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Marco Scajola vede Toti: «Il centrodestra può vincere, salvare la Regione da Orlando e Sansa»

L'ex presidente punta a "stringere i bulloni della coalizione" per evitare un ritorno al governo del centrosinistra

scajola toti

Genova. Torna a parlare di politica l’ex governatore Giovanni Toti. Lo fa con il suo braccio destro, l’imperiese Marco Scajola, fedelissimo del movimento ‘arancione’ che ha guidato negli ultimi 9 anni la Liguria. L’incontro tra i due esponenti della giunta dimissionaria è avvenuto oggi pomeriggio a Genova, dopo pranzo, nella casa usata per lavoro dall’ex presidente. Un’ora e mezza di colloquio, finora impedito da 86 giorni di arresti domiciliari, che hanno travolto l’ex presidente come un fiume in piena.

Ieri, da Ameglia, luogo di residenza del leader di Cambiamo – nel quale ha trascorso il periodo di privazione della libertà personale -, Toti era tornato a parlare con la stampa, dichiarandosi pronto a difendersi «da ogni accusa, con la coscienza a posto di chi non ha mai intascato un centesimo dei liguri, lasciando una Liguria più ricca: di lavoro, di opportunità, di speranze». E’ da quell’idea di Regione cambiata, in positivo, rispetto all’eredità dell’ultimo governo in mano al centrosinistra di Claudio Burlando, che i due alfieri del movimento civico hanno ripreso il filo del discorso, abbandonato in seguito all’inchiesta della magistratura per presunti finanziamenti illeciti ai partiti e corruzione.

«Mi ha fatto molto piacere rivedere Giovanni Toti. Nonostante quanto vissuto, non porta rancore verso nessuno. Ho trovato un uomo assolutamente tranquillo e sereno, – spiega Marco Scajola -. Ci siamo confrontati sulle ultime settimane di amministrazione regionale, quindi sulle cose fatte, e abbiamo incominciato alcuni ragionamenti su aspetti più legati alle prossime elezioni, condividendo il fatto che il centrodestra ha il dovere di lavorare per credere in una vittoria, che è assolutamente possibile, poiché gli ultimi 9 anni sono stati di grande impegno e di grandi risultati amministrativi. La Liguria è cambiata. Non possiamo e non dobbiamo rischiare che l’impegno si perda a causa di un nuovo governo di sinistra, guidato da Orlando e da Sansa».

Di fronte all’impossibilità di una ricandidatura di Toti, per evitare che la sinistra torni al potere, il centrodestra deve per prima cosa trovare un candidato che tenga tutti uniti. Di nomi, oggi, non se ne sono fatti, almeno non ad alta voce. L’obiettivo prioritario per gli arancioni è “stringere i bulloni della coalizione”, per arrivare a proporre ai liguri un progetto che possa essere vincente elettoralmente, basato sulla qualità e la competenza. Nei prossimi giorni non è escluso che l’ex presidente Toti possa volare in direzione della Capitale per incontrare il vicepremier Matteo Salvini. Un appuntamento programmato e saltato per il precipitarsi degli eventi, che hanno portato il “pres” alle dimissioni anticipate, protocollate venerdì per mano dell’assessore delegato, Giacomo Giampedrone.

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