Tavolo antimafia: «Nessun elemento nuovo, ma il Ponente ha una storia di infiltrazioni». Parla Orlando
La Monica: «Ha confermato ciò che negli anni abbiamo constatato anche noi: nel nostro Comune non ci sono mai state evidenze concrete di infiltrazioni mafiose»
Imperia. Si è svolta oggi, a porte chiuse, l’audizione dell’ex ministro della giustizia Andrea Orlando davanti al tavolo antimafia del Comune. L’incontro, riservato, ha visto la partecipazione del presidente della commissione antimafia regionale in veste di ascoltato, in un momento in cui il tema delle infiltrazioni mafiose è particolarmente acceso in Liguria.
«Ho dato conto degli elementi a mia conoscenza riguardo al fenomeno nella nostra regione – ha dichiarato Orlando – e degli aspetti emersi dalle prime audizioni, che riguardano il fenomeno in generale e non fatti puntuali. Ho anche precisato che non abbiamo ancora ascoltato le autorità competenti sulla provincia di Savona e su quella di Imperia. Ho dato la mia disponibilità ad essere nuovamente audito quando ci sarà quel passaggio, se il tavolo lo riterrà opportuno. C’è una storia di insediamento della ‘ndrangheta nel ponente ligure che ha portato allo sciogimento di alcuni comuni ma sono tutti dati alle cronache e non posso dire di aver apportato oggi elementi di novità rispetto a quel grado di riferimento».
Quanto alla questione della trasparenza, l’ex ministro ha aggiunto: «La possibilità di fare il tavolo a porte aperte non è una valutazione che posso fare io. Sono le istituzioni a decidere come si autodisciplinano».
Il presidente della commissione antimafia del comune di Imperia, Davide La Monica, ha espresso soddisfazione per l’incontro: «Abbiamo avuto l’opportunità di confrontarci con l’onorevole Orlando, figura di grande esperienza nell’ambito della lotta alla criminalità organizzata. La sua competenza è indiscutibile. Conosce il fenomeno mafioso in maniera approfondita, anche nei suoi aspetti meno visibili».
«L’incontro è stato estremamente utile – ha proseguito – soprattutto per chi, come me, vive la realtà del territorio da cittadino imperiese e da presidente della seconda commissione consiliare. Posso dire con orgoglio che l’onorevole Orlando ha confermato ciò che negli anni abbiamo constatato anche noi: nel nostro Comune non ci sono mai state evidenze concrete di infiltrazioni mafiose o di fenomeni riconducibili alla criminalità organizzata. Naturalmente siamo ben consapevoli che questi fenomeni non si limitano a un singolo Comune, ma si muovono su scala regionale, se non nazionale».
Importante anche il richiamo al doppio livello di intervento: «Abbiamo discusso la distinzione tra due ambiti fondamentali: da una parte il lavoro della commissione, che richiede talvolta discrezione; dall’altra, l’attività di educazione alla legalità, che invece deve essere pubblica e accessibile, soprattutto quando coinvolge le scuole e le giovani generazioni».
Più critico, invece, l’intervento delle consigliere di minoranza Loredana Modaffari e Daniela Bozzano: «Non è una commissione né un tavolo in senso proprio. È un ibrido. La commissione ha poteri, regole e forme. Il tavolo dovrebbe essere aperto al pubblico e avere la funzione di esternalizzare le problematiche, coinvolgendo associazioni, scuole, regione. Ma così non è stato. Le porte chiuse non sono previste. Questo consenso è stato interessante, ma non sono stati forniti dati. Abbiamo chiesto chiaramente all’onorevole Orlando se potesse riferire dati sull’inesistenza di evidenze di infiltrazioni nel nostro territorio. La risposta è stata che non ci sono evidenze effettive, ma si tratta comunque di un territorio “attenzionato”».