Morte di Papa Francesco, il messaggio al Festival di Sanremo: «La guerra sempre è una sconfitta»

Con un video messaggio aveva introdotto il duetto tra una cantante israeliana e una palestinese
Sanremo. Papa Francesco è stato un papa rivoluzionario. Ha cercato di cambiare la Chiesa e lo ha fatto soprattutto avvicinandosi alle persone. Per farlo non ha esitato ad utilizzare i mezzi di comunicazione, come i social, ma anche la tv: sotto il suo pontificato, per la prima volta un papa è apparso al Festival di Sanremo.
E’ successo l’11 febbraio scorso, nella serata di apertura del 75esimo Festival della Canzone Italiana. Per l’occasione, il conduttore e direttore artistico Carlo Conti, aveva invitato a duettare le cantanti Noa, israeliana, e Mira Awad, palestinese. Le due artiste si sono esibite sulle note di “Imagine“, brano di John Lennon, simbolo di pace. A introdurre il duetto era stato proprio il Papa.
«Ho ancora nel cuore il ricordo della giornata mondiale dei bambini, lo scorso maggio – aveva esordito Papa Francesco, rivolto a Conti -. Tu eri con noi, con il calore umano che ti contraddistingue, in quel bellissimo momento allo stadio Olimpico, con i bambini di tutto il mondo. Sai, la musica è bellezza, la musica è strumento di pace. E’ una lingua che tutti i popoli, in diversi modi, parlano, e raggiunge il cuore di tutti. La musica può aiutare la convivenza dei popoli».
«Penso in questo momento a mia mamma che mi raccontava e mi spiegava alcuni brani di opere liriche, facendomi conoscere il senso di armonia e i messaggi che la musica può donare – aveva aggiungo il papa -. Pensando al tuo invito, penso direttamente a tanti bambini che non possono cantare, non possono cantare la vita e piangono e soffrono per le tante ingiustizie nel mondo, per le tante guerre, le situazioni di conflitto. Le guerre distruggono i bambini. Non dimentichiamo mai che la guerra sempre è una sconfitta». «Questo è quello che desidero di più: vedere chi si è odiato stringersi la mano, abbracciarsi, e dire con la vita, la musica e il canto: “la pace è possibile”. Oggi, tu lo stai facendo, lo stai facendo dire attraverso la musica – aveva proseguito -. Cercate di vivere delle belle serate. Rivolgo un saluto a tutti coloro che sono collegati, specialmente le persone che soffrono e a tutti voi, e che la buona musica possa raggiungere il cuore di tutti. La musica può aprire il cuore all’armonia, alla gioia dello stare insieme, con un linguaggio comune e di comprensione, facendoci impegnare per un mondo più giusto e fraterno».