Sicurezza

Sanremo, caos nella notte in carcere a Valle Armea: violenta protesta di alcuni detenuti stranieri

«Quanto avvenuto testimonia che il sistema della sicurezza nelle carceri italiane non è adeguato»

riviera 24 - piana lorenzo visita carcere sanremo

Sanremo. Ancora alta tensione in un carcere della Liguria, ancora una situazione di pericolo vissuta nella Casa circondariale di Sanremo, a Valle Armea. Su quanto è avvenuto nella notte riferisce Vincenzo Tristaino, segretario per la Liguria del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria: «Ieri sera, una ventina detenuti della Terza Sezione, in stato fisico visibilmente alterato probabilmente dall’alcool e senza una concreta motivazione, hanno praticamente devastato grande parte dell’intera Sezione, rompendo tutti gli arredi. I detenuti sono arrivati al punto di far allontanare il poliziotto di servizio e hanno continuato a protestare violentemente fino a tarda notte. Ancora una volta, solo grazie al personale di polizia penitenziaria di Sanremo e dopo ore di alta tensione, si è ripristinato l’ordine e la sicurezza all’interno dell’istituto».

«Ormai quello che quotidianamente accade negli Istituti del Distretto penitenziario ligure non fa più notizia», denuncia Tristaino. «Le aggressioni che avvengono pressochè quotidianamente ai danni del personale di Polizia che presta servizio nelle varie carceri sono il simbolo di una gestione fallimentare dell’Amministrazione Penitenziaria del Piemonte, che ha competenza anche per la Liguria dopo la scellerata decisione politico-ministeriale dell’allora Guardasigilli Andrea Orlando che chiuse incomprensibilmente il Provveditorato di Genova accorpandolo a quello di Torino. E la disorganizzazione è tale che adesso, a Sanremo, la sorveglianza generale del carcere è affidata ad un Assistente Capo della Polizia penitenziaria che ha già espletato il turno notturno (!) mentre due Ispettori, quindi con un grado ed una responsabilità professionale maggiori, sono presenti in turno!».

Il sindacalista, che esprime solidarietà al personale del Reparto di Polizia del carcere di Valle Armea, ribadisce ancora una volta che “il SAPPE denuncia ormai da tempo la situazione insostenibile delle carceri regionali, ma chi dovrebbe intervenire e tutelare continua a tacere ed a restare inerme. Mai udito un silenzio così assordante da parte di questa Amministrazione Penitenziaria!». «La situazione penitenziaria è sempre più critica» – commenta il Segretario Generale del SAPPE, Donato Capece, che ribadisce: «Quanto avvenuto testimonia che il sistema della sicurezza nelle carceri italiane non è adeguato alle esigenze attuali per cui è necessario intervenire. Chiediamo all’Amministrazione penitenziaria di adottare ogni utile iniziativa affinché i detenuti vengano puniti in maniera esemplare, con l’applicazione dell’articolo 14 bis dell’ordinamento penitenziario che prevede particolari restrizioni, per coloro che mettono in crisi l’ordine e la sicurezza degli istituti penitenziari».

«Continuiamo altresì a chiedere che vengano previste adeguate strutture sul territorio nazionale, ove i detenuti violenti possano scontare la pena in regime chiuso, fino a quando non comprendono che devono rispettare le regole e soprattutto la polizia penitenziaria e tutti gli altri operatori», prosegue il leader del SAPPE, che fa appello ai Sottosegretari alla Giustizia Andrea Delmastro ed Andrea Ostellari per un incontro urgente «al fine di ristabilire subito regole efficaci per garantire ordine e sicurezza, attuando davvero quella tolleranza zero verso quei detenuti violenti che, anche in carcere, sono convinti di poter continuare a delinquere nella impunità assoluta!».

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