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Principato di Monaco, One team con Special Olympics e Donatas Motiejunas

19 marzo 2025 | 07:46
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Obiettivo? Una sempre maggiore integrazione attraverso il superamento di barriere che purtroppo esistono e che possono limitare le persone.

Monaco. Nella storia di una squadra di Eurolega non esistono solo partite, allenamenti e viaggi, ci sono momenti di condivisione e di scambio di esperienze con la comunità che vive vicino al team, con l’obiettivo di una sempre maggiore integrazione attraverso il superamento di barriere che purtroppo esistono e che possono limitare le persone.
One Team è il nome di questo programma speciale, che nel caso del Roca Team coinvolge Special Olympics Monaco in un percorso che ieri ha portato questi atleti alla Salle Gaston Medicin, dove ad attenderli c’era Donatas Motiejunas, centro lituano del Monaco.

Tutti in cerchio per presentare ognuno la persona alla sua sinistra, per conoscersi meglio, ed anche per vincere i primi, giustificati momenti di timidezza; e poi è toccato a D-mo parlare di motivazione, e raccontare come il gesto di riunire tutta la squadra durante un timeout, e due frasi semplici ma giuste del Coach abbiano potuto rimettere tutti in carreggiata e permettere un nuovo inizio ad una squadra che stava uscendo dai binari

Per la cronaca, la squadra è San Antonio, ed il Coach è il leggendario Gregg Popovich, un uomo che non solo ha cambiato il gioco, ma anche lascia una traccia profonda proprio a livello personale in chiunque lo incontra.
Poi chiaramente è venuto il momento del gioco, della sfida tra le due squadre dalla lunetta ( pareggio il risultato finale ) e di un breve scrimmage 5 contro 5 a tutto campo; è un momento non fine a sè stesso, ma anzi è l’occasione di mettere in pratica le cose nuove apprese sia sotto il profilo diciamo così tecnico che sotto il profilo della conoscenza di sè stessi e degli altri, e la cosa vale nello stesso modo nelle due direzioni tra tutte le persone coinvolte.

Ma la sorpresa più bella arriva alla fine, e si chiama Aleksander Volkov, campione olimpico a Seul 1988 con l’Unione Sovietica, una grande carriera in Nba e in Europa, partita come dice lui da un piccolo paese dell’Ucraina, dove nessuno pensava fosse possibile per lui ottenere certi risultati: credere in sè stessi, condividere, essere squadra è il segreto per vincere, non solo nello sport ma specialmente nella vita.

Una grande testimonianza, un altro grande esempio di motivazione e di realizzazione per fare un altro passo avanti in una strada, quella della vita, dove lo sport ci può insegnare il valore dell’essere veramente una squadra sola.

Foto e video: Luca Allegretti
Testo: Marco Ghisalberti