A Pietrabruna ritorna “Scunfogu”

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Il 30 maggio
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Ingresso

Evento concluso

A Pietrabruna ritorna “Scunfogu”

Pietrabruna. Sabato 30 maggio si terrà il primo evento organizzato dalla “neonata” PRO LOCO.
Si tratta di una festa chiamata“Scunfogu” la cui tradizione si perde nella notte dei tempi ma che da anni non aveva più luogo.

Prima della suggestiva accensione del fuoco, si potrà cenare e la serata sarà anche accompagnata da musica e canti.

Gli atri eventi già in programma sono:
5 luglio Passeggiata delle Croci con salita al Monte Follia, messa e pranzo lungo il cammino
23 luglio Concerto Jazz con Ines Aliprandi e la sua band
2 Agosto Festa della Lavanda con raccolta della lavanda, distillazione essenza presso l’alambicco, visita alle bancarelle allestite in paese.
21 settembre Festeggiamenti per S. Matteo
Ecco la storia dello SCUNFEGU

“U SCUNFOGU ra ‘NUNZIA'”
La storia :quando cominciò nessuno lo può dire. Questa tradizione di ieri, quest’anno ripresa dalla Pro loco Pietrabruna, dopo tanti anni senza “fiammate” scaturisce dai decenni, dai secoli, dai millenni.

C’erano i “misteri eleusini” dei micenei e dei greci, c’era la “festa degli alberi” dei romani: erano occasioni per salutare il ritorno della luce e del caldo; era anche la festa della vita che sempre si rinnova e rinasce, nonstante i periodi freddi e bui dell’inverno ( e non soltanto di quello stagionale).

Erano tempi antichi, troppo lontani per ricordarli con precisione. Negli anni della rinascita , quando le tristezze dell’ultima guerra si stavano allontanando e si volevano dimenticare, ricordiamo ancora in molti questo evento ­u scunfogu ra ‘Nunzià­.

Era un’esplosione di allegria, una festa della gioventù e della vita di cui le fiamme
scoppiettanti erano il riflesso e la personificazione.
Allora questo momento diventava l’occasione per mostrare la forza e l’intraprendenza necessarie per trasportare in piazza (i na fascia) le fronde degli ulivi appena potati e i legni vicini e lontani, meglio se vicini, quà o là reperibili.

Ahimè ! Talvolta la tentazione di eccedere aveva la meglio. E allora anche i tronchi (punteli) usati per sostenere quegli alberi (di ulivo) troppo lunghi per stare su da soli venivano “momentaneamente” sradicati e trascinati al fuoco purificatore.

Talvolta la stessa sorte subivano alcune porte di fienili o stalle ..distanti, ma non troppo.

Era una “sfida” il poter mostrare un “pezzo da novanta” portato a spalla , poter assistere al suo “canto del cigno” vivace e scoppiettante.

I proprietari di queste ultime “prede” (quelle più vicine e quindi più a rischio) facevano molta attenzione ad evitare questi “prelievi”, o anche a recuparare il maltolto, prima che fosse troppo tardi.

Anche questo era un gioco delle parti che vivacizzava non poco quei giorni . Sì, quei giorni: i giorni del Triduo ( i tre giorni antecedenti la festa della Madonna e la festa stessa).

Ogni sera il falò ripartiva. Ogni giorno ragazzi e giovanotti procuravano esca, mentre le ragazze … facevano la loro parte …qualcosa lasciamo alla immaginazione di chi legge.
Ogni sera le fiamme illuminavano e scaldavano i volti, i discorsi e…le speranze di tutti.

Anche questa volta speriamo che quanto sopra si rinnovi ancora. La luce (e il calore) emanata dallo “scunfogu” ci illumini la strada, ci scaldi la mente.