Stroncatura netta dei tecnici, la giunta Mager boccia ufficialmente l’Arena Sanremo

29 aprile 2025 | 09:53
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Stroncatura netta dei tecnici, la giunta Mager boccia ufficialmente l’Arena Sanremo

Ieri l’incontro anticipatorio tra il sindaco Mager e il patron della Sanremese Masu. Per il consulente esterno e il Rup, l’ultimo progetto non ha uno studio acustico e il piano economico finanziario è insostenibile

Sanremo. Dopo il confronto tenutosi ieri mattina a Palazzo Bellevue tra il sindaco Alessandro Mager e il presidente della Sanremese Calcio Alessandro Masu, è arrivata oggi la decisione formale: la giunta comunale ha respinto il terzo progetto per la realizzazione del nuovo stadio “Arena Sanremo”, giudicandolo carente sotto molteplici profili. Il verdetto è stato motivato dalle relazioni tecniche firmate dal consulente esterno Marco Rossi e dal responsabile unico del procedimento, l’ingegnere Danilo Burastero.

La relazione del dottor Rossi ha sottolineato come l’intero impianto economico-finanziario della proposta presenti gravi lacune, a partire dall’eccessivo indebitamento previsto per la copertura dell’investimento, pari a 81 milioni di euro, di cui oltre 50 ottenuti tramite un mutuo trentennale con tasso del 7%. I ricavi ipotizzati, sebbene proiettati fino all’anno 2124, appaiono non supportati da dati credibili né da scenari di mercato verificabili. Anche la struttura dei costi è risultata eccessivamente generica, con voci aggregate che non permettono un’analisi trasparente dell’incidenza di ciascun comparto, come personale o manutenzioni. Il documento presenta inoltre una marcata discrepanza tra l’evoluzione dei ricavi e quella dei costi operativi, senza alcuna misura concreta per compensare tale squilibrio. Mancano, infine, indicazioni attendibili sugli investitori, rendendo il progetto economicamente fragile e non convincente.

A queste osservazioni si aggiungono le criticità evidenziate nella relazione dell’ingegner Burastero, che ha messo in luce l’insostenibilità logistica e urbanistica dell’iniziativa. La durata della concessione proposta, di ben 99 anni, è stata ritenuta sproporzionata e non giustificata dai contenuti della proposta. Il piano parcheggi è stato considerato insufficiente: a fronte di un’arena con una capienza fino a 11 mila spettatori, vengono previsti solo 350 posti interrati, con l’aggiunta di altri parcheggi ricavati da spazi pubblici già esistenti in altre aree della città, da impiegare per circa 40 eventi l’anno, proprio nei mesi di maggiore afflusso turistico. Anche l’impatto sul traffico è stato valutato come estremamente problematico, poiché il progetto non prevede alcuna modifica alla viabilità né interventi coordinati con il trasporto pubblico, aumentando così il carico sulla già congestionata via Aurelia.

Un ulteriore punto debole, ritenuto grave, è la completa assenza di uno studio sull’inquinamento acustico, nonostante l’obbligo di legge per infrastrutture di questo tipo. La giunta ha ritenuto questa lacuna particolarmente significativa, in quanto un impianto simile inciderebbe in modo diretto sulla qualità della vita dei residenti. L’analisi del rup ha inoltre ripreso le perplessità già espresse dagli enti consultati durante la conferenza dei servizi del 2023, ricollegate alla sproporzione degli spazi commerciali previsti rispetto alla reale vocazione sportiva del progetto. Alla luce di queste valutazioni, l’amministrazione ha deliberato la non prosecuzione dell’iter, rinunciando alla convocazione della conferenza dei servizi, archiviando definitivamente la proposta. Con questa bocciatura ufficiale, la Sanremese Calcio si trova a un bivio. Nei giorni scorsi il presidente Masu ha dichiarato la possibilità di non iscrivere la squadra al prossimo campionato di Serie D, nonostante la salvezza ottenuta sul campo. L’ipotesi più accreditata è una ripartenza dalla categoria di Promozione, con un ridimensionamento dei costi e una rosa composta da atleti locali.

Quattro anni fa, al suo arrivo, Alessandro Masu aveva promesso alla città di portare la Sanremese in Serie B, a patto che il Comune gli concedesse di costruire un nuovo stadio. Oggi, con il terzo no ufficiale – dopo le bocciature della giunta Biancheri (confermata in toto dal Tar Liguria), del Dipartimento dello Sport per l’ipotesi Arena a Pian di Poma e ora della giunta Mager – di quella promessa restano solo macerie. Anziché volare verso i professionisti, la Sanremese si prepara a cadere di due categorie, affondando nella Promozione. Un’eventualità che sa di resa, annunciata da un presidente che nel tempo non ha mai smentito o ritrattato le dichiarazioni al vetriolo rivolte all’amministrazione Biancheri. Così, oltre al tempo perso, ora Sanremo e la sua prima squadra di calcio rischiano di dover ricominciare da un livello che non meritano.