Omicidio Sargonia Dankha, la sentenza della Corte d’Assise di Imperia arriva in Svezia

A riportare la notizia, trascrivendo stralci delle 128 pagine delle motivazioni, è stato il giornale svedese Corren
Imperia. E’ arrivata fino in Svezia, la sentenza della Corte d’Assise di Imperia che ha condannato all’ergastolo Salvatore Aldobrandi: il pizzaiolo di 73 anni, originario di San Sosti (Cosenza), da anni residente a Sanremo, dichiarato colpevole in primo grado per aver l’omicidio aggravato e la soppressione di cadavere di Sargonia Dankha, ex fidanzata di appena 21 anni, sparita nel nulla nel primo pomeriggio del 13 novembre del 1995 a Linköping.
A riportare la notizia, trascrivendo stralci delle 128 pagine delle motivazioni, è stato il giornale svedeseCorren, che ha una sede proprio a Linköping: città dove hanno vissuto sia Aldobrandi, che gestiva un locale notturno, che la sua vittima.
Nell’articolo, a firma della giornalista Jasmine Hübinette, che era venuta anche a Imperia all’apertura del processo contro Aldobrandi, si legge che «Sargonia Dankha ha morso la mano del suo assassino prima di morire», come riportato nelle motivazioni, depositate giovedì in cancelleria, dalla Corte d’Assise di Imperia presieduta dal giudice Carlo Alberto Indellicati, con a latere la collega Eleonora Billeri. Poi altri dettagli, che emergono sempre dal corposo testo con il quale i giudici hanno avvalorato la condanna pronunciata il 15 dicembre del 2024, dopo una camera di consiglio durata quasi tre giorni.
