Imperia. Coinvolgerà anche le 4 Residenze liguri di Imperia (Arma di Taggia, Sanremo, Diano Marina) e Savona (Vado Ligure) la campagna di sensibilizzazione per la Giornata Mondiale del morbo di Alzheimer promossa dal Gruppo Korian, azienda leader nell’offerta di servizi residenziali e terapeutici per la terza e quarta età.
Obiettivo della campagna sarà diffondere la cultura della prevenzione, che rappresenta tuttora la principale arma contro la malattia, e “spezzare” l’indifferenza che circonda chi ne è affetto.
Il Gruppo Korian distribuirà in ogni sua residenza un diario sul quale gli ospiti ed i loro familiari potranno annotare i momenti più belli trascorsi insieme e “salvare” i propri ricordi. Sulla copertina di ogni diario comparirà la call to action “Spezza l’indifferenza, scriviamo insieme il futuro”, che ispirerà l’intera campagna. Ma non solo: all’interno delle strutture del Gruppo verranno distribuite anche cartoline informative con il claim “L’Alzheimer cancella il loro passato. L’indifferenza cancella loro il futuro”.
“Oggi grazie alla ricerca scientifica l’obiettivo di una cura efficace per il morbo di Alzheimer sembra essere meno lontano, ma il ruolo della prevenzione resta di vitale importanza per diffondere la conoscenza della malattia e per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle sue ricadute sociali ed economiche”, spiega Aladar Bruno Ianes, il Direttore Sanitario del Gruppo Korian in Italia. “Per combattere l’isolamento sociale causato dalla malattia e migliorare la qualità di vita dei pazienti che ne sono affetti, è importante sviluppare azioni sinergiche che coinvolgano le famiglie e le strutture di cura, ma soprattutto, migliorare la certezza e la tempestività della diagnosi”.
Alzheimer: Italia a quota 600.000 malati.
Oggi in Italia i malati di Alzheimer sono 600.000* e a causa dell’invecchiamento della popolazione sono destinati ad aumentare. All’Italia spetta, infatti, il record di Paese più longevo d’Europa, con 13,4 milioni di over 60, pari al 22% della popolazione.
“I costi diretti per l’assistenza ai malati di Alzheimer superano gli 11 miliardi di euro, di cui il 73% è a carico delle famiglie”, prosegue il Dottor Ianes commentando i dati. “Infine, va sottolineato che la stragrande maggioranza dei pazienti non viene seguita né da una Uva né da un centro pubblico (56,6%).”
Nel mondo le persone affette da Alzheimer sono 46 milioni**, più della popolazione della Spagna, e sono destinate a raggiungere i 131, 5 milioni entro il 2050. Oggi il costo della malattia è di 818 miliardi – pari cioè ad un valore di mercato superiore persino a quello di colossi del calibro di Apple (742 miliardi), Google (368 miliardi). Solo nel corso del 2015 si sono verificati più di 9,9 milioni di nuovi casi di demenza a livello mondiale, cioè un nuovo caso ogni 3,2 secondi.
Migliora la consapevolezza, ma i tempi di diagnosi restano lunghi.
Il 47,7% dei caregiver afferma di aver reagito subito alla comparsa dei primi sintomi della malattia del proprio assistito, interpellando il medico di medicina generale (47,2%), lo specialista pubblico (33,1%) o lo specialista privato (13,6%). Solo il 6,1% si è rivolto immediatamente a una Uva (Unità di valutazione Alzheimer).
Tuttavia, la gran parte degli intervistati dichiara di aver ricevuto la diagnosi da un professionista diverso da quello consultato per primo (63,1%). A formulare la diagnosi di Alzheimer è principalmente lo specialista pubblico (65,5%), in particolare un neurologo (nel 35,6% dei casi) o un geriatra (29,9%). Il tempo medio per arrivare a una diagnosi resta elevato, pur essendo diminuito da 2,5 anni nel 1999 a 1,8 anni nel 2015.