Utili Casinò, aumento di capitale e dividendo da 5 milioni. Focus sicurezza sala slot

La proposta del Cda in scadenza. Saldo ferie, l’accordo soddisfa tutti e costa poco meno di 2 milioni
Sanremo. Cifre ufficiali alla mano, il Casinò di Sanremo chiude un esercizio 2024 da incorniciare, con un utile prima delle imposte superiore a 12,3 milioni di euro e un utile netto di oltre 8,4 milioni. Numeri che confermano la buona salute della casa da gioco e aprono la strada alla distribuzione di dividendi in favore del Comune, socio unico della società per azioni.
Il consiglio di amministrazione, guidato dal commercialista Giancarlo Ghinamo – in uscita dal ruolo di presidente e amministratore delegato, che potrebbe essere preso da Giuseppe Di Meco, imprenditore già noto negli ambienti del casinò e della politica locale (la decisione del sindaco Mager è attesa a breve) –, ha formalizzato la richiesta di aumentare il capitale sociale di 3 milioni di euro, portandolo dagli attuali 12 a 15 milioni. Operazione a costo zero per il Comune, ma funzionale al rafforzamento patrimoniale dell’azienda municipale. Dopo questo step, rimarrà un utile distribuibile superiore a 5 milioni di euro. Ed è proprio questa la somma che il CdA intende proporre come dividendo per Palazzo Bellevue.
Intanto, sul fronte sindacale, proprio ieri si è tenuto un incontro tra le sigle e il responsabile del reparto giochi elettromeccanici, per affrontare un tema diventato urgente: la sicurezza nella sala slot. A riportare i dettagli è Marilena Semeria, segretaria della Fisascat Cisl: «Si è svolto un incontro con il responsabile del reparto giochi elettromeccanici per valutare una riorganizzazione della sala slot e affrontare alcune criticità emerse. Tra le proposte c’è il ripristino di una figura di riferimento, o comunque di una gerarchia interna, dedicata all’accoglienza e all’ospitalità dei clienti. L’obiettivo è anche aumentare il livello di sicurezza, poiché si sono verificati episodi spiacevoli, con persone in evidente stato di ebbrezza o con atteggiamenti inopportuni. La sala, infatti, è accessibile senza tesseramento, il che rende difficile filtrare l’accesso. Da parte del responsabile abbiamo riscontrato piena disponibilità e apertura al confronto. Possiamo dire che la collaborazione è partita con il piede giusto».
Dopo la firma dell’accordo quadro con i sindacati avvenuta a febbraio, in questi giorni sono in fase di sottoscrizione gli accordi individuali con i dipendenti interessati dalla vertenza sulle ferie arretrate accumulate negli anni e mai retribuite. La questione, emersa nel post-pandemia in seguito all’imposizione delle 7 ore di servizio giornaliere per i croupier, aveva fatto scattare una serie di condizioni contrattuali migliorative che hanno portato a una nuova valutazione delle ore effettivamente lavorate. Per questa partita, la casa da gioco ha stimato un esborso complessivo di poco meno di 2 milioni di euro, destinato a chiudere definitivamente il contenzioso sul nascere. La scelta di procedere con gli accordi individuali ha ricevuto un’adesione ampia (non ha aderito solo l’Ugl), confermando la volontà condivisa di evitare una potenziale lunga vertenza giudiziaria.

(In copertina la sala slot. Sopra, il presidente del consiglio di amministrazione, Gian Carlo Ghinamo)