Monesi riparte dal ponte sul rio Bavera: un’opera che sfida la frana
Tecnologia e visione per rilanciare l’alta valle Arroscia. Claudio Scajola: «Così mettiamo in sicurezza il territorio e diamo un futuro a Monesi»
Imperia. Un ponte che diventa simbolo di rinascita. È quello sul rio Bavera, struttura costruita negli anni ’70 per collegare Monesi di Triora alla frazione di Piaggia, nel comune di Briga Alta (Cuneo), e oggi al centro di un articolato progetto di conservazione e monitoraggio. Un intervento strategico che non si limita alla manutenzione, ma si inserisce in un piano più ampio di rilancio del comprensorio di Monesi, duramente colpito negli ultimi anni da frane e isolamento infrastrutturale.
Il ponte – circa 80 metri di lunghezza e 7,5 di larghezza – poggia su due pile in cemento ed è caratterizzato da una conformazione singolare, curva e in pendenza. Una sua particolarità, però, è anche la sua fragilità: il versante sud, sul lato di Monesi di Triora, è infatti interessato da un movimento franoso attivo che impone una revisione dello schema statico della struttura e l’installazione di un sistema di monitoraggio continuo.
Il progetto, finanziato interamente con fondi statali (1,034 milioni di euro dal “Decreto Ponti” 2021), è stato redatto con la supervisione scientifica dell’Università di Pisa e il coordinamento del professor Walter Salvatore del Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale. Di questi fondi, circa 500 mila euro saranno impiegati nei lavori, con gara d’appalto prevista per l’autunno 2025 e avvio entro la fine dell’anno. La conclusione è stimata nella primavera del 2026. «Abbiamo dovuto intervenire per rendere il ponte immune ai movimenti franosi», spiega il tecnico, «perché altrimenti sarebbe stato progressivamente danneggiato, fino a diventare inutilizzabile».
«Non vogliamo precludere il futuro a Monesi. In passato è stata una località molto amata, anche per lo sci: i genovesi dicevano che qui c’era la migliore neve primaverile. Oggi il clima è cambiato, ma il comprensorio resta splendido, ricco di fioriture, sentieri e perfetto per le attività outdoor come la bicicletta, che è sempre più di tendenza. Vogliamo sviluppare questa vocazione senza escludere nuove opportunità che il cambiamento potrà offrire. La priorità ora è migliorare la viabilità: grazie ai due ponti in fase di avvio, collegheremo meglio Piaggia a Monesi e metteremo in sicurezza la strada» ha dichiarato il presidente della provincia di Imperia, Claudio Scajola. «Vogliamo anche riattivare la seggiovia, adattandola al trasporto delle bici. Abbiamo avviato una richiesta di fondi europei per acquisire l’intera area e realizzare un vero polo turistico. Un progetto che unisce le potenzialità del nostro mare con quelle del meraviglioso entroterra: le Alpi del mare».
Parallelamente, la Provincia di Imperia ha chiesto ulteriori contributi alla Regione Liguria per il miglioramento della viabilità locale, in particolare lungo le provinciali SP 97 e SP 100, e per l’acquisizione della cosiddetta “bretella” che unisce le due Monesi.
A chiudere il cerchio, la partecipazione al bando promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per la valorizzazione delle aree interne dismesse, con una richiesta complessiva di 5,6 milioni di euro. Tra gli obiettivi principali, il ripristino della seggiovia Monesi-Tre Pini (per cui sono già stati stanziati 200 mila euro), la realizzazione del secondo tratto fino a Cima della Valletta e la riqualificazione delle aree circostanti oggi in abbandono.
Un progetto ambizioso, che punta a riportare vita in alta valle Arroscia, coniugando sicurezza infrastrutturale e sviluppo turistico sostenibile. Un nuovo inizio per Monesi, tra le montagne al confine tra Liguria e Piemonte.