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“I giardini incantati del mare”, gli alunni della primaria di Camporosso scoprono l’ambiente costiero

6 marzo 2025 | 11:48
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La spiaggia, la foce del fiume e l’Oasi del Nervia si sono trasformate in un vero e proprio laboratorio a cielo aperto

Camporosso. Questa mattina, 6 marzo, gli alunni della scuola primaria di Camporosso Capoluogo hanno avuto la possibilità, attraverso un’uscita didattica e a seguito di un ciclo di lezioni dedicate alla scoperta del mare e dei suoi abitanti, di conoscere la flora e la fauna presente sulla spiaggia di Camporosso, presso la foce del fiume e nell’Oasi del Nervia, divenute in questa occasione un vero e proprio laboratorio a cielo aperto.

Attraverso il progetto “I giardini incantati del mare”, che ha visto la collaborazione di realtà locali come Natura Intemelia Aps, ItaliaNostra e Informare, è stato possibile insegnare e ricordare, a partire dai cittadini più piccoli, le buone pratiche da adottare e replicare lungo le coste per proteggere le specie marine in pericolo e accrescere, allo stesso tempo, anche la propria consapevolezza in merito alle azioni da attuare per tutelare l’ambiente nel rispetto di tutti gli esseri viventi e aumentare le conoscenze sul Mar Mediterraneo e quello Ligure.

Un progetto considerato molto importante dal sindaco Gibelli: «Mette in risalto e tende a sensibilizzare soprattutto i bambini delle scuole su un tema che l’amministrazione porta avanti da parecchi anni, quello ambientale, che riguarda una porzione del nostro territorio molto importante dal punto di vista naturalistico, si tratta della foce del Nervia e della battigia: quindi del punto di contatto tra il mare e la terra, ricca di informazioni e di aspetti naturali che devono essere conosciuti e valorizzati. Come sindaco, sono molto soddisfatto di questa iniziativa e spero che si possa diffondere questa cultura ambientale non soltanto ai ragazzi delle scuole, ma a tutta la cittadinanza per proteggere e valorizzare il più possibile questa area».

“I giardini incantati del mare”, un progetto di Ubica (Underwater bio-cartography), società di ricerca marina subacquea e monitoraggio ambientale, lanciato in collaborazione con il Comune di Camporosso, sostenuto con i fondi Otto per Mille dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai e svolto in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche – Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente, e con  Reef Check Italia (Rci) onlus, nasce dalla consapevolezza che sotto la superficie del mare si sviluppa un giardino di piante che hanno un ruolo ecologico fondamentale in quanto contribuiscono non solo alla salute dell’ambiente, ma anche alla sopravvivenza dell’uomo sul pianeta e persegue l’obiettivo di mappare e descrivere il prato Cymodocea nodosa presente di fronte allo specchio acqueo del Comune di Camporosso scoperto la scorsa estate durante un’immersione esplorativa.

Nello specifico, «L’obiettivo del progetto è proprio quello di parlare del mare di Camporosso e di portare fuori dall’acqua, metaforicamente, le bellezze e le valenze naturalistiche di questo mare che è poco conosciuto», spiega la biologa marina Monica Previati della ditta Ubica srl che aggiunge:

«Per questo, siamo andati nelle scuole e abbiamo raccontato ciò che è stato scoperto tramite un monitoraggio nel mare di Camporosso, come la presenza di una pianta marina molto importante: la Cymodocea nodosa che non è stata ancora mappata, rientrando tra gli obiettivi. Abbiamo portato a scuola il mare e adesso portiamo la scuola sul mare, quindi portiamo i ragazzi a conoscere il mare attraverso la spiaggia ma non solo: altre associazioni parleranno per esempio, della valenza naturalistica dell’Oasi del Nervia, della ricchezza in termini di biodiversità anche terrestre. Dobbiamo godere del mare anche attraverso la spiaggia, che è un registratore della salute del nostro mare: se la spiaggia è ricca di organismi, anche il mare lo è e se la spiaggia è piena di plastica, anche il mare avrà la stessa situazione quindi, bisogna imparare a camminare sulla spiaggia e a riconoscere i segnali dati: è un registratore della salute del mare. Il punto finale del progetto è quello di ricordarci che non dobbiamo solo proteggere ciò che abbiamo, ma anche ripristinare ciò che abbiamo perso».

Coinvolti nel progetto e presenti durante l’uscita didattica anche Mara Lorenzi e Luca de Vincenzi che ribadiscono il loro impegno per l’iniziativa, ritenuta fondamentale sia dal punto di vista culturale che territoriale:

«Noi abbiamo una bella tradizione di amore per il mare e di attività sul mare perchè, già dal 2015 la nostra associazione “Io salvo il mare” era stata una delle prime: a cominciare dalla raccolta della plastica, la pulizia della spiaggia che abbiamo poi asportato da Bordighera a Vallecrosia, Camporosso, Ventimiglia. Come ItaliaNostra ovviamente, adesso, riprendiamo questa attività perchè la presenza di Italia nostra vuole essere ovunque ci sia natura da proteggere, tutelare e anche solo da valorizzare. L’idea di questa mattina di volere i bambini delle scuole per fare questa escursione in presenza di grande professionalità è bellissimo: siamo qui per supportare questo tipo di attività», spiega Lorenzi, mentre de Vincenzi aggiunge:

«Uno dei prossimi obiettivi della sezione del ponente ligure è quello di sensibilizzare le giovani generazioni alla cura, tutela e all’amore per l’ambiente: siamo già intervenuti negli anni passati con le scuole per far apprezzare le bellezze di Bordighera e questa è un’occasione per parlare ancora di ambiente e fare ulteriori iniziative. Il mare è parte del nostro territorio quindi continueremo ad occuparcene».

Durante il sopralluogo degli alunni, molto spazio è stato dedicato all’area protetta dell’Oasi del Nervia, agli animali che ospita e alle sue caratteristiche che sono state presentate dal naturalista Rudy Valfiorito, in rappresentanza dell’associazione Natura Intemelia Aps che si propone di valorizzare tutti gli aspetti naturalistici, ambientali della provincia di Imperia e, in particolare, quella dell’Oasi: «In diretto collegamento con il mare di Camporosso, in questo progetto di valorizzare il mare, la foce del fiume e l’Oasi sono inscindibili perché sono in collegamento tra di loro: per proteggere il mare dobbiamo proteggere anche i fiumi e la terra da cui arrivano perchè tutto ciò che trasportano i fiumi poi finisce in mare».