Dem o non dem

Di Malta invoca i congressi, risponde Salesi: «Voltagabbana che non rappresenta nessuno»

Il segretario cittadino del Pd al fuoriuscito: «Una sua reiscrizione è impossibile per almeno due anni»

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Sanremo. «Le critiche di Flavio Di Malta alla conduzione del Partito Democratico? Provengono da un voltagabbana che non rappresenta nessuno». E’ tranciante la replica del segretario cittadino dei Dem, Gianni Salesi, all’intervista rilasciata l’altro ieri dal presidente del circolo Acli di San Martino, tra coloro che si erano autosospesi dal Pd in seguito alla spaccatura sorta tra il gruppo degli eletti e la segreteria cittadina del partito sul finire dell’amministrazione Biancheri bis.

Per Di Malta – che nei giorni scorsi si è riaffacciato alla Festa dell’Unità di Camporosso, per vedere «che aria tira», – il Pd sanremese non vuole «cogliere quei segnali che l’elettorato» gli ha inviato alle ultime amministrative, quando un divario di 2500 voti ha segnato la distanza numerica tra il consenso raccolto dal simbolo alle europee, rispetto alle amministrative. «Leggo con interesse l’intervista rilasciata da Flavio Di Malta e, in qualità di segretario cittadino del Partito Democratico, mi sento in dovere di precisare e puntualizzare quelle che sono le valutazioni di un ex iscritto che ha partecipato, con scarso successo, alle ultime elezioni comunali, in una lista contrapposta al partito di provenienza», – commenta Salesi -.

«Nel Pd non esistono “dissidenti”, ma una pluralità di visioni che si ricompongono, con unità di decisione, in assemblee e direzioni comunali partecipate. Che a ottobre, in piena campagna elettorale per le regionali, si apra un congresso cittadino, è cosa fantasiosa e nota o auspicata solo da Di Malta, che viene definito come uomo simbolo dei moderati e dei “dissidenti” autosospesi, mentre, più semplicemente, non rappresenta nessuno, in quanto non iscritto e pertanto fuori del partito». Prosegue il segretario Salesi, tornando, senza mezzi termini, ai momenti che avevano portato alle dimissioni di Di Malta dalla direzione cittadina del Pd: «Le motivazioni del suo abbandono sono risibili, esattamente come quelle, mai formalmente presentate e motivate, dagli altri suoi amici di avventure, come Costanza Pireri, Giorgio Trucco, Mario Robaldo e Alessandra Pavone. Certo che hanno ricucito con l’ex sindaco Biancheri, si sono arruolati sotto la sua bandiera, e, come li definirebbe Davide Lajolo, sono dei voltagabbana».

«Di Malta dovrebbe essere meno allusivo nelle sue dichiarazioni, quando dice che “Qualcuno non
vuole cogliere i segnali”. Chi è o chi sono questi qualcuno? E chi sono quelli con cui sta “ragionando sui prossimi momenti congressuali”. A quelli che hanno la tessera in tasca “non rinnovata”, dico che forse avete sbagliato ad iscrivervi la prima volta, visto che alle ultime elezioni avete votato per delle forze politiche posizionate molto più a destra del Pd, e della coalizione “Fellegara sindaco”, con l’intento evidente di danneggiare il partito». Prosegue Salesi: «Al contrario di quanto asserito da Di Malta, oggi il Pd nell’amministrazione comunale è più forte di prima, sia perché insieme alla coalizione ha determinato la vittoria di Mager sindaco, ma soprattutto perché l’assessore Lucia Artusi e il consigliere Marco Cassini, insieme a Generazione Sanremo, con il vicesindaco Fulvio Fellegara e il consigliere Vittorio Toesca, rappresentano una sinistra cittadina che si proporrà in modo costruttivo e propositivo nell’amministrazione Mager, senza diventarne scendiletto, come invece è accaduto per un periodo della giunta Biancheri, fino all’epilogo finale, che, come si è visto, gli elettori non hanno gradito».

«In merito al suo ventilato ritorno nel Pd, ragionando “sui prossimi momenti congressuali”, non previsti, l’amico Di Malta dovrebbe sapere che da Statuto una sua reiscrizione al Partito Democratico è impossibile per almeno tutto il 2024 e 2025, in quanto, “Ai sensi dell’articolo 4, commi 9 e 10, dello Statuto nazionale, non è consentito il rilascio della tessera a persone appartenenti ad altri movimenti politici italiani… che si siano candidati nell’anno in corso e in quello precedente in liste alternative al Pd o comunque non autorizzate dal Pd”. Anche se si è giovani, continuare a ragionare in base a componenti e aree più o meno moderate, è fare una vecchia politica che alla sinistra ha solo portato lutti e disfatte», – conclude il segretario dei Dem -.

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