Ospite d’eccezione sarà il grandissimo e simpaticissimo giornalista sportivo
Ospedaletti. Attesissimo ultimo appuntamento letterario dell’anno quello previsto venerdì 30 dicembre alle 16.30, in collaborazione con la libreria Casella di Ventimiglia, nell’ambito della rassegna di incontri d’autore “E’ tempo di… libri” organizzata ad Ospedaletti, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura nella persona di Umberto Germinale, presso “la Piccola” – sala culturale ricavata nell’ex scalo merci sul Lungomare Pertini in Via Malta 1.
Ospite d’eccezione sarà il grandissimo e simpaticissimo giornalista sportivo Gian Paolo Ormezzano con il quale Diego Marangon, che condurrà l’incontro, presenterà innanzitutto “I CANTAGLORIE – Una storia calda e ribalda della stampa sportiva” e, in appendice anche “Cosa devo prendere nel frigorifero?”. All’apparenza due libri molto lontani tra loro, in realtà indissolubilmente legati dal “trascorrere del tempo e degli anni” anche quelli del grande giornalista torinese, tifoso di calcio granata sfegatato e soprattutto incallito antijuventino!
Brera, Caminiti, Ciotti, Biscardi, Mura, Cannavo, Raro, Sconcerti, Fossati, Zavoli, De Zan ecco la formazione di una delle tante possibili nazionali, non di calcio, ma di chi il calcio e gli altri sport ha raccontato. Una generazione di giornalisti italiani unica al mondo. Privilegiati, perché hanno brillato di splendore riflesso, viaggiato più degli inviati di esteri, mangiato e bevuto come nessuno. Hanno però anche saputo meritarselo, inventando un modo di raccontare e, talvolta, anche quel che (non) c’era da raccontare.
A “convocarli” perché con tutti loro ha “giocato” e li conosce bene è proprio Gian Paolo Ormezzano. Ex nuotatore, granata per sempre, ma soprattutto, fino all’ultimo grammo, cronista di abbagliante purezza. Nel ritrarre i suoi colleghi è come nella vita: generoso, compassionevole, schietto. Non fa sconti, semmai qualche regalo. Ci svela le bubbole di Carosio, il lato umano di Mosca, l’incontenibile sfera d’influenza di Minà. Procede per aneddoti, ma anche per valutazioni. Si e ci diverte nel narrare un’epopea in cui i trionfi altrui resero eroi quelli che erano soltanto “cantaglorie”.
Si e ci commuove nel rendersi conto che sta scrivendo una Spoon River del giornalismo sportivo: molti già se ne sono andati, il mestiere sta morendo a colpi di tweet e lui, fiero, è uno degli ultimi, grandi sopravvissuti. Atmosfere invece quasi surreali, ironiche e divertenti per l’altro libro, che pone l’autore di fronte al dubbio amletico di “cosa dover prendere dal frigo” una volta che davanti ad esso si è giunti e si è aperto il fatidico sportello! E’ una riflessione, quasi una confessione, sulle conseguenze del trascorrere del tempo e sull’avanzare inesorabile degli anni che colpisce ogni essere umano, che soltanto accettando questa nuova dimensione può forse uscirne almeno “non perdente” in maniera totale. L’ingresso è libero e gratuito e al termine, come sempre seguirà un piccolo rinfresco