Il Roca Team vince la guerra di nervi contro il Barca

Il premio è un bel viaggio ad Abu Dhabi per le Final Four
Principato di Monaco. Monaco ripete la bella partita di gara-1, gestisce la reazione del Barca, che è stata forte e rabbiosa: la missione del Roca Team per questa sera è una missione compiuta, e non è stato affatto semplice Gara-2 è forse la più difficile perché andare sul 2-0 significa andare a Barcellona con la calma e la sicurezza del doppio vantaggio, e il Roca Team è stato bravo anzi bravissimo a non cadere nel tentativo dei catalani, durato tutta la partita, di metterla sul piano dei nervi.
Monaco inizia col dominio a rimbalzo d’attacco, Diallo segna il 2-0 ma due fischi controversi permettono a Satoransky la tripla e poi a Jabari Parker la transizione del 2-5, mentre Punter sta impostando una guerra dei nervi contro tutta la squadra monegasca: e siamo solo all’inizio!
La tripla di Parker per il 4-8 mette Monaco in difficoltà, ma Blossomgame accorcia sul meno 4 e la squadra prova a restare a contatto, con Diallo che infila la tripla del 9-10 e non c’è fretta, si lavora con calma mentre è già tempo del timeout televisivo: ma il Roca Team dà l’impressione di essere in pieno controllo. Perde palla il Barca su infrazione di campo ma Okobo non segna la tripla, ma il giro palla monegasco premia Diallo con la tripla, poi la difesa manda Jaiteh a schiacciare il 14-10 ed è ancora l’ala newyorkese del Monaco che si procura un gioco da tre per il 17-12, con 15 punti suoi in un quarto per lui incandescente.
Brizuela accorcia da tre, Okobo segna da due con replica immediata di Punter per il 19-17 che vede il Barca sempre a contatto, pericoloso e capace di segnare con facilità; Strazel dalla linea della carità fa 1/2 e ci pensa Jaiteh a segnare il 22-17, ed è dalla lunetta che Mike James si iscrive alla partita per il 24-19 a favore di Monaco, e sempre in lunetta due liberi di Jaiteh danno a Monaco il più 7, con la sua difesa che obbliga il Barca ad un tiro forzato che chiude il primo quarto sul 26-19 a favore di un Roca Team che sta trovando difesa e tranquillità in attacco per gestire fino ad adesso la partita.
Loyd inaugura il secondo quarto con la tripla del più 10, James e Strazel non replicano e tocca a Parker sbloccare un attacco catalano che fatica ad ingranare, che perde a volte palloni in maniera banale e si affida a soluzioni individuali non riuscendo a creare un gioco collettivo; Anderson schiaccia il 29-25 e Spanoulis chiama timeout per parlarci su e provare a neutralizzare il tentativo di rientro dei catalani, mentre alcuni scambi di idee tra giocatori rischiano di riscaldarsi troppo e degenerare.
Okobo sbaglia la tripla e Parker asssite Satoransky per il 31-27, prima che sul cambiamento di fronte la guardia francese metta la tripla del 34-27 e Penarroya chiami un timeout in emergenza perchè Monaco quando pesta sul gas va via con facilità.
Il Roca Team non vuole concedere la transizione ai catalani ma Brizuela da tre colpisce per il meno 2 e Strazel replica due volte in fila per il 38-32 che tiene a distanza il Barca, che si affida al solito Punter per restare vicino e che segna anche un 2/2 dalla linea della carità un momento prima che l’appoggio di Jaiteh tenga in vantaggio il Roca Team cui la tripla di Strazel dopo recupero in tuffo di Big Mam dà il 44-38.
Parker tira una gomitata in gola a Strazel che chiede a Spanoulis di chiamare il challenge, ma gli arbitri danno ragione al giocatore del Barca che in lunetta fa 2/2 per il 44-40 che prontamente il gancio di un Jaiteh ispirato trasforma in 46-40; il centro francese stoppa anche Parker e poi lo ferma col fallo, Penarroya chiama timeout e la seconda scelta Nba va in lunetta ma sbaglia entrambi i liberi e Loyd dall’angolo infila la tripla del 49-40 che chiude un primo tempo in cui Monaco ha tenuto la rotta diritta e ha rintuzzato il tentativo catalano di ribaltare il corso della partita e della serie.
Diallo apre il terzo quarto col più 11, Punter prova da lontano poi assiste il redivivo Hernangomez e il Barca torna in singola cifra di svantaggio; Okobo segna il nuovo più 11, Mike James mette la tripla del 58-46 e la difesa lavora forte su Parker, lo costringe alla contesa con Blossomgame e poi ad una persa sanguinosa, che Diallo non punisce a fil di sirena per poi inchiodare con effetti speciali un cioccolatino offerto da Mike James: 60-46 e immediato timeout di Penarroya che probabilmente ne ha visto abbastanza.
Dalla linea della carità Hernangomez fa percorso netto, Monaco gestisce con calma i possessi e Theis segna in jumper il più 14 monegasco prima che Blossomgame rubi palla a centrocampo ed esploda in un’affondata spettacolare. Strazel converte da tre l’assist numero 20 di serata ( alla fine saranno 28 per il Roca Team, un dato che dice molto sul dominio di squadra monegasco ) per un 67-53 che è il preludio ad un confronto deciso tra giocatori acceso da una spinta di Anderson a Diallo che porta ad un antisportivo allo stesso Anderson, a Blossomgame, più un tecnico a Punter: è tutta la serie ormai che il Barca prova a metterla sul piano dei nervi, a far pesare l’esperienza dei suoi veterani ed è Jaiteh a chiudere questa situazione col 69-55 che permette al Roca Team di continuare a condurre la partita e di costruire con pazienza la tripla di Loyd, che poi ruba palla e lancia Strazel che assiste Jaiteh per la schiacciata del 74-57 che provoca l’immediato timeout di Penarroya: ma adesso è chiaro che il Roca Team sta giocando come una squadra, il Barca invece si affida ai suoi solisti ma non riesce a costruire una rimonta credibile.
Jaiteh a rimorchio appoggia il più 16 e lo ribadisce a fil di sirena col poster di Jabari Parker per l’80-64 che chiude un terzo quarto di tranquillo dominio monegasco, mentre Big Mam si avvicina alla sua serata record da 20 punti e 27 di valutazione.
Un recupero di Jaiteh, stasera vero uomo ovunque apre l’ultimo quarto e Strazel fa 2/2 dalla lunetta per un perentorio più 18 prima di essere cambiato da Mike James e di vedere Diallo aprire facile la difesa catalana.
Purtroppo continua la serata alla ricerca della provocazione da parte catalana, stavolta è Parker a cercare la lite, però per fortuna c’è Tarpey che va al ferro e schiaccia per fare esplodere la Salle in un urlo liberatorio di gioia. Big Mam va in panchina accompagnato dal coro entusiasta del pubblico sul più 19, e i decibel vanno fuori controllo quando Satoransky, beccato tutta sera dagli spettatori sbaglia la misura della schiacciata e inchioda sul ferro la più classica delle brutte figure.
L’appoggio di Theis per l’88-69 provoca l’ennesimo timeout catalano, ma segna anche a 4 minuti e mezzo dalla sirena finale l’inizio del garbage time, anche se Penarroya giustamente prova ad allenare fino alla fine e Abrines colpisce da tre e tiene accesa la fiammella della speranza catalana: Spanoulis ferma tutto sul più 12 e resetta la squadra, non vuole assolutamente cali di intensità in un finale che deve essere gestito con calma e freddezza.
Okobo fa 1/2 in lunetta, Punter e Parra sbagliano, Monaco la perde ma ad un minuto dalla fine Penarroya svuota la panchina e il Roca Team resta in attacco per mandare i titoli di coda con un gioco da tre punti di Okobo, per il 92-79 che è il finale e che mette Monaco sul 2-0 nella serie, nella condizione migliore per andare a Barcellona e giocarsi con calma e tranquillità il biglietto per Abu Dhabi, già da gara 3, mercoledì 30 aprile al Palau Blaugrana.
Senza falsi trionfalismi, senza scaramanzie eccessive, anche questa sera abbiamo visto il Roca Team giocare come squadra, pensare come squadra, essere consapevole della forza che può esprimere quando gioca di collettivo; ed essere maturo, tanto da saper tenere nervi e testa fredda anche quando Punter, Parker e Anderson hanno provato a metterla sul confronto fisico,e sulla provocazione.
Monaco ha saputo tenere botta, e rispondere a suon di canestri, quello che è il miglior viatico per affrontare una partita in un Palazzo come quello del Barca che non è sicuramente un ambiente sobrio e compassato. Sarà un altra battaglia, ma questi sono i playoff, e il premio è un bel viaggio ad Abu Dhabi per le Final Four e, mettete pure in atto tutte le scaramanzie, un bel tè nel deserto è proprio quello che ci vuole.
Marco Ghisalberti
Riviera24.it