Ferragosto in carcere

Il Partito Radicale visita il carcere a Imperia

«Ambienti angusti, non esiste un vero e proprio campo da gioco, manca copertura h24 di assistenza medica ed è un carcere privo di direttore e di comandante»

Imperia. «Abbiamo visitato la Casa Circondariale di Imperia nella giornata di venerdì 20 agosto con una delegazione composta da me e Patrizia Michielotto per il Ferragosto in Carcere del Partito Radicale, era presente all’esterno anche Gian Piero Buscaglia. Ci eravamo recati nei giorni precedenti a Sanremo Valle Armea, Pontedecimo e Marassi. Imperia è in questi giorni un carcere privo di direttore e di comandante, il dottor Frontirrè è appena andato in pensione e la comandante è stata trasferita dal 25 luglio a Marassi, i loro sostituti arriveranno a giorni e la struttura è affidata alla direttrice di Massa (non presente), una situazione purtroppo comune a sempre più istituti a causata dal fatto che non si tengono da circa 20 anni concorsi per l’assunzione di nuovi dirigenti. Ci accolgono e accompagnano nella vista comunque con molta cortesia il vice comandante Berruti e il responsabile dell’area educativa Giancarlo Gandalini» – afferma per il Partito Radicale Stefano Petrella.

«Il primo grave problema che riscontriamo (ce lo fa notare il personale) è la presenza di un disabile grave, un uomo di 75 anni fortemente obeso, paraplegico, totalmente incontinente e impossibilitato a muoversi dalla sedia che è stato appena condotto in carcere da Sarzana per una condanna risalente a parecchi anni prima e diventata definitiva: è chiaramente incompatibile con il regime detentivo, ma gli ospedali non sono in grado di accoglierlo perché la sua condizione è stazionaria, non può e non deve rimanere in carcere, stiamo segnalandolo al DAP e al Tribunale di Sorveglianza. Il carcere si presenta in condizioni migliori di come l’avevamo trovato nel 2019 grazie ai lavori a cui è stato sottoposto (terminati da 15 giorni con la riapertura del secondo piano) che hanno riguardato una parte degli ambienti e le celle, in particolare i servizi e le docce che si presentano finalmente in buone condizioni (con l’eliminazione di muffe e umidità che li infestavano e un’opportuna piastrellatura), rimesse a nuovo anche le pareti delle celle, le suppellettili (sgabelli, tavoli e armadietti) sono purtroppo ancora le stesse e in stato molto precario e l’intervento andrà completato con la loro sostituzione, la risistemazione dei corridoi e un impianto di condizionamento d’aria per l’area trattamentale (aule, una piccola palestra, biblioteca e sala conferenze) realizzata nell’arroventato sottotetto e inagibile nei mesi estivi, ancora in attesa del suo destino il vano seminterrato destinato forse a sostituire la piccolissima infermeria per problemi irrisolti di agibilità. Grazie ai lavori Imperia ha visto un opportuno sfoltimento di presenze, i detenuti sono 57 (30 stranieri) su 58 posti regolamentari, fino al 2020 era capitato che ne ospitasse mediamente 80-90, arrivando a volte a punte di 100-120, il doppio della sua capacità; 57 anche gli agenti (sui 67 previsti), 49 quelli effettivamente presenti» – sottolinea per il Partito Radicale Stefano Petrella.

«Gli ambienti sono comunque angusti, le celle da 2 o 4 posti, ma quelle da 2 così piccole da avere necessità del castello e i 3mq calpestabili per detenuto previsti (al netto delle suppellettili e del letto) non si vede come possano esservi stati calcolati, il piano terra e il primo non hanno il regime di apertura sulle 8 ore delle celle (per 4 stanno all’aria, per il resto accedono a turno al campetto e alla saletta di socialità), l’apertura da mattino a sera della cella è presente al secondo piano (la sezione a custodia attenuata), le finestre oltre alle sbarre hanno un pannello esterno. Al terzo piano l’area trattamentale soffre dei problemi di cui si accennava, ma è l’unico spazio dove si respira una certa aria di libertà e l’unico ambiente luminoso e accogliente dell’istituto. Due i passeggi, uno dei quali adibito a campetto (per pallavolo, pallamano e calcio tennis, di dimensioni troppo esigue per giocarci a calcio), non esiste un vero e proprio campo da gioco, l’unica saletta per la socialità si trova vicino ai passeggi, ai piani non ve n’è alcuna. L’assistenza medica è dalle 8 alle 22 (feriali e festivi), manca purtroppo la copertura h24 garantita fino a dieci anni fa e nelle ore notturne l’unico defibrillatore resta chiuso nell’infermeria perché il personale non è stato formato ad utilizzarlo, gravemente carente l’assistenza psichiatrica con presenza del medico (lo stesso che si occupa anche di Sanremo) per poche ore alla settimana al mattino, meno presente rispetto al passato anche il Ser.T. Sarebbero necessari la presenza stabile di uno psichiatra a Sanremo, la copertura per un maggior numero di ore a Imperia e l’apertura della promessa REMS» – fa sapere per il Partito Radicale Stefano Petrella.

«Migliore la situazione Covid con nessun positivo tra i detenuti e 5 nel personale tra il 2020 e il 2021 (nessun ricoverato); circa il 70% del personale ha ricevuto le due dosi del vaccino (Astra Zeneca e Moderna), le vaccinazioni dei detenuti sono partite soltanto a luglio (con Moderna) e solo il 21% dei detenuti ha ricevuto entrambe le dosi, il 66% la prima; all’isolamento fiduciario e sanitario è adibita la vecchia sezione femminile (con 3 celle e un passeggio), utilizzata fino a poco tempo fa per i semiliberi. Colloqui e telefonate sono tornati alla situazione ordinaria: fino a 6 in presenza con facoltà di sostituirne alcuni con chiamate Whatsapp (2 da 30’ per ogni colloquio non effettuato), non viene rispettata la raccomandazione di mantenere parte delle telefonate o videochiamate aggiuntive. Pesanti le ricadute sulle attività interne, interamente sospese per oltre un anno ad eccezione di quella scolastica e del (da poco ripreso) corso di tecnica espressiva, solo alcuni dei circa 40 volontari sono tornati in carcere finora. Punto di forza dell’istituto resta l’ottimo lavoro che vi svolge da anni l’area educativa e il buon rapporto che questo ha saputo costruirsi con le istituzioni, le associazioni e il volontariato presenti sul territorio, dovrebbero tenerlo presente quanti continuano a proporre la realizzazione di istituti in località isolate e staccate dall’abitato, dimenticando di visitare quelli già esistenti con caratteristiche simili come Sanremo Valle Armea. Una sola la visita del magistrato di sorveglianza nel 2021, quasi inesistenti quelle di consiglieri regionali e parlamentari nel 2020 e 2021 (esclusa la Lega), a riprova del fatto che la Liguria non può attendere oltre la nomina del Garante Regionale dei Detenuti e città che ospitano strutture penitenziarie (come Sanremo e Imperia) avrebbero ragione di cominciare a prendere in considerazione l’istituzione di un Garante Comunale» – dice per il Partito Radicale Stefano Petrella.

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