Costarainera al centro della ricerca europea: quattro giorni di studio e dialogo tra scienziati

26 marzo 2025 | 08:42
Share0
Costarainera al centro della ricerca europea: quattro giorni di studio e dialogo tra scienziati

Un evento di respiro europeo tra accademia, arte e territorio: il borgo ligure ospita la ricerca sulle storie di vita

Costarainera. «Partecipazione, bellezza e significato». Tre parole, un’intenzione, un’esperienza che per quattro giorni – dal 4 al 7 marzo – ha animato il borgo di Costarainera trasformandolo in una piccola capitale della ricerca biografica internazionale.

Nel cuore del paese, lontano dalle istituzioni accademiche ma immersi in un paesaggio carico di storia e autenticità, una ventina di ricercatrici e ricercatori provenienti da dieci Paesi europei si sono ritrovati per un Research Retreat, una forma di ritiro che mescola il sapere scientifico al dialogo informale, il metodo accademico all’incontro umano. Si tratta di 16 ricercatrici e 4 ricercatori, dalla Norvegia, Svezia, Scozia, Inghilterra, Germania, Francia, Ungheria, dal Cipro, Israele e dall’Italia (quest’ultime in arrivo da Milano, Trieste, Padova e Palermo).

L’iniziativa è stata promossa dalla Life History and Biography Network, una rete che opera sotto l’egida dell’ESREA – la società europea per la ricerca sulla formazione degli adulti – e ha visto protagonisti nomi noti del settore, tra cui la professoressa Laura Formenti dell’università di Milano-Bicocca e il dottor Rob Evans, già docente a Magdeburgo e oggi residente a Costarainera, che insieme hanno curato l’organizzazione del ritiro.

«Volevamo creare uno spazio di incontro autentico – spiega Formenti – un luogo in cui si potesse imparare gli uni dagli altri in maniera profonda, lontano dai ritmi e dalle formalità del mondo accademico. La ricerca biografica ha bisogno di contatto, di tempo, di scambio vero».

E così, tra passeggiate biografiche, laboratori artistici, pasti condivisi e workshop, il gruppo ha esplorato modi nuovi e trasformativi di fare ricerca, partendo dalle storie di vita e dalle esperienze personali.

Fondamentale si è rivelato il legame con il territorio e con chi lo abita. La vice-sindaca Cinzia Cozzucoli ha sostenuto l’iniziativa sin dalle prime fasi, offrendo supporto concreto e intuizioni preziose. E uno dei momenti più intensi del soggiorno è stata la visita alla chiesa madre di sant’Antonio abate, guidata dal sindaco Piero Mareri: «Un gesto che – come sottolineano i partecipanti – ha incarnato pienamente il senso del nostro lavoro, radicato nella memoria e nel dialogo con il passato».

Il ritiro si è così intrecciato con la vita dei caruggi, con la pietra viva delle case e con il respiro silenzioso della natura intorno. Alla partenza, il sentimento condiviso era uno solo: gratitudine. Verso il borgo, verso le sue persone, verso quell’ospitalità discreta e generosa che ha saputo rendere ancora più fertile il terreno della ricerca. Un’esperienza che ha lasciato il segno. E che – forse – potrebbe non restare unica.