Bella Ciao, Ospedaletti la canta al sindaco

25 aprile 2025 | 12:51
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Dopo l’ondata di polemiche per il veto degli ultimi anni, Cimiotti recupera anche Fischia il Vento di Cascione

Ospedaletti. Alla fine, l’ha cantata anche lui. Circondato da circa duecento cittadini e dai bambini delle scuole, Daniele Cimiotti, il sindaco che per cinque anni aveva fatto tacere “Bella Ciao” alle celebrazioni ufficiali del 25 aprile, si è unito al coro. E oggi, nel giorno dell’80° anniversario della Liberazione, quella canzone – simbolo della Resistenza da ogni forma di dittatura – è risuonata potente in piazza Caduti di Nassiriya.

Una folla come Ospedaletti non vedeva da tempo si è raccolta per la cerimonia, in un clima d’attesa che si è andato via via caricando di emozione. Famiglie, ragazzi, rappresentanti delle istituzioni civili, militari e religiose, e gli anziani: tutti lì, sotto un cielo limpido, ad attendere quel momento. E quando la direttrice della Banda Musicale “Città di Ventimiglia”, Diandra Di Franco, ha alzato la bacchetta e dato il “La”, il pubblico ha capito. Bella Ciao si è levata dalle note degli strumenti e dalle voci dei presenti. C’erano applausi, occhi lucidi, un senso condiviso di qualcosa che finalmente si ricuce.

Non succedeva dal 2019. Da allora, il brano partigiano era stato silenziato per scelta politica. Ma dopo la tempesta di polemiche degli ultimi giorni, l’Amministrazione ha cambiato rotta. E oggi, quel dietrofront si è trasformato in un gesto simbolico: il sindaco, che aveva dichiarato pubblicamente di non voler legare le celebrazioni “a nessuna fazione politica”, ha cantato Bella Ciao. E non è finita lì. In coda alla manifestazione, un’altra sorpresa: Fischia il Vento, l’inno della Resistenza ligure scritto da Felice Cascione. Quello sì di sinistra, omaggio autentico e diretto alle radici antifasciste del 25 aprile.

Durante l’orazione ufficiale, Cimiotti ha parlato ai presenti – e soprattutto ai giovani studenti – citando la storia, la memoria e il dovere della difesa della libertà. «La libertà non è qualcosa di scontato», ha detto, «è qualcosa che va conquistata e difesa. Sempre». Nel suo discorso ha ricordato che la Liberazione richiese ben 21 mesi di lotta dopo l’armistizio, e ha sottolineato come anche oggi, la pace e la libertà siano beni da custodire con fermezza. «Come dicevano gli antichi Romani – ha proclamato rivolgendosi agli alunni – Si vis pacem, para bellum. Se vuoi la pace, preparati alla guerra. Non per combattere, ma per impedire che qualcuno ti porti via la libertà». Il sindaco ha poi ricordato i nomi incisi sulle lapidi del Monumento ai Caduti, da poco restaurato dopo i danni causati dal vento. «Quelle persone – ha detto – ci hanno dato la libertà con le armi. La pace è venuta dopo, ma non dobbiamo mai dimenticare che è stata conquistata».

A dare inizio alle celebrazioni è stato il silenzio, voluto dallo stesso sindaco, per commemorare due figure importanti recentemente scomparse: Papa Francesco, guida spirituale per milioni di fedeli nel mondo, e Gilberto Chiappa, storico fondatore della protezione civile locale, il cui impegno ha lasciato un segno. Oggi Ospedaletti ha vissuto una pagina diversa. Non solo una commemorazione, ma un passaggio di testimone tra generazioni, tra visioni del passato e sguardi rivolti al futuro. E lo ha fatto con una voce collettiva che, alla fine, ha cantato Bella Ciao. Tutti. Insieme.