Taggia celebra il 25 Aprile, Conio «Riaffermato con forza il nostro impegno per la pace»

26 aprile 2025 | 11:46
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Taggia celebra il 25 Aprile, Conio «Riaffermato con forza il nostro impegno per la pace»

«Un giorno che segna la nascita della nostra democrazia, il momento in cui il nostro popolo scelse la libertà, la giustizia, la dignità umana. Un giorno in cui ricordiamo chi, con coraggio e sacrificio, ha lottato per consegnarci un Paese libero»

Taggia. Ieri le celebrazioni della Festa della Liberazione, l’ottantesimo anniversario del 25 Aprile, quando in quel giorno del 1945 l’Italia, grazie all’insurrezione dei partigiani e dell’apporto delle truppe alleate, si liberò dal giogo nazifascista.

«Un giorno che segna la nascita della nostra democrazia – spiega il sindaco Mario Conio – il momento in cui il nostro popolo scelse la libertà, la giustizia, la dignità umana. Un giorno in cui ricordiamo chi, con coraggio e sacrificio, ha lottato per consegnarci un Paese libero».

Prosegue il primo cittadino tabiese: «Permettetemi di ricordare le parole del compianto Papa Francesco: “La pace è artigianale”, ha scritto nel libro “Giustizia e Pace si baceranno”, nel quale sottolinea l’importanza della pace quale frutto della giustizia e di un impegno “artigiano” affidato a ciascuno di noi. Temi che, in questo momento storico, dobbiamo sempre portare nel cuore. Il 25 aprile non è infatti solo una data del calendario, né un evento relegato al passato. È la pietra miliare su cui si fonda la nostra Repubblica. È il seme da cui è nata la nostra Costituzione, scritta col sangue di chi ha creduto che un mondo diverso fosse possibile. Una conquista che troppo spesso, nella nostra quotidianità, abbiamo dato per scontata. Viviamo però un momento storico complesso, attraversato da tensioni profonde. La guerra in Ucraina che continua a portare morte, distruzione e dolore nel cuore dell’Europa. Nel Medio Oriente, a Gaza, la violenza ha raggiunto livelli insostenibili. Spezzando vite innocenti, ha seminato odio e disperazione, mettendo in ginocchio intere comunità. E mentre la politica internazionale cerca faticosamente un equilibrio, senza trovare un punto di svolta, la voce dei popoli rimane tragicamente inascoltata».

Aggiunge Conio: «A questi drammatici conflitti si aggiunge la cosiddetta “guerra commerciale” che riempie le pagine dei nostri giornali. Una guerra fatta di barriere economiche, sfide tecnologiche, competizioni geopolitiche che alimentano divisioni, invece di promuovere collaborazione. Un conflitto che mette in discussione e ci allontana dai valori dell’Occidente, dai valori della democrazia liberale, della convivenza pacifica e della cooperazione tra le nazioni. In questo contesto, la celebrazione del 25 aprile assume un significato ancora più profondo. Non possiamo permetterci che le conquiste della nostra Liberazione siano date per scontate. Al contrario: è in questi momenti di crisi che dobbiamo riscoprire i suoi valori. La pace non è un concetto astratto, bensì una conquista quotidiana. La democrazia non è mai scontata, ma va custodita, difesa, nutrita. La libertà non è solo un diritto, ma anche una responsabilità di ciascuno. La nostra Costituzione, nata dalla Resistenza, parla chiaro: l’Italia ripudia la guerra. Questo principio non è solo un’aspirazione: è un impegno. È un atto politico e morale che ci lega alle generazioni passate e ci chiama in causa, oggi, nel presente. In un mondo che sembra cedere alla logica dello scontro e dell’intolleranza, noi dobbiamo avere il coraggio di essere portatori di pace. Ogni giorno, nelle scuole, nei luoghi di lavoro, nei rapporti tra le persone, possiamo scegliere da che parte stare. Possiamo scegliere se alimentare l’odio o costruire ponti. Se cedere alla paura o investire nella fiducia. Se restare indifferenti o prenderci cura del bene comune. E lo dico anche ai più giovani, che a volte vivono il 25 aprile come una ricorrenza lontana: la memoria non è un mero esercizio del passato, ma una bussola per il futuro».

Conclude il Sindaco di Taggia: «Questa mattina insieme all’ANPI e ai tantissimi presenti abbiamo riaffermato con forza il nostro impegno per la pace. Lo dobbiamo a chi ha dato la vita per liberarci, ma lo dobbiamo, ancora di più, ai nostri figli. Viva il 25 aprile. Viva la libertà. Viva la Costituzione. Viva la pace».