Discarica di servizio annessa al biodigestore, M5S: «Lotto 7 sulla testa dei taggesi»
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Il coordinatore provinciale Trucco: «Costa ben 86 milioni di euro dei contribuenti a fronte di ipotetici due milioni annui di risparmi»
Taggia. «Come temuto dal Movimento 5 Stelle il business principale dell’affare “biodigestore” a Taggia è realizzare quanto prima il Lotto 7, chiamandolo con un nome più simpatico “discarica di servizio” e gettarci dentro rifiuti. La domanda sorge spontanea: è lecito utilizzare una discarica di servizio per abbancare rifiuti non trattati?». A dichiararlo è Lorenzo Trucco, coordinatore Movimento Cinque Stelle Provincia di Imperia, che così interviene in merito all’annuncio, dato ieri, dell’imminente inizio dei lavori per il biodigestore e la contestuale firma del contratto con l’operatore privato che si occuperà della sua realizzazione: la società Idroedil di Taggia.
«L’impianto sorgerebbe tra due anni (staremo a vedere) nel frattempo la Provincia autorizza il riempimento di una discarica che, ne siamo sicuri, sorgerà in brevissimo tempo? Sarà lecito e soprattutto sicuro dal punto di vista ambientale e sanitario?», prosegue Trucco. «Cosa ne pensa la massima autorità sul territorio in tema di sicurezza e salute, il sindaco Conio? In questi giorni è alle prese con un increscioso caso politico nel consiglio comunale tabiese di cui seguiremo con attenzione gli sviluppi, ma visto e considerato che per anni ha rassicurato i suoi cittadini che non avrebbero più visto discariche, ora permette in silenzio che la discarica di servizio – nel progetto era prevista perfino più capiente del Lotto 6! – sia utilizzata alla stregua di una discarica vecchia maniera? E poi che fine faranno le terre di risulta dell’enorme scavo?».
«Inoltre, – conclude Trucco – l’euforia di ieri con le firme in Provincia va frenata osservando alcuni punti deboli dell’intero programma: anzitutto l’impianto è già vecchio prima ancora di nascere, visto che l’iter è iniziato nel 2012 ma il progetto è ancora più risalente. Inoltre, il fatto che la società allora proponente è poi l’unica a volerla realizzare lascia perplessi sulla reale economicità dell’offerta, che costa ben 86 milioni di euro dei contribuenti a fronte di ipotetici due milioni annui di risparmi solo a pieno regime, con il rischio di dover importare rifiuti da fuori provincia. Le gravi preoccupazioni ambientali e sanitarie relative all’intero progetto restano perciò da parte nostra immutate, per una zona già pesantemente condizionata dalle discariche», – concludono dal M5S -.
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