Il mirino dei Reuben punta tra i due porti

Allo studio un progetto da mille posti auto e nuove attrazioni sul tratto di costa dichiarato imbalneabile: tra sport, piscine e locali, corso Trento Trieste potrebbe rinascere
Sanremo. L’indiscrezione corre veloce nei corridoi di Palazzo Bellevue e, stavolta, riguarda un segmento del fronte mare cittadino rimasto finora nell’ombra: quel tratto di costa compreso tra il Porto vecchio e Portosole, oggi sotto i riflettori di Arpal per la prolungata non balneabilità, potrebbe presto diventare il nuovo oggetto del desiderio del fondo britannico Reuben Brothers.
Secondo fonti qualificate, Portosole – braccio operativo italiano del potente gruppo d’investimento londinese – starebbe valutando un nuovo progetto di finanza a iniziativa privata (diventerebbe il terzo in ballo nella Città dei fiori), con al centro proprio l’area di corso Trento Trieste. L’interesse sarebbe maturato in tempi recenti, parallelamente alla dichiarazione di Arpal sullo specchio d’acqua tra i due porti, che ha portato al divieto di balneazione annuale.
Un verdetto che ha suscitato malumori tra gli operatori balneari e preoccupazioni in Comune, ma che potrebbe anche aprire la strada a una trasformazione radicale, favorita dall’imminente scadenza delle concessioni demaniali. Dal suo insediamento, non è un mistero che il sindaco Alessandro Mager si aspetta da Portosole una proposta concreta in questo senso. E l’ipotesi sul tavolo sarebbe tutt’altro che timida.
Si ragiona infatti su un intervento ad altissimo impatto: un maxi parcheggio da un migliaio di posti auto, da realizzare parzialmente sull’attuale superficie arenile, con uno slittamento della spiaggia verso sud. Non una cancellazione delle spiagge, ma una loro ricollocazione, per fare spazio a un nuovo lungomare multifunzionale, degno delle capitali del turismo europeo.
Il progetto – che potrebbe superare per ambizione quello di lungomare Calvino, promosso da Walter Lagorio con la sua Stazione 3.0, ma attualmente messo in stand by tra richieste di integrazioni e valutazioni tecniche – prevederebbe la creazione di impianti sportivi, aree commerciali, locali fronte mare e, soprattutto, quelle famose piscine pubbliche di cui si favoleggia da decenni. Strutture pensate non solo per attrarre turisti, ma per offrire un’alternativa concreta alla balneazione, oggi preclusa, e trasformare una criticità in occasione di rilancio.
Il valore strategico dell’intervento è evidente: collegare visivamente e funzionalmente i due porti – già controllati dai Reuben – con un’area attrezzata, ricca di servizi e attrazioni, significherebbe consolidare il polo del lusso e della nautica da diporto che Sanremo sta lentamente costruendo. Un’infrastruttura del genere, a due passi dal nuovo hotel 5 stelle di Portosole e a fianco del futuro Porto vecchio riqualificato, potrebbe ridefinire l’offerta turistica dell’intera città.
Se le condizioni politiche e tecniche lo permetteranno, Sanremo potrebbe presto avere un nuovo pezzo di lungomare da raccontare. Un altro sogno, sì. Ma con radici già ben piantate tra le onde che movimentano il business dell’accoglienza nella Città dei fiori.