Sanremo, una lezione di memoria: Luciana Miani racconta l’esodo istriano agli studenti del Ruffini-Aicardi

23 aprile 2025 | 14:00
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Testimone diretta dell’esodo giuliano-dalmata, scampata alla tragedia delle foibe

Sanremo. «È stata davvero una bella esperienza. Ho incontrato ragazzi attenti, rispettosi. Ho cercato di far capire loro quanto può essere difficile la vita. Quanto è stata dura per noi: le paure, i dolori, le tragedie che si sono verificate, e che tanti dei nostri paesani hanno vissuto sulla propria pelle.»

Con queste parole, Luciana Miani ha salutato gli studenti dell’Istituto Ruffini-Aicardi di Valle Armea, a Sanremo, ospite per il secondo anno consecutivo. Classe 1939, nata a Piemonte d’Istria, in provincia di Pola, Luciana è una testimone diretta dell’esodo giuliano-dalmata, scampata alla tragedia delle foibe. Ancora una volta ha scelto di condividere la sua storia, offrendo ai ragazzi delle classi terze e ad una quinta una lezione di storia vissuta, intensa e profondamente toccante.

Luciana ricorda il momento dell’esodo come una fuga disperata: «Siamo venuti via quasi scappando, lasciando tutto: le case, i ricordi, gli affetti più cari. Una volta arrivati in Italia, spesso non siamo stati capiti. Ma abbiamo lavorato tanto, con onestà e fatica. Io, ad esempio, ho studiato a Ferrara». Oggi, a distanza di tanti anni, il legame con la sua terra è rimasto intatto: «Amo profondamente la mia Istria. Vorrei che gli studenti sapessero che quelle erano terre italiane, e che noi siamo stati praticamente espropriati delle nostre case, delle nostre radici, della nostra terra che tanto abbiamo amato.»

La signora Miani ha portato una testimonianza preziosa su uno dei capitoli più bui del Novecento. Il dramma delle foibe, i cui morti accertati sono oltre 6 mila persone – secondo alcuni studiosi, forse anche il doppio – resta una pagina dolorosa e, ancora oggi, non sempre conosciuta o raccontata. Ma grazie a incontri come questo, la memoria resta viva. E si fa storia, umana e condivisa.

Luciana Miani