25 aprile, Claudio Scajola: «Schierarsi dalla parte giusta, anche quando comporta sacrificio»
Omaggi ai caduti, ricordo di Papa Francesco e appelli alle nuove generazioni a custodire la democrazia
Imperia. In occasione dell’80° anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, oggi, giovedì 25 aprile, si è svolta a Imperia, in piazza della Vittoria, la cerimonia ufficiale provinciale, nel rispetto delle formalità previste dalla proclamazione del lutto nazionale per la scomparsa del sommo pontefice Francesco.
«Risuonano ancora le parole con cui Alcide De Gasperi, padre nobile della Repubblica, padre nobile dell’Europa unita, prese la parola alla conferenza di pace di Parigi nell’agosto del 1946. “Sento che tutto, tranne la vostra personale cortesia, è contro di me.” In quel consesso internazionale, nel quale si decideva il destino dell’Italia, l’argomento più nobile e decisivo che la nostra nazione poteva avanzare per riscattare la propria dignità fu l’esperienza della Resistenza. Una scelta di orgoglio, di coraggio, compiuta da una parte significativa del popolo italiano contro l’oppressione nazifascista» . Un discorso vibrante di memoria quello pronunciato dal sindaco e presidente della Provincia di Imperia, Claudio Scajola. Il primo cittadino ha richiamato le radici profonde della democrazia italiana, citando le parole di Alcide De Gasperi alla Conferenza di pace di Parigi del 1946 e sottolineando il ruolo cruciale della Resistenza.
Il sindaco ha poi ricordato con orgoglio il ruolo di Genova nella lotta per la libertà, città simbolo della Resistenza armata, dove le forze partigiane liberarono il capoluogo ligure senza l’intervento degli alleati. «Nell’ottantesimo anniversario – ha proseguito – Genova, dove le forze della Resistenza sono insorte, ha liberato la città dagli occupanti nazisti e, caso unico, ha ottenuto la resa incondizionata dell’esercito tedesco. Alla radio, nel bollettino della liberazione, Paolo Emilio Taviani disse: “Popolo genovese, esulta! Per la prima volta un corpo d’esercito agguerrito e ancora bene armato si è reso dinanzi a un popolo.”»
«Desidero limitare il mio intervento a una riflessione, potrei dire a una morale, che emerge con chiarezza dalla storia che oggi ricordiamo: schierarsi dalla parte giusta, anche quando ciò comporta pericoli, isolamento, sacrificio. Nel lungo corso della storia è sempre una scelta che trova infine il suo riconoscimento. Viva il 25 aprile, viva l’Italia, viva la democrazia!» ha concluso Claudio Scajola.
Un momento particolarmente intenso è stato quello affidato al prefetto Valerio Massimo Romeo. «Oggi non farò un intervento – ha dichiarato – ma credo di poter rendere memoria e onore ai 613 partigiani imperiesi che furono uccisi e torturati dai tedeschi, ai quasi 4000 partigiani imperiesi che parteciparono direttamente alla guerra di liberazione, alle sei medaglie d’oro che Imperia ha ricevuto per il sacrificio nella lotta di liberazione.» Il suo è stato un intervento breve ma intenso, in cui ha scelto di affidarsi alla forza della memoria. Per rendere omaggio al sacrificio dei cittadini imperiesi, Romeo ha letto un celebre passo di Piero Calamandrei, scolpito su una lastra di marmo a Borgo San Lorenzo, in provincia di Firenze: «Le parole sono scolpite su una lastra di marmo – ha spiegato – e descrivono il sacrificio degli italiani nella lotta di liberazione. Sono parole di Piero Calamandrei: “Lo avrai, Camerata Kesselring, il monumento che pretendi da noi italiani, ma con che pietra si costruirà a deciderlo tocca a noi.”»
Infine il professor Giovanni Perotto ha offerto una riflessione profonda, intrecciando il ricordo della Resistenza con la memoria di Papa Francesco, recentemente scomparso. «È stata una giornata di condivisione di valori e di ideali – ha affermato Perotto – una ricorrenza resa ancora più carica di emozione dal senso di vuoto per la perdita di papa Francesco, che ha lasciato un segno nel cuore delle persone. Credo che il modo migliore per ricordarlo sia tenere vive le sue parole, sempre accompagnate da scelte concrete, e per questo dobbiamo essere grati. Ed è proprio la gratitudine il primo sentimento che deve accompagnarci nel ricordo di quel 25 aprile di 80 anni fa, un giorno che dovrebbe davvero essere, come diceva Natalia Ginzburg, un giorno di felicità collettiva. Grazie, grazie a chi ha permesso che oggi fossimo qui, liberi, in un paese democratico».
Alla cerimonia hanno preso parte, in schieramento solenne, le rappresentanze civili, militari e delle forze dell’ordine, le associazioni combattentistiche e d’arma, e i gonfaloni del comune e della provincia di Imperia, decorata con la medaglia d’oro al valor militare. La corona d’alloro è stata deposta dal prefetto, dal sindaco e dal presidente della provincia, accompagnati dal comandante del presidio militare e dai rappresentanti delle associazioni della Resistenza e della lotta di Liberazione.