Bordighera celebra gli 80 anni della Liberazione, il sindaco: «Il 25 aprile sia l’ora della pace evocata da Papa Francesco»

25 aprile 2025 | 11:52
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«Sia l’ora della diplomazia, che voglia davvero fermare la terza guerra mondiale combattuta a pezzi»

Bordighera. «La città di Bordighera celebra l’ottantesimo anniversario della Liberazione e rende onore alle donne e agli uomini che si spesero per l’Italia anche fino al sacrificio supremo della vita, di qualunque età, di qualunque fede religiosa, di qualunque ceto sociale, di qualunque appartenenza politica. A loro va la nostra imperitura e più profonda gratitudine per aver affermato, dopo oscure pagine, i valori universali della democrazia e della libertà».

Ha esordito così, il sindaco di Bordighera Vittorio Ingenito, nel suo discorso ufficiale, tenuto davanti al cippo dei caduti in pineta, per le celebrazioni degli 80 anni della Liberazione, davanti a centinaia di persone, tra cui tantissimi studenti delle scuole cittadine.

«L’ideale, forte e risoluto, nutrito da quelle donne e da quegli uomini, è il seme da cui germoglia la nostra costituzione repubblicana – ha aggiunto -. La loro assoluta abnegazione è l’ispirazione per una vita di servizio civile nella sua accezione più nobile e piena. Mai dimenticare cosa accadde, mai rendere vano il dolore, mai svilire il potere della memoria: sono imperativi che in questa solenne ricorrenza dobbiamo rinnovare con estrema convinzione. In onore di quelle donne e di quegli uomini e per dare il pieno significato alla nostra vita civile, al di là di sterili polemiche che sembrano solo espedienti per colmare vuoti di conoscenza e di pensiero».

«In questo momento in cui la guerra, la violenza e l’arroganza sembrano dettare l’agenda mondiale, il 25 aprile sia l’ora della pace, della solidarietà e del dialogo – ha detto Ingenito -. Sia l’ora della diplomazia, che voglia davvero fermare la terza guerra mondiale combattuta a pezzi, evocata da sua santità, Papa Francesco; sia anche l’ora per parlare con i ragazzi affinché prendano davvero coscienza che la libertà e la democrazia potranno illuminare la nostra vita solo fino a quando le nutriremo con un profondo senso della storia e con la volontà di impegnarci per il bene comune, nel rispetto assoluto delle idee. Che questo 25 aprile sia celebrazione, consapevolezza e ispirazione: è un dovere nei confronti di chi ha sacrificato la sua vita per la nostra libertà».

A seguire, l’intervento del giovane Daniele Lucisano, rappresentante dell’Anpi. Poi la parola è passata agli studenti, che hanno letto brani scritti di proprio pugno e citato discorsi di politici e scrittori per ricordare l’importanza del 25 aprile e della libertà.

Durante il corteo la banda non ha eseguito brani, come indicato dalla direttiva ministeriale che ha imposto celebrazioni sobrie per le cinque giornate di lutto nazionale proclamati per la morte di Papa Francesco. Unica eccezione all’istituzionale Inno di Mameli, è stata l’esecuzione di “Bella Ciao”, canto della Resistenza, intonato dagli studenti e dai rappresentanti dell’associazione nazionale partigiani, tra cui la senatrice di Bordighera Donatella Albano.