Italia Nostra Sanremo Taggia, «Il territorio ha bisogno di cura e manutenzione»

«Viviamo tutti una responsabilità epocale con precise conseguenze tangibili, a cui nessuno può più sottrarsi, tanto più chi ha oggi ruoli decisionali nel governo dei territori»
Sanremo. «Assistiamo nuovamente ad un disastro che si ripete: frane in zona San Pietro, San Romolo, Borello e San Giacomo, Verezzo e Via Duca Abruzzi, danni in Valle Armea, fiumi d’acqua e tombini saltati in tutta la città, questa è la situazione di disagio che possiamo verificare dopo le piogge delle ore scorse. I territori sono sempre più vittime della vulnerabilità climatica».
Lo dichiara Daniela Cassini, del direttivo di Italia Nostra Sanremo Taggia “Libereso Guglielmi”, intervenendo sui danni causati dal maltempo a Sanremo.
«La Liguria è una regione estremamente fragile ed ogni fenomeno alluvionale (più o meno intenso) negli ultimi anni ha portato disastri ambientali ed umani ed il nostro Ponente è drammaticamente testimone di questo processo di dissesto, sia nell’area collinare e nell’entroterra che sulla costa – spiega -. La progressività dei fenomeni climatici, la devastazione dell’impatto cui quotidianamente assistiamo ci deve allarmare e conseguentemente deve orientare l’azione dei pubblici Amministratori: la cura della città, la manutenzione e la riparazione delle sue infrastrutture è oggi la responsabilità concreta più grande per la protezione delle persone, dell’ambiente, delle abitazioni, le attività, le imprese. Riteniamo come più volte detto che l’investimento nella difesa e protezione del territorio intorno a noi sia opera primaria, data la evidente e pericolosa debolezza dell’intero sistema territoriale per una reale e sicura vivibilità».
«Il Comune di Sanremo ha vantato pubblicamente nei giorni scorsi la chiusura del Rendiconto 2024 con un avanzo record, un tesoro di12 milioni di euro a seguito del quale “si apre il dibattito sugli investimenti” all’interno dell’Amministrazione – aggiunge -. Fatte salve le regole di finanza pubblica, questa è un’occasione e vogliamo sollecitare una riflessione: bisogna ripensare le priorità degli investimenti, dell’economia, della pianificazione urbanistica, dell’organizzazione sociale e territoriale, invece di continuare a speculare ancora su un territorio come quello sanremese, estremamente fragile, e in cui è già grave il dato sull’impermeabilizzazione e il consumo di suolo. La prevenzione del dissesto idrogeologico deve rappresentare una priorità, la sicurezza della cittadinanza in tutti i quartieri della città, anche i più periferici e isolati, la preservazione e qualificazione del paesaggio, la cura e il potenziamento della infrastruttura verde, insomma la sostenibilità dell’intero “sistema città” e del suolo, intraprendendo scelte serie e durature in una visione progettuale evoluta e consapevole».
«Viviamo tutti una responsabilità epocale con precise conseguenze tangibili, a cui nessuno può più sottrarsi, tanto più chi ha oggi ruoli decisionali nel governo dei territori», conclude Cassini.