Il caso

Sanremo, sentenza kaputt sul Porto Vecchio: gli scenari dopo il Tar

Al dispositivo "ai sensi e per gli effetti precisati in motivazione" sono appese le speranze di Comune e Portosole Cnis

Porto vecchio nuvole

Sanremo. Riqualificazione straordinaria del Porto Vecchio, tutto da rifare o quasi. Sono due gli scenari allo studio del Comune di Sanremo e di Portosole Cnis dopo la clamorosa sentenza della prima sezione del Tar Liguria che oggi ha cassato tutti gli atti relativi al restyling, a partire dalla delibera della giunta comunale di scelta del progetto proposto della Porto di Sanremo Srl (cordata Lagorio-Azimut-Monaco).

Nelle more del dispositivo della sentenza, pronunciato con la formula “per le ragioni che saranno esposte in motivazione”, il Tar Liguria ha accolto il ricorso dei cantieri Piras (parte in causa nelle vesti della Porto di San Francesco srl), per l’annullamento della delibera di giunta numero 9 del 15 gennaio 2019, avente ad oggetto “Valutazione proposte di partenariato pubblico privato”, quindi di ogni altro atto collegato, connesso o conseguenziale, compresi la dichiarazioni di pubblica utilità della proposta targata Lagorio (acquisita di recente da Portosole Cnis), la variazione del piano delle opere pubbliche 2019-2021 per l’inserimento del project, quindi del programma triennale dei lavori pubblici 2020-2022, e della determina a contrarre che ha aperto le porte al bando di gara pubblicato nell’agosto scorso: offerte da presentare entro e non oltre il 30 gennaio 2023.

Gli scenari. I motivi di ricorso proposti dalla Porto di San Francesco srl, tutelata dallo studio Anselmi associati di Genova, sono stati accolti “ai sensi e per gli effetti precisati in motivazione”. Una frase a cui sono appese le ultime speranze di non veder cancellato con un colpo di spugna tutto il lavoro fatto fin qui da Palazzo Bellevue – tempo e soldi pubblici spesi in consulenti che andrebbero altrimenti sprecati -, e dai privati che hanno creduto nel piano di recupero dall’antico approdo cittadino.

Le motivazioni integrali del Tar saranno rese note nei prossimi 15 giorni. Se confermeranno il tenore dell’estratto della sentenza già pubblicata, è possibile che il tribunale amministrativo regionale stronchi definitivamente l’iter in corso, andando a bocciare l’atto più importante su sui si regge l’intera procedura: la scelta del progetto Lagorio al posto degli altri due presentati da Portosole Cnis e Porto di San Francesco srl. Tre progetti molto diversi fra loro, dei quali era stato preferito dalla giunta Biancheri quello della Porto di Sanremo srl, essenzialmente per la previsione della pedonalizzazione di via Nino Bixio, da realizzare attraverso la creazione di un tunnel carrabile sotterraneo.

Se invece la bocciatura del Tar dovesse intervenire su un atto intermedio o secondario, comunque successivo alla valutazione del miglior progetto, allora l’impalcatura burocratica del restyling potrebbe reggere l’urto. In questa ipotesi, meno probabile, la causa al Tar verrebbe congelata e i termini rimessi fino a sanatoria dei vizi formali contestati. E’ sempre possibile poi il ricorso da parte del Comune di Sanremo e della Porto di Sanremo srl al Consiglio di Stato. L’organo di appello per le sentenze dei Tar deve essere invocato entro 60 giorni. Un ricorso al Consiglio di Stato comunque dilaterebbe i tempi dei lavori a dismisura, anche di anni. Ne è un esempio lampante la vicenda del vicino porto di Ospedaletti in cui il Consiglio di Stato era arrivato a pronunciarsi a quasi dieci anni di distanza dal sentenza impugnata al Tar, decretando la morte tombale del progetto Fin.Im. con un dispositivo “annulla tutto” che fece storia e giurisprudenza.

Le reazioni. «Sono sinceramente sconcertato e preoccupato», – è il commento rilasciato dall’imprenditore dell’energia e patron di Unoenergy Walter Lagorio, fautore dell’iniziativa di partenariato pubblico privato per la riqualificazione del Porto Vecchio poi ceduta in toto a Portosole Cnis il 15 novembre. «Attendiamo le motivazioni per comprendere appieno la portata della sentenza del Tar e fare ogni opportuna valutazione», – ha aggiunto in mattinata il sindaco Alberto Biancheri -. Il caso Porto Vecchio approderà presto in consiglio comunale dopo che il consigliere di minoranza Andrea Artioli (Liguria Popolare) ha presentato seduta stante un’interpellanza urgente da calendarizzare nel prossimo question time.  Nessun cenno da parte dello staff di Portosole Cnis.

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