Candidatura di Villa Mariani a Patrimonio dell’Unesco, Bagnasco spera in Bucci
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Pubblichiamo per la prima volta le lettere che il presidente della fondazione Mariani aveva inviato all’allora governatore Toti
Bordighera. Ci ha provato due volte, sollecitando, inutilmente, l’allora presidente di Regione Liguria Giovanni Toti. Ora ritenta con Marco Bucci. Carlo Bagnasco, presidente della fondazione Pompeo Mariani, che ha sede nella dimora e atelier del rinomato artista, al civico 7 di via Fontana Vecchia a Bordighera, ha un importante obiettivo: far proclamare la dimora d’artista e il suo storico parco “Patrimonio dell’Umanità Unesco“.
In Liguria, d’altronde, sono già quattro i siti Unesco presenti, tra gli oltre cinquanta che si contano in Italia. Di questi, due fanno parte della lista più prestigiosa, quella, appunto del Patrimonio dell’Umanità. Si tratta delle genovesi “Le Strade Nuove e il sistema dei Palazzi dei Rolli” e “Portovenere, Cinque Terre e le Isole (Palmaria, Tino e Tinetto)”.
Sono due le lettere che Bagnasco aveva inviato all’ex governatore Toti: la prima, consegnata brevi manu, è datata 31 agosto 2015. In quello scritto, Bagnasco aveva sottolineato l’importanza della villa «non solo per la Regione Liguria ma anche per il nostro Paese, in quanto è l’unica Casa di pittore dell’800, con arredi e corredi originali e relativo Atelier e Parco, sopravvissuta in Italia ed una delle dieci, con le stesse caratteristiche, ancora esistenti a livello mondiale», si legge nella missiva resa pubblica per la prima volta.
Oltre a ricordare le peculiarità della dimora, che dal 1939 è sottoposta a vincolo dal Ministero dei Beni Culturali (così come vincolati, dal 2013, sono gran parte degli arredi e corredi originarli, nonché i fondi librari e fotografici), grande rilevanza ha anche il parco, dove ancora si possono ammirare i due ulivi abbracciati che l’impressionista Claude Monet immortalò nel 1884.
«Chi Le scrive – aggiunge Bagnasco – Da quasi vent’anni si occupa della valorizzazione a livello nazionale ed internazionale di tale luogo, non ricevendo mai nessun aiuto, o contributo finanziario, da Istituzioni pubbliche o private». Mostre, convegni, prestiti a musei di rilevanza mondiale, non sono bastati a tenere la fondazione lontano dai rischi. E Bagnasco lo ha scritto nero su bianco al presidente ligure: «Purtroppo a partire dal 2010 fino al 2014 siamo stati impossibilitati a continuare la nostra proficua attività culturale, in quanto un importante Istituto di Credito (MPS), ha deciso di metterci in gravi difficoltà. Nonostante un patrimonio di decine di milioni di euro è stata impresa ardua restituire il milione di euro che MPS rivendicava, anche se in verità la somma era di molto inferiore. Presso tale Istituto esisteva un caveau con una riserva aurea e importanti oggetti,tra cui un’opera importante di Edgar Degas, che sono misteriosamente scomparsi e tutto questo ci ha messo in grandissime difficoltà». «Addirittura – scrive Bagnasco – Villa Mariani è stata pignorata e poi messa in vendita da MPS ad un prezzo base di asta di 16 milioni di euro, escluso però il contenuto; per salvarla il sottoscritto e la sua famiglia hanno dovuto sborsare 62.000 euro mensili per la durata di 18 mesi, somma, ad oggi, totalmente onorata. Per racimolare tale denaro mensilmente, abbiamo dovuto svendere alcuni importanti oggetti e quadri della collezione personale di Pompeo Mariani e della mia famiglia, subendo anche spesso e volentieri ogni sorta di umiliazione».
La seconda lettera, più recente, è stata inviata con raccomandata all’ex presidente nell’agosto del 2023. Anche in questo caso, Bagnasco non ha mai ricevuto una risposta. Nello scritto, il presidente della fondazione Mariani invitava l’allora governatore a visitare la mostra dedicata a Monet allestita al Forum Grimaldi, nel Principato di Monaco: “Monet en pleine lumière”. Una mostra realizzata anche grazie al contributo di Villa Mariani, che aveva prestato per l’occasione una quarantina di immagini di Bordighera dall’archivio di Mariani.
Anche in questa seconda occasione, Bagnasco aveva lamentato tutte le sue preoccupazioni: «Purtroppo in questi anni, mi sono accorto ed ho provato sulla mia pelle, di avere nemici tra i cosiddetti “poteri forti” e che Villa Mariani fa gola anche alle organizzazioni criminali, che si sono accorte delle enormi potenzialità che ha Villa Pompeo Mariani, l’Atelier del grande impressionista lombardo ed il Parco che la circonda, dove Claude Monet nel 1884 eseguì tre suoi capolavori e dove sono ancora visibili i “Due Ulivi” da lui immortalati, dipinto presente nella grande Mostra monegasca».
La missiva terminava con l’invito al presidente di far visita alla dimora d’artista. Un’occasione per «illustrarLe l’ambizioso progetto di far diventare Villa Pompeo Mariani, Patrimonio Unesco, unitamente alle altre nove dimore di pittori dell’800, con le stesse identiche caratteristiche, presenti nel panorama mondiale. L’estremo Ponente, sta beneficiando, grazie alla nostra presenza di un turismo culturale colto e raffinato, che potrebbe essere notevolmente incrementato se fossimo aiutati nei nostri progetti. In questi venticinque anni mai abbiamo ricevuto sostegni dalle Amministrazioni locali e dal Ministero dei Beni Culturali. La mostra monegasca sta dimostrando come Villa Mariani sia una realtà importante e determinante».
Ora Bagnasco ci riprova e dopo un primo incontro informale con il nuovo presidente ligure, Marco Bucci (suo compagno di classe al liceo classico Andrea Doria), è pronto a chiedere formalmente che il governatore si faccia portavoce della sua istanza, per valorizzare l’immenso patrimonio di Bordighera.