Peste suina, Confagricoltura Liguria: «Bene gli aiuti al comparto»

25 gennaio 2022 | 14:39
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Peste suina, Confagricoltura Liguria: «Bene gli aiuti al comparto»

«Occorre pensare però alla filiera dell’outdoor bloccata in 36 comuni liguri. Molto positivo che il governatore Toti e il vice presidente Piana abbiano portato le istanze di Confagricoltura Liguria nell’incontro con Speranza e Patuanelli»

Genova. Soddisfazione da parte del presidente ligure di Confagricoltura, Luca De Michelis, per gli esiti positivi dell’incontro di stamane tra il governatore Toti, il vice presidente ed assessore all’Agricoltura Piana, ed i ministri di Agricoltura e Sanità.

«Cogliamo con vivo piacere il fatto che il governatore – precisa De Michelis – abbia posto l’accento, nel suo incontro di stamane con i ministri Speranza e Patuanelli, sulla necessità di immediati strumenti di supporto a tutta la filiera dell’outdoor ‘colpita’ dalle chiusure a causa della PSA nei territori di 36 comuni liguri».

«Nella giornata di ieri – continua il presidente ligure di Confagricoltura – abbiamo inviato una lettera aperta a Toti e Piana proprio in vista dell’odierno incontro, suggerendo strumenti di supporto di poco impatto per lo Stato ma di altrettanta incisività per una filiera strategica nel turismo ligure».

Lettera di Confagricoltura Liguria inviata anche a tutti i senatori e parlamentari liguri nella certezza che gli stessi si faranno parte attiva nel proporre queste linee di supporto sia nella conversione del “sostegni ter”, sia nella discussione del “mille proroghe”. «Come Confagricoltura Liguria – prosegue De Michelis – abbiamo da subito sottolineato il nostro pieno appoggio alle misure, seppur dolorose, da mettersi in atto in Liguria e Piemonte per circoscrivere questo focolaio al fine di preservare la filiera suinicola che vale oltre 9 miliardi di euro. Ed abbiamo dato pieno appoggio in tal senso alle azioni messe in campo anche da parte di Regione Liguria».

«Ma – prosegue Confagricoltura Liguria – non si può ‘nascondere’ che una chiusura della fruibilità di tutte le attività dell’outdoor nei 36 comuni liguri cagiona un danno enorme ad un comparto molto importante per una Regione a piena vocazione turistica».

Lo stop forzato a trekking, passeggiate a cavallo, attività dei bikers, come degli escursionisti, in una realtà che, non va dimenticato, ha la sentieristica unica più grande di Italia, con l’Alta Via dei Monti Liguri, rappresenta il territorio più boscato d’Italia, e dunque più dedito ad attività a contatto con la natura, senza dimenticare i tanti Parchi Naturali, nazionali e non, rischia di avere gravi ripercussioni su aziende, agriturismo e ristorazione, locande ed attività già provate da due anni di Pandemia Covid – 19.

«Ed allora – conclude De Michelis – abbiamo chiesto al Governo, per tramite del governatore e del vice presidente, di attuare due misure immediate come il posticipo del pagamento delle scadenze fiscali, tributarie e previdenziali per tutte le aziende della filiera, per un anno, e la contemporanea moratoria dei mutui bancari contratti dalle imprese ‘danneggiate’ nell’immediato».

Nella speranza che le misure di contenimento possano durare lo stretto necessario e nella certezza che il direttore dello Zooprofilattico, Ferrari, nominato dal Ministero come commissario straordinario, sia la persona giusta per coordinare le operazioni in atto e future.

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