Rogo doloso di auto a Ospedaletti, in tribunale parla l’imputato

Carabinieri chiamati in aula a testimoniare per riferire su quanto emerso dai filmati delle telecamere
Imperia. Si è svolto stamane in tribunale a Imperia l’esame di Alessandro Polo, finito a processo con l’accusa di incendio doloso in quanto, secondo l’accusa, la notte del 22 aprile del 2020, in strada Vallegrande a Ospedaletti, avrebbe dato fuoco a tre auto, un furgone e un camper.
Secondo quanto ricostruito dalla pubblica accusa, Polo avrebbe innescato il rogo con l’intento di bruciare l’auto del “rivale” in amore. Dalla vettura, le fiamme si sono poi propagate alle auto parcheggiate vicino. La scena è stata ripresa dalle telecamere di videosorveglianza, che mostrano una persona appiccare l’incendio. Poi una vampata di fuoco. Il pubblico ministero Enrico Cinnella Della Porta ha portato all’attenzione del giudice un dettaglio, chiedendo all’imputato come mai si fosse tagliato i capelli il giorno successivo all’incendio. L’ipotesi della Procura è che nella fiammata, Polo si sia bruciato i capelli e per questo motivo si sia recato dal barbiere per nascondere il gesto doloso. Ma alla domanda, l’imputato ha risposto di essersi rasato come era solito fare.
Oltre all’esame dell’imputato, sono stati anche ascoltati come testi alcuni carabinieri, che hanno riferito sulla posizione delle telecamere e su quanto ripreso. Dal loro racconto è emerso che nell’orario dell’incendio non si vedono vetture transitare, né altre persone al di fuori del piromane. Ma per la difesa non si tratta di una prova certa, in quanto dalle immagini non si può risalire con certezza all’identità di chi appicca l’incendio.
Se per l’accusa e per la parte civile, rappresentata dall’avvocato Giovanni Carbone, non vi è alcun dubbio che si tratti proprio di Alessandro Polo, per la difesa potrebbe essere stata un’altra persona, che ha poi seguito una direzione non vigilata da alcuna telecamera.
Il giudice ha rinviato l’udienza al prossimo 24 aprile.