Ventimiglia, condizioni critiche per il parcheggio pubblico di San Secondo
Aperto nel maggio del 2021, presenta ora buche, pietre e un manto stradale che necessita di un intervento
Ventimiglia. Non si trova nelle migliori condizioni il parcheggio, aperto nel maggio del 2021, sito nei pressi della stazione di Ventimiglia raggiungibile sia dal cavalcavia per San Secondo sia attraverso il sottopasso ferroviario.
Voluto fortemente affinché si potesse risolvere il problema della carenza di parcheggi che negli anni ha caratterizzato la città di confine e realizzato mediante una pratica curata nell’estate del 2020 dagli allora assessori regionali Marco Scajola, Gianni Berrino e Giacomo Giampedrone, la realizzazione di questo parcheggio, uno dei tre previsti nelle aree ferroviarie dismesse del centro cittadino per i quali erano stati destinati 6,4 milioni di euro, era stato considerato dal sindaco in carica in quel periodo, Gaetano Scullino, come «un sogno finalmente avverato».
Eppure, il parcheggio pubblico di San Secondo che avrebbe dovuto dare nuove opportunità ai cittadini rendendo la città più vivibile grazie all’opera di riqualificazione di zone di sedime ferroviario abbandonate che sono state recuperate per essere al servizio di cittadini e turisti, a distanza di pochi anni, è finito per diventare un incubo per coloro che, ogni giorno, si recano nell’apposito spazio per parcheggiare la propria auto: a contraddistinguere l’area inaugurata in passato dall’ex presidente Toti, infatti, rientrano ora buche, pietre e in generale, un manto stradale che necessita di un intervento affinché possa essere assicurata la migliore circolazione sul tratto.
Rispetto alle condizioni del parcheggio, l’attuale sindaco di Ventimiglia Di Muro ha dichiarato che si interverrà mediante una manutenzione ordinaria e ha sottolineato che l’opera, fatta dall’ex sindaco Scullino, e per la quale, insieme agli altri due parcheggi, sono stati investiti complessivamente 6 milioni di euro, avrebbe potuto avere delle sorti migliori a partire dalla scelta dei materiali, che si sono usurati in poco tempo.