Roca Team, la vittoria contro l’Asvel segna la quarta qualificazione playoff in quattro anni di Eurolega






La partita si chiude con la sicurezza per il Monaco del quarto posto finale che garantisce il fattore campo nei playoff
Monaco. È toccato al Classico di Francia decidere la sorte del Roca Team e stabilire la posizione dei monegaschi nella griglia playoff: alla fine di una partita difficile e sofferta, è arrivata una vittoria che consegna ai monegaschi il quarto posto, il vantaggio del campo nei playoff, e costituisce anche una conferma importante al lavoro di un gruppo di una società in questi anni.
Monaco aveva il destino nelle sue mani, e per andare fino in fondo bisognava superare l’Asvel, un ostacolo tecnicamente non proibitivo, ma che poteva, come in ogni derby che si rispetti, diventare improvvisamente una salita da Tour de France con trentacinque gradi all’ombra. E invece, quello che serviva è arrivato, nonostante la situazione emotiva sicuramente non facile.
Si inizia con gli attacchi inceppati, ed è Roberson (ieri sera on fire, 14 punti e 10 rimbalzi ) a dare il primo vantaggio all’Asvel, ma c’è Mike James a rimettere la partita sul 5-4 per cercare di tenere il passo dei padroni di casa che, con Maledon dalla linea della carità, vanno a più 3, e approfittano di un Monaco che al momento non brilla in attacco e sbaglia diversi appoggi facili. Nemmeno dalla lunetta il Roca Team è preciso, Theis mette il libero del 7 pari e Loyd dà il primo vantaggio ai monegaschi, e sul 7-9 arriva il timeout televisivo, che per Poupet è l’occasione di arringare i suoi in due lingue. Paris Lee, nostra vecchia conoscenza, gioca il pick and roll per Sako, e l’Asvel si mette in scia, e poi fa pari 11, per sorpassare ancora con Sako (altro giocatore interessante, 20 + 11 rimbalzi ) e provocare l’immediato timeout di Spanoulis che sta vedendo un Monaco abbastanza dimesso, e che non riesce a dare respiro al suo attacco; ma se si ha Mike James, c’è sempre la possibilità di un clamoroso gioco da 4 punti che ribalta il punteggio, e mette il Roca Team avanti 13-15. E arriva anche l’assist per Jaiteh che, con un 2+1, dà a Monaco un vantaggio di 4 punti.
Strazel mette il jumper del 15-20, innesca Jaiteh che sbaglia da sotto, ma il centro francese si rifà subito dopo su assistenza del nativo di Portland per il 15-22 che conclude il primo quarto. Loyd apre il secondo quarto con una tripla per il più 10, poi si guadagna tre liberi che converte per arrivare alla doppia cifra di vantaggio; Monaco fa la voce grossa sotto i tabelloni dell’Asvel, e Diallo drena anche lui due liberi, fa 1/2 dopo un timeout di Poupet, e tiene la squadra all’attacco, ma arriva la reazione dei lionesi, con una tripla di Maledon per il 21-29 che riporta un minimo di equilibrio. Torna Mike James e mette il 21-32, col solo Sako che si rende pericoloso e riesce a mettere in difficoltà una difesa monegasca che finora ha concesso davvero poco: i suoi 4 punti in fila portano i lionesi sul 25-33, Theis erige la solita barriera in difesa, ma la transizione flash dell’Asvel porta il punteggio sul 27-33, e arriva immediato il timeout si Spanoulis che sicuramente non ha apprezzato l’ultimo minuto di tenerezza difensiva della sua squadra.
Theis dalla lunetta fa percorso netto, ma il vecchio Lighty risponde subito e la terza stoppata della serata di Roberson tiene l’Asvel sempre a contatto, così tocca a Blossomgame segnare il libero del più 7; è il momento di Lighty di segnare, risponde Loyd che mette anche il libero supplementare. De Colo in lunetta non sbaglia, il punteggio è 33-39, e Calathes imbocca Jaiteh per un 2/2 ai liberi, ma De Colo ruba palla in attacco e segna il meno 4, la replica monegasca chiude il secondo quarto sul 35-41, in una partita che ha visto il Roca Team difendere fondamentalmente bene, ma sbagliare molto in attacco, non riuscendo ad aprire quel divario che la superiore qualità del suo roster gli
permetterebbe. Si riparte, e i padroni di casa si rifanno subito sotto, Roberson mette la tripla del meno 4, Harrison subisce fallo da Theis e con un 2+0 tiene sempre Asvel in scia e arriva la tripla di Mike James a fil dì sirena per il 41-49, Diallo tiene il punto per i monegaschi, e il nativo di Portland manda Theis a inchiodare il 45-53 che tiene avanti il Roca Team. Maledon (anche questo ottimo giocatore, 20 per lui stasera) drena tre liberi, porta i suoi a meno 5, e poi in entrata segna e subisce fallo, col gioco da tre punti fa 51-53 e riapre del tutto la partita:
Sako stoppa Jaiteh e segna il 53 pari, il centro francese del Roca Team segna a sua volta, Maledon perde palla, ma Monaco non segna, De Colo pareggia un altra volta e poi va in lunetta per due liberi che converte, sullo sbaglio di Diallo i padroni di casa non riescono a segnare e sulla sirena che chiude il terzo quarto è l’ala newyorkese del Roca Team a segnare il 57 pari che lascia aperti tutti gli scenari, con Monaco che fatica a prendere in pugno una partita che sta diventando difficile.
Inizia l’ultimo quarto, e Jaiteh schiaccia il più 2 monegasco, ma Paris Lee mette la tripla del sorpasso Asvel, Strazel risponde con la stessa moneta e poi ispira la transizione conclusa da Loyd; è sempre Sako a tenere a galla i suoi, sulla penetrazione di Lee Tarpey è sanzionato con un antisportivo, Spanoulis chiama il challenge che è vincente, il fallo è considerato normale fallo di gioco e il Roca Team resta a più 4, ma Theis commette fallo su Roberson che con un 2+1 porta i suoi ad un solo punticino di svantaggio. Strazel in lunetta fa 1/2, si sbaglia da ambo le parti e Monaco può tornare ad affidarsi a Theis; per l’Asvel ci pensa Lee, Diallo ristabilisce il più 4 e sul 67-71 arriva il timeout di Poupet, ma in questo momento è Spanoulis quello che fa sentire forte e chiaro alla sua squadra la necessità di vincere. Maledon esce bene dal minuto, firma la tripla del 70-71 e Mike James (20 punti + 7 assist, sempre presente) riapre la forbice ma subito la chiude Roberson e Spanoulis chiama ancora timeout. Maledon mette avanti l’Asvel, Strazel entra di puro coraggio, provoca il quinto fallo di Roberson e si guadagna un viaggio in lunetta: 1/2, 74 pari, ma recupera il rimbalzo sulla tripla sbagliata dell’Asvel, poi arriva la magia di Mike James che guadagna fallo su un tentativo da tre, va in lunetta e fa percorso netto, Monaco è avanti di tre punti a 41.5 secondi dalla fine.
Theis commette il quinto fallo, De Colo guadagna rimessa dal fondo e Poupet chiama timeout per disegnare l’attacco che decide la partita: Maledon segna in entrata, fa 76-77 e Spanoulis chiama timeout a sua volta per disegnare il suo possesso, a 23 secondi dalla fine. La scelta di Poupet è chiara: subito fallo su Strazel, 2/2, 76-79 per Monaco e palla ai padroni di casa. Maledon sbaglia la tripla, Loyd controlla il rimbalzo, subisce fallo e dalla linea della carità la sua mano non trema: percorso netto, 76-81 per il Roca Team e a Poupet non resta che utilizzare
l’ultimo timeout per provare una rimonta che sa tanto di missione impossibile. La tripla dall’angolo di De Colo è deviata da Jaiteh, la palla è dell’Asvel, Sako schiaccia per il 78-81 e anche Spanoulis chiama l’ultimo timeout con 2.3 secondi da giocare e con Mike James che va in
lunetta per fare 2/2, fissare il risultato sul 78-83 che chiude la partita e che dà a Monaco la sicurezza del quarto posto finale che garantisce il fattore campo nei playoff.
Più che di tecnica, questa partita ha vissuto sui nervi, quelli assolutamente calmi e rilassati dell’Asvel, e quelli inevitabilmente scoperti del Roca Team, che ha faticato, sofferto, e a volte anche balbettato, ma che ha saputo trovare dentro di sé le energie e le forze per restare dentro la gara, per centrare la quarta qualificazione playoff in quattro anni di Eurolega, e per far vedere che questo posto nell’élite del basket europeo è solo merito, niente altro. Anche noi, che seguiamo questa squadra, all’inizio abbiamo raccolto molto scetticismo, molti giudizi trancianti da parte di cosiddetti esperti in vari blog e siti italiani: signori, Monaco è una cosa seria, fatevene una ragione, quest’oggi e anche negli anni a venire.
E adesso, in attesa di conoscere il nome dei nostri avversari, prima i complimenti alla squadra, al coach, allo staff e alla società, e poi sotto coi ferri, tanto lavoro, e tanta umiltà. Arrivano le partite del dentro o fuori, e anche se è la quarta volta di fila non ci si può abituare, bisogna vivere le emozioni senza filtro e godersi questo viaggio stupendo. Destinazione finale: Final Four, luogo di arrivo: Abu Dhabi.