Luisa Zeni, spia ribelle. Restelli scrive della prima infiltrata dei servizi segreti italiani

22 marzo 2025 | 08:30
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Dopo il successo de “Il soldato dimenticato”, l’autore di Ospedaletti torna in libreria con “Un sogno chiamato Italia”, dedicato alla figura di una donna coraggiosa e dimenticata

Ospedaletti. Un’eroina irredentista, una spia audace, una crocerossina al servizio dell’Italia. Luisa Zeni, nata nel 1896 ad Arco (Trento), all’epoca territorio dell’Impero Austro-Ungarico, sfidò il pericolo e la morte per contribuire alla causa italiana. La sua avventura, fatta di fughe rocambolesche, missioni segrete e travestimenti, rivive ora nel nuovo romanzo storico di Claudio Restelli, “Luisa Zeni. Un sogno chiamato Italia”.

Noto commerciante di Ospedaletti ed ex assessore alle Manifestazioni e al Turismo del comune rivierasco, l’autore ha già conquistato il pubblico con “Il soldato dimenticato”, libro che ha venduto oltre 10 mila copie e lo ha portato in tour in tutta Italia. Ora torna alla scrittura con un’opera che punta i riflettori su una figura quasi dimenticata ma di incredibile modernità, visti i venti di guerra che soffiano alle porte dell’Europa. L’uscita ufficiale è prevista per il 16 aprile, ma il libro è già disponibile in prevendita su Amazon.

La storia di Luisa Zeni è avventurosa come poche: nata sotto l’Impero Austro-Ungarico, sceglie l’Italia, fugge a Milano con Cesare Battisti e si offre volontaria per infiltrarsi tra i comandi austriaci, diventando la prima spia donna del Servizio Informazioni del Regio Esercito. Un compito quasi suicida, che affronta con una determinazione fuori dal comune. Oltre alla carriera da spia, Luisa fu anche crocerossina durante la guerra e partecipò all’Impresa di Fiume al fianco di Gabriele D’Annunzio.

Come ha scoperto la storia di Luisa Zeni e cosa l’ha spinta a scriverne un romanzo? «L’idea è nata sull’onda del successo de ‘Il soldato dimenticato’. Durante le ricerche e grazie alla community Facebook legata al libro, che oggi conta quasi 100 mila follower, mi sono imbattuto nella vicenda di Luisa Zeni. Subito mi ha colpito per il suo incredibile coraggio. Così ho contattato l’archivio del Comune di Arco, sua città natale, dove la responsabile, Maria  Gonzato, mi ha aiutato a ottenere tutta la documentazione necessaria. Ho trovato una storia incredibile, che meritava di essere raccontata».

Quanto c’è di storico e quanto di romanzato nel libro? «È un romanzo storico che si basa per il 70-80 percento su fatti reali, documentati attraverso lettere e testimonianze dell’epoca. Alcuni passaggi, soprattutto nella prima parte, sono stati romanzati per rendere la narrazione più fluida e coinvolgente per il lettore». 

Quali episodi del libro la colpiscono di più? «Senza dubbio il suo periodo da infiltrata a Innsbruck. Luisa si travestiva da uomo, da cameriera, si muoveva con un’astuzia impressionante per raccogliere informazioni sui movimenti nemici. Arrestata, riuscì a scappare travestita in abiti maschili, riuscendo a raggiungere la Svizzera. È stata una delle pochissime donne a ricevere la Medaglia d’Argento al Valor Militare, eppure oggi è quasi dimenticata. La sua è una storia di coraggio, emancipazione e patriottismo».

L’autore, che scrive per passione dal 2011, ha visto il suo primo libro “Il Conte delle Porrine” diventare un “cult” a Ospedaletti. Ora, è in lavorazione uno spettacolo teatrale tratto da “Il Soldato dimenticato. La storia di Giovanni Battista Faraldi”. Attori Amanda Fagiani, Gianmaria Martini, Sergio Giovannini per la regia di Elio Marchese. La prima rappresentazione dovrebbe tenersi al Casinò Municipale di Sanremo. Con “Luisa Zeni. Un sogno chiamato Italia”, Claudio Restelli conferma la sua capacità di far rivivere le storie dimenticate, dando voce a personaggi straordinari che hanno segnato la storia d’Italia, ma che spesso sono rimasti nell’ombra.

(Video di copertina: regia Giulio Cardone, interprete Amanda Fagiani. Voce Walter Sindoni)