni europee in orario serale e notturno, permettendo un’emozionante ed insolita fruizione del patrimonio storico ed archeologico per tutti coloro che non riescono a farlo nei consueti orari di visita.
Le sale espositive del MARM, della Sezione Archeologica – Risorgimentale – Mineralogica, saranno visitabili gratuitamente dalle 20.00 alle 24.00; alle ore 21.00 e alle ore 22.00 si svolgeranno visite guidate alle sezioni Archeologica e Risorgimentale a cura del personale scientifico dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri.
Per informazioni e/o prenotazioni: Museo Civico Diano Marina, Palazzo del Parco, Corso Garibaldi 60, 18013 Diano Marina (IM), Tel./fax 0183.497621, www.palazzodelparco.it, museodiano@tiscali.it.
Il Museo Civico di Diano Marina, situato nel Palazzo del Parco, è articolato in tre Sezioni: Archeologica, Risorgimentale e Mineralogica.
La Sezione Archeologica sviluppa il suo percorso espositivo attraverso dieci sale, di cui una multimediale, ripercorrendo cronologicamente le varie fasi della frequentazione umana individuate nel territorio dianese, che dal Paleolitico Medio giungono sino alla tarda antichità.
La Sezione Risorgimentale espone oggetti e cimeli appartenuti al dianese Andrea Rossi, il “Pilota dei Mille”, a cui la sala è intitolata, e al generale Nicola Ardoino, combattente risorgimentale. Nelle sale sono visibili bandiere (tra cui quella del piroscafo “Piemonte”, una delle due navi che portarono i garibaldini da Quarto a Marsala), divise, medaglie, armi, documenti, nonché la famosa “lanterna” donata da Garibaldi alla figlia del Rossi ed utilizzata dall’“Eroe dei due mondi” nella tragica discesa dell’Aspromonte del 1862.
La Sezione Mineralogica, situata nell’atrio del Palazzo del Parco, espone una parte della collezione della famiglia De Cavero e donazioni di diversi privati; i numerosi esemplari provengono da diverse località italiane e da alcuni stati esteri.