Patrizia Lanzoni non era una “furbetta”, riabilitazione piena per l’ex responsabile nidi di Palazzo Bellevue

26 marzo 2025 | 13:09
Patrizia Lanzoni non era una “furbetta”, riabilitazione piena per l’ex responsabile nidi di Palazzo Bellevue

Coinvolta nell’inchiesta Stachanov: «Accuse infamanti che hanno rovinato la mia vita»

Sanremo.  Il tribunale del Lavoro di Imperia ha ordinato oggi il reintegro sul posto di lavoro di Patrizia Lanzoni, ex coordinatrice pedagogica dei servizi educativi per la prima infanzia del Comune di Sanremo, licenziata in seguito all’inchiesta “Stachanov” del 2015 e assolta da ogni accusa. La decisione, pronunciata questa mattina dal giudice Paola Cappello, apre le porte al maxi risarcimento del valore superiore ai 200 mila euro, comprendente gli stipendi arretrati non percepiti e i contributi previdenziali persi. Infatti, la donna nel frattempo è andata in pensione. Una somma che tiene conto del fatto che l’avvocato incaricato di difendere il municipio, Marco Barilati di Genova, non ha richiesto per il processo Lanzoni la decurtazione dell'”aliunde”, ovvero dei redditi da lavoro dipendente percepiti dalla funzionaria dopo il licenziamento.

«Nove anni e mezzo lontana dal mio lavoro. Il 22 ottobre 2025 sarebbero stati dieci. È difficile esprimere cosa provo in questo momento. Sono stata allontanata dal mio ruolo, dedicato alle famiglie e ai bambini, con accuse infamanti, senza che nessuno tenesse conto della mia professionalità e del mio impegno, – commenta a caldo e in lacrime, Patrizia Lanzoni -. Mi ha licenziato chi non aveva nemmeno idea del lavoro che svolgevo. Io e la mia famiglia abbiamo vissuto un calvario che ha segnato profondamente la mia carriera».

Aggiunge l’ex responsabile dei nidi pubblici, ora pensionata: «C’è stato un accanimento ingiustificato e incomprensibile nei miei confronti, nonostante in tutti questi anni abbia ricevuto numerosi attestati di stima. Ho lasciato 23 asili nel comprensorio: oggi non ne è rimasto quasi nulla. Vorrei rimarcare che siamo stati l’unico settore del Comune di Sanremo a subire tre arresti, eppure tutti siamo stati assolti con formula piena». Conclude Lanzoni: «Avevo lavorato 265 ore in più rispetto all’orario previsto, documentate, per raggiungere gli obiettivi richiesti, con 90 ore di flessibilità positiva. Il bilancio di questa vicenda? Indagini condotte in modo approssimativo e una vita distrutta. Nella felicità del momento, non posso non pensare a quel che abbiamo passato».

L’avvocato Luigi Zoboli, che ha rappresentato Lanzoni, ha chiosato: «Questa volta giustizia è stata fatta». Zoboli aveva già ottenuto il reintegro di altri due ex dipendenti comunali coinvolti nella stessa inchiesta: l’ex archivista Maurizio Di Fazio e l’ex agente di polizia locale Alberto Muraglia. L’inchiesta “Stachanov” del 2015 aveva portato al licenziamento di diversi dipendenti comunali accusati di assenteismo. Alcuni sono stati successivamente assolti in sede penale con formula piena, altri hanno beneficiato della prescrizione, portando alla revisione dei provvedimenti disciplinari e al loro reintegro.