Sanremo, all’istituto Colombo la celebrazione della Giornata europea dei giusti






Un incontro intenso e a tratti commovente
Sanremo. È stato un incontro intenso e a tratti commovente, quello che si è tenuto ieri mattina presso l’Aula Calvino dell’istituto Colombo, in occasione della Giornata europea dei giusti.
Al centro la figura del giudice Rosario Angelo Livatino, magistrato siciliano che ha perso la vita, nel 1990, in un agguato di mafia e i giusti, uomini e donne che, di fronte a ingiustizie e persecuzioni, sono stati capaci di andare con coraggio in soccorso dei sofferenti. Dopo il saluto dell’assessore alla Cultura Enza Dedali e del consigliere comunale Silvana Ormea, si sono succeduti letture e brani musicali a cura degli studenti e gli interventi dei graditi ospiti. L’avvocato Filippo Biolè, vice-presidente della sezione genovese dell’Aned, ha affascinato l’uditorio con il racconto delle drammatiche vicende che hanno toccato i suoi famigliari, a causa delle persecuzioni razziali, senza tacere il bene ricevuto da persone comuni, anonimi eroi del quotidiano.
La professoressa Orengo, referente di Libera Imperia, ha approfondito alcuni aspetti della figura del giovane magistrato, e del ruolo fondamentale rivestito da Piero Nava, testimone oculare dell’omicidio, di cui l’attore Enrico Cenderelli ha letto un prezioso intervento. Al termine della cerimonia il Capitano Sartori, dei Carabinieri Forestali del Nucleo Cites di Imperia, ha consegnato al vice-preside professoressa Barletta “L’albero della Legalità”, una talea ricavata dal ficus piantato a Palermo l’indomani dell’omicidio di Giovanni Falcone, che domenica 9 marzo sarà messo a dimora presso il
Giardino dei Giusti di Coldirodi.
Così il professore Giuseppe Barletta, vice-preside dell’Istituto Colombo di Sanremo: «Si è trattato di un momento importante per la nostra scuola, da sempre sensibile a ogni iniziativa volta a educare gli studenti alla legalità e ai valori condivisi di giustizia, in ogni ambito del vivere civile. Raccontare le storie dei giusti ricorda a tutti che ognuno di noi è chiamato a sfidare l’indifferenza e a scegliere da che parte stare: si può sempre dire un sì o un no, e non esistono alibi».