Imperia, Costacurta contro Bassetti nuovamente davanti al giudice

Il pubblico ministero ha ripercorso in aula i passaggi chiave della vicenda, facendo riferimento ai video acquisiti dalla polizia scientifica
Imperia. «Assoluzione con formula piena». È questa la richiesta avanzata stamani in aula dalla difesa di Diego Costacurta, volto noto del collettivo Pecora Nera, durante la nuova udienza del processo che lo vede imputato per presunte minacce aggravate ai danni del professor Matteo Bassetti.
In tribunale ad Imperia si è tornati a parlare della manifestazione organizzata nel novembre 2022, quando un gruppo di attivisti fece irruzione nella sala del Casinò di Sanremo per contestare la presentazione del libro «Il mondo è dei microbi» firmato dal noto infettivologo. Tra slogan, striscioni e parole dure, secondo l’accusa fu proprio Costacurta a pronunciare frasi ritenute minacciose nei confronti del medico genovese.
Il pubblico ministero ha ripercorso in aula i passaggi chiave della vicenda, facendo riferimento ai video acquisiti dalla polizia scientifica: «Dalle immagini si evince la vicinanza fisica tra l’imputato e il dottor Bassetti, una prossimità che ha generato un effetto intimidatorio. La frase “Ci ricordiamo di te, ti veniamo a prendere” non può non essere considerata una minaccia, al di là delle interpretazioni personali dell’imputato». Da qui la richiesta di un mese di reclusione.
Diversa la linea seguita dalla difesa, che ha tentato di smontare l’impianto accusatorio riportando l’attenzione sul contesto. «Nei video e nelle testimonianze degli agenti di polizia non si riscontra un comportamento minaccioso. L’intento di Costacurta era quello di cercare un confronto, non di aggredire. Il termine “assassino” era legato a una critica sulla gestione sanitaria e non a una volontà persecutoria», ha precisato il legale, sottolineando come simili espressioni rientrino spesso nel dibattito pubblico rivolto a figure di rilievo. «Il dottor Bassetti – ha concluso – è un personaggio pubblico e come tale deve saper accettare anche critiche forti, purché non configurino reati. Il fatto non sussiste».
Durante le precedenti udienze, Bassetti aveva descritto l’episodio come «una vera aggressione», dichiarando di aver temuto per la propria incolumità sia dentro che fuori dal Casinò, dove i manifestanti avrebbero cercato di raggiungere la sua auto. Ma Costacurta ha sempre difeso la natura pacifica della protesta, ribadendo la volontà di instaurare un dialogo, non uno scontro.