Come cambia il turismo d’élite. Dagli inglesi ai russi e la guerra in 150 anni di storia

22 settembre 2022 | 13:27
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Speciale anniversario per il Royal Hotel di Sanremo. Il patron Varese: «Unici in Europa rimasti di proprietà della stessa famiglia»

Sanremo. Le macchine a vapore sostituite prima dai motori a scoppio, poi dall’elettrico. La ferrovia è solo una delle alternative percorribili per raggiungere la Città dei fiori, ora affiancata da autostrade e aeroporti (di Nizza e Genova) e, soprattutto, il turismo d’élite non parla più inglese ma russo, almeno così era fino a quando non è scoppiata la crisi Ucraina. C’è tutto un mondo, i suoi progressi tecnologici e le sue disgrazie, guerre comprese, negli ultimi 150 anni di storia celebrati questa mattina tra le sale del più prestigioso degli alberghi di Sanremo, il Royal Hotel di corso Imperatrice.

A festeggiare il traguardo raggiunto è stato il patron Edoardo Varese, che per l’occasione ha ricevuto il sindaco Alberto Biancheri e l’assessore regionale al Turismo Gianni Berrino. Entrambi hanno consegnato alla proprietà un segno di riconoscimento a nome delle istituzioni rappresentate. Per l’occasione, nella sala delle conferenze si sono riuniti gli oltre 150 dipendenti della struttura ricettiva simbolo di eccellenza, al cui vertice si trova il direttore generale Marco Sarlo.

Inaugurato nel 1872 – non è noto se nel mese di luglio o in ottobre -, il Royal Hotel di Sanremo è uno dei pochi alberghi rimasti in Europa che dalla data della sua fondazione appartiene ancora alla stessa famiglia. A ricordarlo è stata la proprietà che oggi fa capo all’ingegner Edoardo Varese, sesta generazione di albergatori al cui capostipite c’è il visionario Lorenzo Bertolini. Sembrerà strano, ma le origini dell’Hotel Reale non sono propriamente liguri, bensì valdostane, precisamente di Courmayeur. E’ ai piedi del Monte Bianco che Bertolini apre la sua prima attività commerciale: una trattoria di poche pretese chiamata “Delle Alpi”. Puntando sulla cucina, la piccola trattoria si ingrandisce e acquista prestigio. Tanto che a farle ottenere il titolo di reale sarà Re Giovanni I di Sassonia, suo ospite più illustre.

Da Courmayeur Bertolini ha l’intuizione di investire a Sanremo, quando il turismo – vezzo ad appannaggio delle classi agiate -, era esclusivamente invernale. Sanremo, per il suo clima invidiabile e la vicinanza con la Costa Azzurra francese, viene scelta per la costruzione del nuovo Hotel Reale, dove Bertolini conta di poter invitare a trascorrere le vacanze la clientela che gli è affezionata. Quando apre il Royal, anno domini 1872, a Sanremo non esistono né la chiesa russa né il Casinò. Al tempo a dominare il mondo erano gli inglesi, colonizzatori e padroni del 25 per cento delle terre conosciute. Saranno i sudditi della Corona i turisti privilegiati della Riviera dei Fiori per più di un secolo, surclassati nell’ultimo periodo solo dai russi, attualmente quasi del tutto spariti in seguito al blocco dei visti provocato dalle sanzioni occidentali introdotte per contrastare l’invasione voluta da Putin dell’Ucraina.

«Le sanzioni pesano tantissimo perché il turista russo è di fatto impossibilitato a venire in Italia. Abbiamo qualche turista russo che però risiede in Europa e quindi può muoversi liberamente. Per far fronte a questa sfida siamo riusciti a sostituire totalmente la presenza russa con turisti nord europei e anche francesi», – commenta l’ignegner Varese -. «Il turismo in questi 150 anni è cambiato enormemente. L’evento più eclatante è stato il passaggio dalla stagione invernale, il 50% della nostra storia, alla stagione estiva. E’ cambiata molto anche la presenza del turista nell’albergo, passata da mesi a giorni. Così come l’età, scesa decisamente: da una media di 60 anni a 40. Così come ci sono molte più famiglie che ci scelgono rispetto ad una volta. Festeggiamo questi 150 anni ringraziando tutti i lavoratori che si sono alternati al nostro servizio. Ad un rapido calcolo, ho stimato in decine di migliaia i dipendenti che in 150 anni di storia hanno lavorato per il Royal Hotel».

La stagione estiva. Superate i 45 mila i pernottamenti registrati dall’inizio dell’estate. I primi per ordine di nazionalità sono stati i francesi che hanno battuto gli italiani. Poi tedeschi, svizzeri e quindi gli americani al quinto posto. Il resto della fetta è occupato da nord europei. Ma anche 600 ucraini (in linea con i passati anni) e solo 1000 cittadini russi residenti in Europa, contro i 7000 mila della media passata. Per ringraziare concretamente il personale dell’albergo, la direzione ha elargito a fine stagione dei bonus che sono andati a tamponare i lunghi periodi di cassa integrazione patiti dai lavoratori durante la pandemia da covid.