Caso “Bella ciao” a Ventimiglia, l’accusa: «Silenzio fatto partire per non sentirla più»

«Nessuno ha interrotto nulla. Quando tanti cittadini hanno iniziato ad intonarla, nessuna esecuzione de il Silenzio era in corso», dichiara Maria Spinosi dell’associazione Intemelia 25 Aprile
Ventimiglia. Maria Spinosi, dell’associazione Intemelia 25 Aprile, commenta il caso “Bella ciao” scoppiato ieri a Ventimiglia:
«Il 25 aprile ai giardini pubblici di Ventimiglia nessuno ha interrotto nulla, perché non c’era niente da interrompere. Quando tanti cittadini hanno iniziato ad intonare Bella Ciao, nessuna esecuzione de Il Silenzio era in corso. A quel punto, pur di non sentirla più, dall’Amministrazione partiva l’ok all’esecuzione de il Silenzio, nessuna colpa per la banda, loro eseguono e basta.
Quanto al resto, appena dall’altra parte del monumento ai caduti ci si è resi conto di cosa stava avvenendo, benché Increduli e con gli occhi lucidi si è smesso di cantare e alla fine si è applaudito.
Se qualcuno, troppo preso dall’emozione, ci ha impiegato due secondi in più a smettere, scusatelo, non era sobrio abbastanza.
Un chiaro esempio di come strumentalizzare un simbolo delle istituzioni, qual è il Silenzio, per far tacere la critica e accorpare il consenso. Il fatto che nell’Anniversario della Liberazione, il cerimoniale non preveda l’esecuzione di Bella Ciao, dovrebbe farci riflettere, in ogni caso. È sempre tempo di Resistenza ed è sempre tempo per riparare all’ingiustizia».