Il caso

Imperia, telefonò a comandante polizia per aiutare un artigiano: sindaco Scajola indagato per favoreggiamento

«Facciano quello che vogliono fare - dichiara Claudio Scajola - Sono un po’ stanco di trascorrere parte del mio tempo a difendermi da accuse che finiscono, poi, puntualmente nel nulla»

100 giorni secondo mandato Claudio Scajola

Imperia. Il sostituto procuratore di Imperia, Barbara Bresci, ha modificato in favoreggiamento l’iniziale accusa di minaccia a pubblico ufficiale nei confronti del sindaco di Imperia, Claudio Scajola. Il primo cittadino è accusato di aver ordinato, con una telefonata dai toni particolarmente accesi, ad Aldo Bergaminelli (all’epoca comandante della polizia locale, ora trasferitosi a Roma), di interrompere un sopralluogo di polizia giudiziaria in un terreno di Caramagna, appartenente a un meccanico, che dopo una vita di lavoro in via Matteotti, aveva dovuto lasciare la precedente officina in quanto in quell’area, di proprietà delle Ferrovie dello Stato, era in progetto la realizzazione di una rotonda.

Trasferitosi a Caramagna, il meccanico aveva iniziato a realizzare la nuova officina. Ed è proprio lì che gli agenti della polizia locale si erano recati per un sopralluogo finalizzato ad accertare un abuso edilizio. Dopo aver ascoltato alcune persone informate dei fatti e lo stesso Scajola, la Procura di Imperia ha deciso di cambiare il capo d’imputazione: è così decaduta l’ipotesi della minaccia a Bergaminelli ma, per contro, si è aperta la strada al favoreggiamento al meccanico: gli inquirenti, infatti, ritengono che Scajola fosse al corrente del presunto abuso edilizio, visto che aveva più volte sottolineato che fosse in corso una richiesta di sanatoria. Una procedura questa che, sempre secondo l’accusa, non sarebbe potuto andare a buon fine.

«Non posso che commentare con sincera amarezza i recenti sviluppi sul caso Maiolino (nome del meccanico, ndr), con l’ennesima fuga di notizie giudiziarie dalla Procura di Imperia, che generano articoli utili solo ad alimentare un clima di sospetto e non certo a informare i cittadini – ha dichiarato il sindaco Scajola -. L’accusa di minacce all’ex Comandante dei vigili, come era prevedibile, è caduta, perché io non ho mai minacciato nessuno in vita mia, men che meno in quella occasione».

«Adesso però mi contestano di aver favoreggiato un cittadino imperiese in estrema difficoltà – aggiunge -. Fermo restando che io non ho mai favoreggiato nessuno, e senza dubbio gli sviluppi del caso lo dimostreranno, come ho già detto più volte quella telefonata fu spinta soltanto dal trasporto umano verso un uomo che stava vivendo una situazione drammatica. Io credo davvero che un sindaco debba stare vicino ai suoi cittadini, anche ai più indifesi. Anzi, soprattutto a loro. Per me è una questione di principio. Che mi si faccia un’accusa di questo tipo è quasi un motivo d’orgoglio».

«Comunque, facciano quello che vogliono fare – conclude il primo cittadino -. Sono un po’ stanco di trascorrere parte del mio tempo a difendermi da accuse che finiscono, poi, puntualmente nel nulla. Preferisco concentrarmi e lavorare per far crescere Imperia»

commenta