Nessuno come Alberto Biancheri, sarà il sindaco che più ha governato nella storia di Sanremo

26 luglio 2022 | 08:14
Share0
Nessuno come Alberto Biancheri, sarà il sindaco che più ha governato nella storia di Sanremo

Alla mezzanotte del 21 agosto prossimo supererà Giovanni Asquasciati con 2996 ininterrotti giorni di servizio

Sanremo. Il sindaco Alberto Biancheri sta per entrare nella storia del Comune di Sanremo. Tra poco meno di un mese, esattamente alla mezzanotte del 21 di agosto prossimo, Biancheri sarà il primo cittadino che più in assoluto ha governato continuativamente la Città dei fiori, dal dopoguerra ai giorni nostri, superando le amministrazioni di Giovanni Asquasciati e Giovanale Bottini.

Il 22 agosto avrà accumulato 2996 giorni di servizio, pari a 8 anni, 2 mesi e 21 giorni. Prima di lui solo Asquasciati era arrivato a tanto, fermandosi però a 2995 giorni consecutivi, mentre Giovanale Bottini aveva raggiunto la soglia dei 2920 giorni. Biancheri, 60 anni il prossimo 4 novembre, è stato eletto per la prima volta alle amministrative del 25 maggio 2014, insediandosi ufficialmente il 10 giugno successivo. Imprenditore floricolo, licenza media, sposato e padre di due figlie, prima di diventare sindaco è stato assessore alla Floricoltura della giunta Borea.

La cronistoria 1945-2022.Adolfo Siffredi, partigiano socialista, nome di battaglia «Fifo», viene nominato dal Comitato di Liberazione Nazionale primo sindaco della città il 25 aprile del 1945. Gli sussegue l’ingegner Eugenio Bottini, in carica dal 24 marzo del ’46 al 26 aprile del 47. Dopo di lui l’avvocato Paolo Manuel Gismondi, ex assessore della giunta Siffredi e onorevole della Democrazia Cristiana: il suo mandato incomincia il 7 maggio del ’47 e termina il 9 giugno del 1951. Sotto Gismondi si tiene la prima edizione del Festival di Sanremo nel ’51. E’ quindi il turno del professor Giovanni Asquasciati, 9 giugno ’51 – 20 agosto 1959, vicesindaco di Gismondi, alla sua memoria è stata intitolata la scuola elementare statale di via Panizzi. L’amministrazione Ascquasciati, frutto di un’alleanza tra la DC e una componente indipendente (il Campanile), cade prima del termine naturale.

L’avvocato Secondo Anfossi è eletto sindaco la sera del 29 agosto 1959 con ventuno voti favorevoli del consiglio comunale, contro diciassette andati all’ex sindaco Asquasciati. Rimarrà in carica solo fino 1° luglio del 1960 (ai tempi la giunta poteva cambiare il sindaco, prima delle amministrative in programma, anche senza passare per il voto popolare). L’eredità del socialdemocratico Anfossi passa ad un altro legale di professione, Francesco Fusaro, democristiano, sindaco dal 9 luglio del 1960 al 12 marzo del 1964.

Nel valzer di primi cittadini che furono eletti in quei tormentati anni ’60, a Fusaro succedette il professor Eraldo Cugge, già assessore alle Finanze: il suo interregno durò dal 12 marzo del 1964 fino al 30 gennaio del 1967. Dal 30 gennaio del ’67 al 10 aprile del 1970 tocca al vicesindaco di Cugge, nonché avvocato, Francesco Viale. Dal 17 aprile del ’70 al 12 settembre dello stesso anno, sindaco diviene il commendator Andrea Lolli (padre di Claudia, albergatrice e vicesindaco della giunta Zoccarato). Il testimone di Lolli viene raccolto dall’ingegner Guido Pancotti: 12 settembre del 1970 – 16 aprile del 1971. Neanche il tempo di prendere posto a Palazzo Bellevue che Pancotti viene dichiarato ineleggibile per un contenzioso contro il Comune aperto dall’installatore di un lampadario del Casinò. Allora i candidati alle elezioni e i consiglieri comunali non potevano avere sospesi di nessun genere con l’ente che sarebbero dovuti andare ad amministrare.

Dal 5 giugno del ’71 all’8 settembre del 1975 è il ragionier Pietro Parise ad essere proclamato sindaco. Di nuovo un brevissimo intermezzo con l’elezione del medico Giuseppe Rovere che rimane in carica dall’8 settembre del ’75 fino al 5 novembre del 1976. Dal 6 novembre del 1976 fino al 29 novembre del 1983 è il tempo della giunta di Osvaldo Vento. Iniziano in quegli anni i guai e gli scandali al Casinò che porteranno all’intervento della magistratura e a numerosi arresti tra gli amministratori della casa da gioco.

Il primo commissario prefettizio ad insediarsi in municipio è Bruno Pastorella che guiderà la Città dei Fiori tra il 1983 e il 1984, quando viene eletto sindaco Leone Pippione, in carica dal 6 giugno del 1984 fino al 25 maggio del 1990, attuale presidente della Famija Sanremasca. La giunta Pippione ha tra i suoi esponenti Antonio Sindoni (padre dell’ex vicesindaco Alessandro), Franco Solerio (consigliere di minoranza per Forza Italia durante la prima amministrazione Biancheri) e il socialista Carlo Conti.

Nell’ottobre del 1987 Pippione si dimette ma viene nuovamente riconfermato per un terzo mandato che durò fino alle elezioni amministrative del maggio 1989. Nel settembre successivo assume per la quarta volta la carica di sindaco fino al maggio 1990.

Dal maggio del 1990 al luglio dello stesso anno le funzioni di sindaco sono di Antonio Sindoni, finché non viene eletto il democristiano Onorato Lanza, che regge l’amministrazione comunale dal 9 luglio 1990 al 30 giugno 1992. Il 12 agosto del 1992 vince Raffaele Canessa, la cui amministrazione dura meno di un anno e si conclude l’11 maggio del 1993, quando il prefetto di Imperia Giuseppe Piccolo scioglie il consiglio comunale per «manifesta incapacità». Torna il commissario prefettizio, Elio Priore, reggente del Comune per pochi mesi. Il 6 dicembre del 1993 è eletto l’avvocato Davide Oddo. La sua giunta rappresenta un inedito monocolore Lega che durerà fino al 28 aprile del 1995.

Ancora un commissario, il dottor Pasquale Gioffré a cui succede il prefetto Giuseppe Piccolo. I due si suddividono l’anno 1995. Le elezioni tornano a tenersi il 4 dicembre e si concludono con l’acclamazione di Giovanale Bottini, la cui amministrazione è stata la più duratura dopo quella di Asquasciati e di Biancheri. Il centrodestra sostiene il primo cittadino fino al 1° dicembre del 2003, per 8 anni consecutivi. Ad interrompere il mandato è lo scandalo delle presunte tangenti legate all’organizzazione di eventi che porta alle dimissioni il primo cittadino. Breve intermezzo di meno di venti giorni per il vicesindaco Gianni Berrino (assessore regionale della giunta Toti) ed è il turno di nuovo del commissario, Elio Maria Landolfi.

Il centrosinistra prende le redini dell’amministrazione civica, grazie al sindaco Claudio Borea, il 29 giugno del 2004. Borea rimane in carica fino al 10 novembre del 2008. Cade a pochi mesi dal termine e si insedia l’ultimo commissario giunto a Sanremo fino ad oggi, Umberto Calandrella. Il 10 giugno del 2009 i cittadini promuovono a sindaco l’imprenditore Maurizio Zoccarato. Il suo mandato si completa nel 2014, quando arriva il turno di Alberto Biancheri, eletto per la prima volta il 25 maggio del 2014, al secondo turno (sfidante Gianni Berrino). Biancheri viene rieletto al primo turno il 30 maggio del 2019 ed è in carica da più di 8 anni e 2 mesi. Il prossimo 22 di agosto sarà ufficialmente il sindaco della storia di Sanremo che più ha governato ininterrottamente dal dopo guerra ai giorni nostri. E se il suo secondo mandato dovesse arrivare alla scadenza naturale, fissata nel maggio del 2024, Biancheri risulterebbe anche il primo ad aver traguardato senza interruzioni due “legislature” consecutive da 5 anni ciascuna.

(Nella foto Biancheri, 60 anni il prossimo 4 novembre, immortalato ieri sera sul lungomare Italo Calvino)