Ospedaletti, il sindaco Cimiotti fa marcia indietro su Bella Ciao: «Per placare le polemiche, sarà eseguita»

23 aprile 2025 | 10:19
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Ospedaletti, il sindaco Cimiotti fa marcia indietro su Bella Ciao: «Per placare le polemiche, sarà eseguita»

«Siamo amareggiati dalla vicenda e dalla polemica scaturita volutamente da uno scritto intenzionalmente travisato»

Ospedaletti. Dopo 24 ore di polemiche e una sollevazione popolare sui social, il sindaco di Ospedaletti Daniele Cimiotti annuncia un inatteso dietrofront: durante la cerimonia del 25 aprile di quest’anno verrà eseguita anche “Bella Ciao”, dopo cinque anni di assenza. Una decisione presa, come affermato dal primo cittadino, «per placare le polemiche» e ristabilire un clima di unità e rispetto in occasione dell’80° anniversario della Liberazione.

Una svolta netta rispetto alla linea comunicata dallo stesso sindaco appena ventiquattr’ore prima, quando in un messaggio rivolto alla maggioranza aveva dichiarato: «Non si suona Bella Ciao perché noi non rappresentiamo nessun partito. Durante la celebrazione farò un discorso incentrato sul concetto di libertà che non appartiene a nessun partito, pertanto non essendo noi legati ad alcun partito non intendiamo privilegiare nessuna delle parti, ma invece privilegiamo la difesa della libertà da qualsivoglia ideologia sia essa politica o religiosa. Le dittature di qualsiasi colore esse siano sono sempre da aborrire e sono l’antitesi della libertà e quindi della festa della liberazione che sicuramente non appartiene ad una sola fazione politica». Parole che avevano scatenato un’ondata di reazioni indignate di tanti ospedalettesi e, in ultimo, dell’Anpi.

Oggi, il gruppo consiliare “Rilancio e Sviluppo”, che sostiene l’amministrazione Cimiotti, ha diramato una nota stampa per chiarire la posizione del primo cittadino e contestare le notizie circolate. Nella dichiarazione si legge: «Il sindaco Daniele Cimiotti non ha mai vietato di cantare Bella Ciao perché di sinistra. Allo stesso modo si smentisce categoricamente la diffusione di una “circolare interna” dove viene vietata la riproduzione di canti partigiani. Quanto riportato è assolutamente inveritiero e privo di ogni fondamento. Trattasi di invenzioni giornalistiche per creare caos e gettare discredito sull’Amministrazione». Il comunicato spiega che la scelta di non eseguire Bella Ciao nelle edizioni passate della cerimonia era motivata dalla volontà di mantenere un tono istituzionale, evitando elementi che potessero essere interpretati come divisivi, «pertanto, l’indicazione è stata di suonare musiche e inni istituzionali che non rappresentassero questa o quella fazione politica». Tuttavia, si specifica che «proprio perché animati da uno spirito totalmente liberale», e per evitare ulteriori strumentalizzazioni, «il brano sarà regolarmente eseguito nel corso della commemorazione di quest’anno».

Ma a generare l’equivoco, al contrario di quanto sostenuto dal primo cittadino, è stato un membro ufficiale del suo staff, l’addetto stampa del Comune di Ospedaletti, il giornalista Renzo Balbo. Nella giornata di ieri, Balbo ha infatti comunicato ai media la posizione del sindaco riferendosi a una “circolare interna”, salvo poi correggere il tiro in tarda serata, ammettendo l’errore, e chiarire che si trattava in realtà di una comunicazione interna alla chat della maggioranza consiliare”. Balbo, che ha gestito i contatti con i giornalisti al posto del sindaco, ha anche attribuito a Cimiotti la frase «Bella Ciao ha una matrice di sinistra a cui non vogliamo affiancarci»: una formulazione che ha contribuito ad alimentare le critiche, pur sintetizzando un concetto ribadito in forma più articolata dallo stesso primo cittadino stamattina.

Il chiarimento odierno sembra dunque un tentativo di chiudere un caso che rischiava di oscurare il significato della giornata del 25 aprile, per altro segnata dal lutto nazionale per la morte di Papa Francesco. «Siamo amareggiati dalla vicenda e dalla polemica scaturita volutamente da uno scritto intenzionalmente travisato», ha concluso la nota di “Rilancio e Sviluppo”. «Con profondo senso di rispetto e di responsabilità ci auguriamo che si abbassino i toni da parte di tutti e che prevalga la libertà di pensiero che dobbiamo sempre difendere».