Giocatore “daspato” vuole entrare in polizia, vittoria al Tar

4 marzo 2025 | 07:30
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Giocatore “daspato” vuole entrare in polizia, vittoria al Tar

L’atleta del Genoa aveva subito un processo penale da cui è stato assolto. Ottenuta riabilitazione e annullamento

Pontedassio. Il Tar della Liguria ha accolto ieri il ricorso presentato dal difensore di un giovane calciatore del Genoa, oggi ventitreenne, che aveva ricevuto un provvedimento di Daspo, la misura preventiva che vieta l’accesso alle manifestazioni sportive. La vicenda affonda le radici in un episodio accaduto diversi anni fa, quando il ragazzo, all’epoca minorenne, era stato coinvolto in un episodio di violenza durante una trasferta a Pontedassio, in provincia di Imperia.

Nel contesto di una partita, l’atleta aveva avuto dei contrasti con avversari e compagni di squadra, tanto che il suo comportamento aveva suscitato tensioni sia in campo che negli spogliatoi. L’incidente aveva portato a un procedimento penale per lesioni personali, a seguito del quale l’uomo è stato assolto nel 2024. Nonostante l’assoluzione, però, la Questura di Imperia aveva mantenuto in vigore il Daspo, rifiutandone la revoca ma concedendo solo la riabilitazione.

La difesa dello sportivo, rappresentata dall’avvocato Raffaella Rubino di Genova, ha fatto leva sull’assoluzione ottenuta nel processo penale, chiedendo l’annullamento del provvedimento. Secondo il legale, la mancata revoca del Daspo avrebbe reso impossibile la partecipazione del proprio assistito ai concorsi pubblici per le forze armate e di polizia, che il giovane calciatore intende provare. Il Tar Liguria ha accolto la tesi della difesa, annullando la parte del provvedimento che aveva negato la revoca del Daspo. I giudici hanno sottolineato che il provvedimento amministrativo del questore non è stato preceduto dalla dovuta comunicazione dei motivi ostativi, come previsto dalla normativa, e che questa mancanza procedurale ha invalidato l’atto.