Lupi in città, associazione Natura Intemelia: «Contenimento assolutamente non necessario»

«É possibile far coesistere contemporaneamente l’uomo e questi predatori»
Imperia. Sono stati svariati gli avvistamenti di lupi in numerosi comuni del Ponente ligure nelle ultime settimane. A Triora, Pompeiana e alcuni giorni fa a Diano Marina, segno che il fenomeno non è affatto isolato. Come prevedibile, sui social si è scatenato subito il panico e un acceso dibattito.
Sulla questione ha deciso di intervenire l’associazione Natura Intemelia APS: «Ci teniamo a precisare che la nostra associazione è nata non solo per tutelare l’ambiente con un approccio tecnico scientifico, ma anche per promuovere un nuovo modo di relazionarsi con il mondo naturale, con cui una coesistenza pacifica è possibile. Mondo naturale e mondo antropico sono interconnessi e tutelare il lupo in modo corretto vuol dire tutelare anche gli interessi degli allevatori e la sicurezza dei cittadini», spiega Andrea Floris.
«In quest’ottica dobbiamo precisare che bisogna procedere ascoltando innanzitutto i timori e le problematiche delle persone e in secondo luogo ascoltare le competenze tecnico scientifiche che possono fornire soluzioni efficaci a lungo termine – proseguono – . Ma non solo. Affidarsi alla scienza permette di scardinare errate convinzioni e narrazioni fuorvianti che possano portare a richiedere soluzioni del tutto inefficaci se non addirittura negative nel lungo periodo.
Per far questo occorre spiegare alla popolazione quelli che sono i meccanismi ecologici e la loro importanza e soprattutto una conoscenza approfondita dell’animale lupo, in modo da non lasciar spazio alla diffusione di errate informazioni.
Ad esempio è importante comprendere che i lupi attualmente non sono in surplus. Il fatto che se ne vedano tanti non vuol dire assolutamente che sono in sovrannumero rispetto al territorio che abitano. Bisogna tenere presente che i lupi sono predatori inseriti in una catena alimentare naturale che si autoregola. La popolazione di lupi dipende strettamente dalla disponibilità di prede e quindi non può crescere a dismisura e senza controllo. Diminuiscono le prede, diminuisce la popolazione del lupo e viceversa. In quest’ottica il contenimento non è assolutamente necessario perché va a intaccare le dinamiche ecologiche con risvolti negativi non solo sull’ambiente naturale ma anche su quello antropico, perché i lupi controllano le popolazioni ungulati, ma non solo. Nutrendosi soprattutto di cinghiali malati e deboli limitano anche la proliferazione della peste suina ed altre patologie.
Sentiamo sempre più spesso allevatori arrabbiati e amministratori (anche locali) evocare lo strumento della caccia al lupo come soluzione, ma questo non ha alcun effetto positivo sulle attività umane, come ampiamente dimostrato. Il motivo è molto semplice. Il lupo è un animale sociale che vive in branco. L’unione del branco è garanzia di sopravvivenza. Se vengono uccisi alcuni esemplari il branco si disperde spostando geograficamente il problema. Inoltre questi lupi solitari in dispersione, essendo più deboli, tendono a cercare prede più facili quali gli animali domestici sono. Se si tenta di eliminare un intero branco il territorio liberato verrà colonizzato da altri lupi rendendo di fatto l’intervento venatorio inutile.
I lupi in dispersione infatti cercano nuovi territori da colonizzare e, per forza di cose, per spostarsi da un’area ad un’altra, possono passare in aree urbanizzate, dove il conflitto uomo-lupo trasla da quello economico produttivo a quello sulla sicurezza. Sulla pericolosità del lupo però dobbiamo essere precisi. Il lupo è pericoloso. E’ un animale selvatico, è un predatore ed ha quindi tutti gli strumenti per poter ferire, anche seriamente, un essere umano. La sua non pericolosità risiede nel fatto che il lupo non ha alcun interesse nel predare l’uomo e anzi ne ha paura tentando in tutti i modi di evitare il contatto diretto con gli esseri umani. Per questo non devono in alcun modo essere avvicinati o nutriti.
Allora come possiamo agire per la coesistenza?E’ possibile tutelare contemporaneamente l’uomo ed il lupo? La risposta è: si!
E ci teniamo a precisare che questa non è teoria. Dove queste misure sono state applicate hanno funzionato in maniera molto efficace limitando notevolmente, e in alcuni azzerando, il conflitto uomo-lupo. Per questo motivo bisogna eliminare la convinzione che tutelare il lupo vada contro le attività umane. Lo stesso programma LIFE WolfAlps EU, che mira alla protezione di questo predatore, prevede proprio interventi economici a tutela degli allevatori sostenendoli nell’acquisto dei cani da guardiania e le recinzioni elettrificate anti-lupo. Allo stesso modo gli allevatori devono fare la loro parte con piccole accortezze: vigilare costantemente di persona sul gregge ed evitando di lasciare animali allo stato brado e incustoditi nelle ore notturne.
Per quanto riguarda la sicurezza della popolazione è importantissimo che ognuno di noi non faccia altro che rispettare le regole già previste come ad esempio tenere se stessi e i propri animali domestici in condizioni di sicurezza. Questo vuol dire ad esempio che i cani vanno sempre tenuti al guinzaglio specialmente quando si va in ambienti naturali, oltre ad evitare avvicinamenti incauti al lupo per qualsiasi motivo.
La coesistenza con il lupo è possibile, come anche la collaborazione di tutti. Ognuno deve fare il proprio. Noi di Natura Intemelia ci impegniamo a collaborare con allevatori e istituzioni al fine di fare una corretta informazione e progettare una road-map degli interventi da attuare. Invitiamo politici a contattarci per avere riferimenti su come agire per tutelare il lupo e le attività antropiche. Nel 2025 ci auspichiamo una presa di coscienza diversa più ragionata e lungimirante, che guardi a soluzioni durature ed efficaci che possano far coesistere il benessere privato con quello pubblico».