Antenna a Cipressa, Tar condanna Regione Liguria

31 marzo 2025 | 11:50
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Antenna a Cipressa, Tar condanna Regione Liguria

Il nodo decisivo che ha portato all’accoglimento del ricorso riguarda l’autorizzazione idraulica rilasciata

Cipressa. Una sentenza destinata a fare scuola quella emessa oggi dalla seconda sezione del tribunale amministrativo regionale della Liguria, che ha accolto il ricorso di tre cittadini, Pietro Bianchi, Giuseppe Lancellotti e Alberto Martino – difesi dall’avvocato Emanuele Bertolin -, contro l’installazione di una stazione radio base di Iliad a Cipressa. Il tar ha annullato l’autorizzazione rilasciata dal Comune e ha condannato Regione Liguria e Iliad al pagamento delle spese processuali.

La vicenda ruota attorno all’impianto di telefonia mobile eretto a pochi metri dall’abitazione dei ricorrenti, in un’area soggetta a vincolo paesaggistico e inserita nella fascia di inedificabilità assoluta lungo il Rio dei Piani. Il ricorrente ha denunciato l’impatto ambientale e visivo dell’antenna, alta 21 metri e poggiante su una robusta base in cemento armato, evidenziando anche un deprezzamento del valore della propria abitazione, nonostante nell’area siano presenti altre postazioni simili. I giudici hanno rigettato tutte le eccezioni preliminari sollevate dalle controparti – tra cui la presunta tardività del ricorso e l’assenza di interesse legittimo.

Il nodo decisivo riguarda l’autorizzazione idraulica rilasciata dalla Regione Liguria, che aveva considerato l’opera come “amovibile” e dunque compatibile con la normativa che vieta nuove costruzioni entro 10 metri dai corsi d’acqua. Ma secondo il tar si è trattato di un travisamento: la fondazione in cemento armato – larga oltre 4 metri e alta più di 2 – “non può certo considerarsi amovibile”, come dimostrato dalla necessità di demolizione meccanica per rimuoverla. Si legge nel dispositivo: l’autorizzazione regionale è palesemente errata anche laddove, aderendo acriticamente alle allegazioni di Iliad, ha dato per buona “l’amovibilità dell’opera in progetto in caso di necessità”.

Di qui, la bocciatura netta dell’autorizzazione e l’obbligo per Regione e Iliad di rimborsare il ricorrente per le spese legali. Si tratta di una decisione che potrebbe avere ripercussioni su numerosi altri impianti di telecomunicazione, soprattutto quelli localizzati in zone soggette a vincoli ambientali o paesaggistici.