Ingresso libero
Bordighera. Continuano gli incontri di Noy4You e il Laboratorio Autostima, quest’ultimo portato avanti ormai da tre anni, all’interno del quale vengono trattati argomenti che interessano ognuno di noi.
Il percorso iniziato quest’anno verte sull’imparare a raggiungere i propri obiettivi e la sfida sarà proprio di incontrarsi a fine anno con una verifica del risultato.
Per accompagnarci le dottoresse Donà e Sciolla ogni mese ci danno qualche indicazione per riuscire meglio nell’intento. Questa settimana, l’argomento trattato dalla dottoressa Patrizia Sciolla sarà:
Meglio soli o Accompagnati da noi stessi?
Osservando la nostra quotidianità, è evidente quanto i genitori spesso soffrano all’idea di vedere da soli i loro figli e quanto temano che i bambini possano soffrire di solitudine a causa, ad esempio, delle loro assenze. Da qui la ricerca, da parte degli adulti, di amicizie, di compagnie, di inserimento dei propri bambini in gruppi di attività le più varie.
Spesso i genitori pianificano, nei più piccoli particolari, la vita dei loro figli con una serie di impegni quotidiani al fine di non annoiarli e forse, a volte spinti dai sensi di colpa, riempiono le giornate dei loro bambini nella convinzione che un bambino, per essere felice, non deve essere solo.
Non sarà invece, più che un pensiero dei “piccoli”, un timore dei “grandi”?
Dalla voce dei bambini, infatti, emerge che la solitudine è qualche cosa di complesso, definibile in termini sia positivi che negativi, che rappresenta il momento della tranquillità, della piena autonomia, della possibile espressione della fantasia, della creatività, della spontaneità.
Gli adulti, quindi, potrebbero preoccuparsi meno di riempire i presunti vuoti negli spazi di tempo dei bambini, al fine di evitare loro il vissuto di solitudine, ma forse preoccuparsi di più di come eventualmente la vivono. Uno dei compiti degli adulti è quello di insegnare ai più piccoli a saper anche stare da soli e a promuovere lo sviluppo della loro autonomia affettiva: ciò non significa insegnare a vivere soli o senza affetto, ma vivere autonomamente, poiché la solitudine non è sempre sinonimo di abbandono.
Un bambino che impara a stare bene con se stesso, sarà maggiormente capace anche di stare in compagnia di altri, coetanei e non, e potrà scegliere serenamente come occupare il proprio tempo e in compagnia di chi; e dai bambini potremo imparare noi adulti: imparare in alcuni momenti a fermarci e ascoltare serenamente il silenzio.
Il Convegno sarà dunque un momento per riflettere sul tema della solitudine, una risorsa che ci dovrebbe permettere di stare a contatto con noi stessi e che porta verso una migliore conoscenza e “presa di coscienza” di chi siamo e di chi vorremmo essere. Sarà un recupero “dell’amico immaginario” come sostituto di noi stessi.
Si parlerà dunque di quanto sia importante stare da soli ma, questa volta, non sarà un solito convegno ma un vero e proprio “Convegno dell’improvvisazione” dove i veri attori del teatro saranno i partecipanti e dove gli addetti ai lavori saranno solo i registi. Appuntamento giovedì 7 giugno, alle 21 presso la Croce Rossa di Bordighera.