Referendum sulla cittadinanza: a Imperia un evento per capirne di più

12 aprile 2025 | 14:19
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Referendum sulla cittadinanza: a Imperia un evento per capirne di più

I punti chiave: partecipazione e quorum

Imperia. Sabato 12 aprile 2025, alle ore 15, il Bar 11 di Piazza Edmondo De Amicis 11 a Imperia ospiterà “Caffè di cittadinanza”, un appuntamento pensato per informare e coinvolgere la cittadinanza in vista dell’importante referendum sulla cittadinanza italiana, in programma l’8 e 9 giugno 2025.

Promosso da ANOLF Imperia e AMNESTY INTERNATIONAL con la partecipazione del dott. Marco Scarella, l’evento rappresenta l’occasione per un confronto aperto su un tema cruciale per il futuro dell’Italia: la riforma delle norme sulla cittadinanza. L’obiettivo è quello di condividere e confrontarsi sul contenuto delle proposte referendarie, su un tema fermo ormai da oltre trent’anni.

I principi giuridici alla base del referendum. Come illustrato dall’avvocato Angelo Massaro, il quesito referendario propone una modifica del requisito temporale per poter richiedere la cittadinanza italiana. Attualmente sono necessari 10 anni di residenza legale e ininterrotta sul territorio italiano per accedervi. La proposta oggetto del referendum intende ridurre tale soglia a 5 anni, ai quali si aggiungerebbero 3 anni per l’istruttoria della domanda da parte del Ministero dell’Interno. In totale, dunque, la nuova disciplina ridurrebbe il tempo necessario per ottenere la
cittadinanza da 13 a 8 anni.

È importante precisare che tutti gli altri criteri di valutazione resterebbero invariati: il richiedente dovrà dimostrare un reddito stabile e sufficiente, la conoscenza della lingua italiana, l’assenza di precedenti penali, la regolarità fiscale e l’assenza di elementi che ne indichino la pericolosità per la sicurezza dello Stato. Perché il referendum conta davvero
La cittadinanza non è semplicemente un documento: rappresenta il riconoscimento di un’appartenenza piena, con tutti i diritti e i doveri che ne conseguono.

Secondo l’avvocato Angelo Massaro, chi oggi vive in Italia da anni, ma non ha ancora accesso alla cittadinanza italiana, risulta di fatto escluso da diritti fondamentali, come il diritto di voto alle elezioni politiche e regionali, l’accesso a concorsi pubblici e a determinate professioni, e persino la possibilità di rappresentare l’Italia o l’Unione Europea in ambito sportivo. La proposta referendaria non elimina i criteri di selezione, ma punta a ridurre i tempi di attesa, che molti considerano eccessivamente lunghi, spesso sproporzionati rispetto alla reale integrazione sociale, culturale e lavorativa di tante persone che in Italia vivono, studiano, lavorano e pagano le tasse.

Una novità importante riguarda la possibilità, per la prima volta, di votare anche per gli elettori fuori sede. Studenti, lavoratori e cittadini temporaneamente domiciliati in altre città potranno esercitare il loro diritto di voto, facendo richiesta entro il 4 maggio 2025 presso il Comune di domicilio temporaneo. È consigliato utilizzare il modello disponibile online per facilitare la procedura. Si tratta di vero e proprio passo avanti per favorire una maggiore partecipazione, in particolare tra le giovani generazioni.

I punti chiave: partecipazione e quorum. Affinché il referendum abbia validità, è necessario raggiungere un quorum di almeno 25 milioni di votanti. Questo quorum non è solo una cifra, ma rappresenta un principio
fondamentale della democrazia: garantire che le decisioni prese riflettano la volontà di una parte significativa della popolazione. Diventa evidente l’importanza di informare e coinvolgere i cittadini grazie al “Caffè di cittadinanza”, che nasce proprio per offrire uno spazio aperto di confronto, dove ciascuno possa capire il senso del voto da esprimere senza influenze esterne, contribuendo a una partecipazione attiva e consapevole.