Al via i lavori per “Sanremoinfiore 2025”, la descrizione dei carri in ordine di sfilata

12 marzo 2025 | 13:40
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Al via i lavori per “Sanremoinfiore 2025”, la descrizione dei carri in ordine di sfilata

Il carro di Sanremo è fuori concorso e, pertanto, la lavorazione può essere mostrata in corso d’opera durante la realizzazione

Sanremo è pronta a tingersi delle mille tonalità di colori dei fiori locali, i quali saranno i protagonisti indiscussi di “Sanremoinfiore 2025“, manifestazione che si svolgerà su quattro giorni, a partire da domani, e che terminerà domenica 16 con la tanto celebre quanto attesa sfilata dei carri fioriti realizzati dai comuni della zona.

Il carro di Sanremo è fuori concorso e, pertanto, la lavorazione può essere mostrata in corso d’opera durante la realizzazione. Per questo motivo, è stata installata una tensostruttura trasparente sul solettone di piazza Colombo, entro la quale i volontari dell’associazione “Floranga”, circa quaranta persone, con l’ideatore bozzettista Enrico Barla, creano la propria opera basandosi sul tema loro assegnato: “I 120 anni del Casinò di Sanremo”. Il pubblico può, quindi, assistere – rimanendo all’esterno della tensostruttura – alla realizzazione delle riproduzioni floreali dell’edificio liberty, della famosa scalinata, le palme, la roulette, un poker d’assi e tutti gli elementi che ricordano il gioco d’azzardo. I colori predominanti sono, ovviamente, il bianco, il rosso e il nero. Quest’opera sorge all’interno di un giardino fiorito multicolore che ricorda i giardini all’italiana, e che richiama il tema del corso fiorito, “Riviera dei fiori – Giardino d’Europa.” I fiori utilizzati saranno novemila garofani; cinquecento crisantemini; duecento rose rosse; cento rami di phalenopsis; centocinquanta strelizie; cento iris; seicento violaciocca; cento bocche di leone; cento statici; duemila ranuncoli: cento anemoni; cento foglie di philodendrum; ventiquattro pacchi di medeola; cento robellini; verde ornamentale assortito; trenta foglie di palma phoenix; scorza di palma, e quindici metri quadri di prato.

Il carro di Santo Stefano al Mare – il cui tema sarà “Austria – Pagina romantica” – si ispirerà ai celebri walzer viennesi che hanno conosciuto l’apoteosi nell’Ottocento, nel periodo del Romanticismo. Si tratta dell’epoca dei grandi balli di corte dell’Austria dove Elisabetta di Baviera, meglio nota come la principessa Sissi, e il suo futuro marito, Francesco Giuseppe, futuro imperatore d’Austria, si sono incontrati dando vita a una splendida storia d’amore. Il carro sarà rappresentato con la realizzazione di un pianoforte bianco, quello su cui Mozart iniziò a suonare a soli 4 anni, rivestito di garofani bianchi con la tecnica del placcaggio; la figura di Mozart, il cui abito sarà realizzato con lagurus, e la figura di una ballerina, il cui abito verrà creato con corolle di elleboro e phalaenopsis. Vienna sarà rappresentata dal Danubio che si snoderà su tutta la lunghezza del pianale. Infine, sul carro ci saranno due figuranti a rappresentare la principessa Sissi e un cadetto in uniforme dell’epoca. Il carro verrà realizzato dall’associazione “Pro Santo Stefano”. I fiori utilizzati saranno: diecimila garofani bianchi, rossi, viola, arancio, e gialli; venti chili di fogliame vario;  millecinquecento foglie di aspidistra per la realizzazione del Danubio; quindici chili lagurus per la realizzazione dell’abito di Mozart; seimila fiori di Elleboro per la realizzazione dell’abito della ballerina; centocinquanta violaciocche; cento tulipani; duecento bocche di leone; settecento ranuncoli; cento aspidistra variegata; trecentocinquanta rose; dieci chilogrammi di gipsophila; duecento phalaenopsis; mille crisantemini newton; cento dendrobium, e dieci chilogrammi di lunaria.

Il carro di Dolceacqua (“Olanda – Tulipani e mulini a vento”), si presenta come un quadro vivente che cattura l’essenza delle campagne olandesi. Al centro della scena, domina maestoso un classico mulino a vento, simbolo intramontabile di questa terra. La scultura verrà ricoperta con foglie cobra, muschio nordico e circa settemila garofani posati uno a uno con la tecnica del mosaico floreale, creando un effetto di straordinaria bellezza e precisione. Porte e finestre verranno realizzate con una struttura vegetale, e l’effetto vetro sarà garantito da fette di agrumi essiccati. L’intero carro si sviluppa su una piattaforma che richiama l’ambiente naturale delle campagne olandesi, un tripudio di colori e profumi grazie all’utilizzo di circa seimila fiori freschi, tutti provenienti dall’Olanda. Tra questi, spiccano varietà raffinate come
iris, lisianthus, lilium, gypsophila, gerbere, anemoni, ranuncoli, crisantemini multicolor, anthurium, alium e giacinti. Naturalmente, non potevano mancare i celebri tulipani, fiore simbolo per eccellenza di questa terra. Ai lati del carro, quattro grandi tulipani svettano con eleganza, quasi a voler abbracciare l’intera composizione. Questi maestosi fiori sono stati creati con polistirolo e ferro, poi decorati con cura utilizzando garofani dai colori vivaci e brillanti. Sul retro del carro, un tocco di tradizione: i caratteristici zoccoli olandesi, rivestiti con foglie di cobra e infiorati a mosaico con i garofani, aggiungono un dettaglio unico e suggestivo, richiamando le antiche usanze di questa terra.
A completare l’opera, il logo del gemellaggio con il principato di Monaco, che simboleggia l’unione e l’amicizia tra culture diverse, rendendo questo carro non solo un omaggio all’Olanda ma anche un simbolo di collaborazione e armonia.

Taggia, invece, rappresenterà il tema “Francia – Une fleur pour mon amour.” Il fiore per eccellenza da regalare alla persona amata è sicuramente la rosa, simbolo dell’amore, dell’eleganza e della perfezione. La rosa è la regina del giardino, ed è per questo che è stato ideato e creato un ambiente incantevole: un giardino di rose e di profumi, un insieme di colori e sfumature, che realizza il sogno di due innamorati nell’affascinante e romantica Parigi, conosciuta ovunque come “la città dell’amore.” La composizione floreale vuole ricordare la torre Eiffel, simbolo internazionale di Parigi, della Francia e del romanticismo. La coppia di fidanzati non rappresenta gli originali “fidanzatini di Peynet”, ma una coppia di innamorati qualsiasi, che immagina di essere nel “giardino dell’amore”, in quel mondo fatto di sogni, d’amore e di tenerezza, con il sorriso e la speranza nel cuore, perché l’amore deve essere coltivato, proprio come i fiori. Il carro è stato progettato da Francesco Piccirilli, mentre gli addobbi e le composizioni floreali sono state realizzate da un gruppo di volontari, esperti in scenografie floreali, che fanno parte della Pro Loco di Taggia e di alcune associazioni di Arma, che anche negli anni precedenti hanno collaborato con il comune di Taggia. I fiori utilizzati saranno dodicimila rose; duemila anemoni; duecento mazzi di lavanda; cinquemila fiori di semprevivo; ottomila crisantemi; venti pacchi di gisofila; verde ornamentale; prato; venti chilogrammi di ruscus; quaranta medeola, e venti chilogrammi di pitosforino variegato.

Il carro di Bordighera (“Svezia – Viaggio verso il sole”) è stato pensato riunendo in chiave gioiosa figure simboliche della cultura e della tradizione svedese e dei paesi nordici. Un grande sole primeggia a simboleggiare il risveglio dopo la lunga e fredda stagione invernale; non manca anche l’immagine simbolo che è santa Lucia, soprannominata “regina della Luce”, proprio perché il suo nome deriva dalla parola latina “lux” che significa luce. Altro elemento importante, un oggetto molto popolare: il cavallino di legno o cavallo Dala-Dalahast in svedese, tradizionale statuetta di legno intagliato e decorato solitamente con il colore rosso, proveniente dalla provincia storica della Svezia centrale, Dalarna (landskap). Il cavallo Dada è divenuto un simbolo della Svezia. Altre presenze sul carro sono i piccoli elfi, figure magiche che popolano i boschi raffigurati vicino a grandi fiori; i Tomtar naturvasen, spiriti naturvasen, gli spiriti della natura. Secondo la tradizione, il più ben disposto verso l’uomo tra questi era il Tomte. Le credenze riguardanti il Tomte sono omogenee in tutta la Svezia, e ci restituiscono l’immagine di una creatura molto simile a uno gnomo o un folletto. La funzione principale del Tomte era di occuparsi nel mondo contadino della fattoria e del bestiame, punire negligenze nei lavori domestici, e svegliare i padroni di casa quando qualcosa non andava. Il tutto è rappresentato in stile cartone animato. I fiori utilizzati saranno diecimila garofani gialli; seimila garofani bianchi; mille garofani arancioni; seimila crisantemini rossi; abeti; dieci chilogrammi di gisofila; duemila anemoni; duemila iris; cinquecento gerbera; mille Lilium; mille cymbidium, e mille Anturim – tillanzia. A cura del maestro Massimo Gilardi da Imperia.

Il carro di Riva Ligure del 1961 rappresentava il cigno del Lohengrin di Wagner che navigava su un mare rosa. Nel 2025 (“Germania -Armonie fiorite“) il carro prevede sul fondo un pianoforte con un giovane Wagner che suona una musica melodiosa da cui esce un tripudio di fiori bianchi e rosa, nonché uno spartito musicale che si diffonde per tutto il carro. Lo spartito è realizzato con il tipico intreccio di foglie con cui negli anni Sessanta venivano realizzate le ceste per trasportare i fiori in Germania. La parte centrale del carro prevede due cigni bianchi che formano un cuore che simboleggia la pace, la fratellanza, l’armonia, e l’amore fra i popoli. Il pentagramma vuole sottolineare che la musica non ha barriere, e che può arrivare al cuore di chiunque. I due cigni, nonostante un “muro”, vogliono dimostrare che l’amore supera
tutte le barriere. Non dobbiamo dimenticarci che la Germania nel 1961 ere divisa, ma il 9 novembre 1989 cadde il muro di Berlino, e le persone finalmente potettero riabbracciarsi. Il pianoforte è stato realizzato a mano, con legname di recupero e coperto da muschio che dona eleganza. I cigni sono realizzati con l’infioramento di garofani e ortensie, mentre lo spartito, con foglie di canna secche con lo stesso intreccio con cui venivano realizzate le ceste usate per il trasportare i fiori in Germania negli anni Sessanta. II pentagramma è realizzato attaccando il lagurus nero con colla a caldo e le note musicali con gli anthurium. Per la realizzazione del carro si prevede l’uso dei seguenti colori: cigni, bianco; pianoforte, verde; pentagramma, beige, nero, e verde; pianale del carro “Mare”, rosa, mentre la scritta “Riva Ligure” sarà realizzata di colore fuxia. I fiori utilizzati, invece, saranno diecimila garofani; cinquemila ranuncoli; cinquecento bocche di leone; cinquecento viola ciocca; duecento anthurium; cinquecento steli gypsophila; cento steli orchidee; duecento delphinium; duecento lisianthus; duecento rose; cinquecento ortensie; quattrocento steli di alstroemeria; trecento anemoni; dieci chilogrammi di ginestra; venti chilogrammi di fronde verdi; tremila lagurus, e muschio.

Il tema assegnato al carro di Ospedaletti (“Belgio – Festival in technicolor”) è sviluppato con alcuni semplici elementi. Il “Festival” è da intendere come manifestazione popolare quale, appunto, può considerarsi il corso fiorito di Sanremo. Il riferimento al technicolor è il passaggio dal “bianco e nero” ai “colori”, ed è rappresentato da una grande pellicola cinematografica che unisce i vari elementi del carro.
Il technicolor, infatti, nasce come procedimento di cinematografia a colori dove, per l’appunto, è il colore a fare da protagonista. Il carro stesso vuole essere una vera e propria esplosione di colore che richiami l’attenzione e la curiosità dello spettatore. Il riferimento al Belgio, invece, è dato dal richiamo al cartone animato dei “Puffi”. I simpatici protagonisti del celebre cartone animato nascono dalla mano del fumettista belga Peyo, pseudonimo di Pierre Andrè Gabriel Cullifor, che inventò casualmente il fumetto mentre si trovava a cena con alcuni amici, utilizzando una saliera a forma di fungo. Il fungo, infatti, nel celebre cartone animato, è la casa dei piccoli personaggi immaginari di colore blu. Il richiamo al Belgio è dato anche dalla presenza sul carro della riproduzione del famoso “Atomium”, monumento simbolo della città di Bruxelles, collocato, precisamente, nel parco Heysel. È una costruzione in acciaio che rappresenta i nove atomi di una cella unitaria di un cristallo di ferro. Sul carro è stato riprodotto con fiori e materiale vegetale. I fiori utilizzati saranno dodicimila ranuncoli; tremila papaveri; ottomila garofani; sessanta chilogrammi di ruscus; venti chilogrammi di mimosa; dieci metri di prato, e ulteriori materiali di completamento, con utilizzo di fiori locali. Si vuole sottolineare l’accurata scelta di alcune tipologie di fiore molto pregiate: si prenda come esempio quella del ranuncolo clone. Nella scelta generale dei fiori e del vegetale si è cercato di valorizzare i prodotti della nostra terra dando, quindi, risalto a
specie floreali che caratterizzano il ponente ligure. La realizzazione del carro è stata demandata dal comune di Ospedaletti all’associazione locale “U Descu Spiaretè”, da sempre impegnata a tramandare le tradizioni culturali ed enogastronomiche. L’attività dell’associazione si sviluppa grazie al lavoro di tanti volontari impegnati in differenti manifestazioni, tra le quali si inserisce anche la realizzazione del carro che vede svilupparsi, dapprima, il lavoro di volontari impegnati nella realizzazione delle varie strutture tramite l’utilizzo e la lavorazione del ferro, del legno, e del polistirolo e, a seguire, lo straordinario lavoro di volontari infioratori che danno colore ai vari complementi presenti sul carro.

Per il carro di Diano Marina (“Danimarca – Un fiore per il mio castello”) è stato pensato di rappresentare un’icona quale la Sirenetta di Copenaghen in chiave di cartone animato, adagiata sui mattoncini Lego per rendere un omaggio al creatore dei mattoncini, ideati nel 1916 da un illustre cittadino danese, il geniale Ole Kirk The Lego Group, il cui marchio viene reso graficamente come Lego. Sempre sul filo conduttore dei Lego, si trova un grande fiore ispirato alle famose forme dei mattoncini, posto davanti all’immagine di uno dei bellissimi castelli reali di Danimarca, ispirato al castello di Rosenberg a Copenaghen, costruito come residenza reale per volere dei re Cristiano IV di Danimarca. Generalmente, ogni anno arrivano due milioni e mezzo di visitatori da tutto il mondo per la visita al castello, che sorge al
centro dei bei giardini rinascimentali, i più antichi giardini reali di Danimarca. Vennero creati per volere di Cristiano IV secondo lo schema dei giardini all’italiana, oggi in parte trasformati in parco all’inglese: sono aperti in estate e rappresentano una vera attrattiva. Sono divenuti celebri per la fioritura primaverile di crochi che, disposti a disegni geometrici, formano un caratteristico tappeto di colori, di cui il
carro fornisce un assaggio. A custodia del castello, infine, una guardia reale con un “cannone sparafiori”, sormontato da una colomba, simbolo della pace. Di seguito i dettagli relativi all’utilizzo e alla tipologia dei fiori: per l’infioritura a mosaico, in varie colorazioni naturali, seimila garofani, cinquecento santini, e cinquecento sancarlini, e per le varie composizioni, quattrocento violaciocche, duecento bocche di leone, seicento rose, cinquecento ranuncoli cloni, quattrocento iris, trecento gerbere, trecento sterliziae, e cento viole mammole. Viene impiegato anche fogliame formium (seicento), felce (cinquanta), duecento aspidistria, e duecento steli di orchidee.

Un’esplosione di colori, arte e storia prende vita nel carro di Camporosso e Vallecrosia, tributo moderno al celebre carro dell’Italia del 1961 dal tema “Europa in fiore.” Un’opera che unisce passato e presente, dove tradizione floreale e innovazione si fondono in un inno alla bellezza. Cuore del carro, un trono a forma di gigantesco fiore, maestoso e avvolgente, che evoca un’eleganza senza tempo. Rivestito da garofani e cascate di tulle, ospita una delle miss in un’aura regale. Attorno, fiori giganti realizzati con la tecnica a mosaico creano una cornice spettacolare, accompagnati da composizioni di rose, gerbere e strelitzie che si intrecciano, trasformando così ogni elemento in un quadro floreale. Il pianale sinuoso, con linee curve e strutture oblique, genera un effetto parallasse quando il carro avanza. Le forme asimmetriche e i volumi sfalsati sembrano danzare, regalando allo spettatore un’esperienza visiva tra movimento e profondità. Sul frontale, i nomi di Camporosso e Vallecrosia brillano in una bandiera floreale con i colori dell’Europa. L’intera struttura è un giardino in movimento realizzato con diecimila garofani; tremila fiori “programmatici”; trecento rose; trecento gerbere; duecento strelitzie; duecento bocche di leone; duecento anthurium; cento steli di solidago; cinquecento piantine di violette; foglie di monstera, e ruscus.  Questo carro è un ponte tra generazioni e culture: ogni fiore racconta l’orgoglio di una terra che ha fatto della floricoltura un’arte, ricordando che la bellezza, come i fiori, non conosce confini.

Alla città di Ventimiglia è stato affidato il compito di rappresentare il film “Appuntamento in Riviera”, pellicola appartenente al filone dei “musicarelli” in voga negli anni Sessanta, attraverso i quali si creava l’occasione per fare ascoltare e pubblicizzare i successi dei cantanti del momento. Nella trama di “Appuntamento in Riviera”, Tony Renis veste i panni di un compositore che riesce a portare al Festival di Sanremo il brano “Quando, quando, quando.” L’esecuzione, rifiutata da un cantante, viene affidata dagli organizzatori allo stesso autore: ed è un successo. Il giovane, ormai cantante a tutti gli effetti, viene scritturato da un noto impresario, ed esaltato dalla improvvisa e imprevista notorietà decide di sposare la fidanzata. Solo dopo il matrimonio, leggendo il contratto d’ingaggio, scopre di essere vincolato al celibato per motivi legati alla sua nuova immagine di personaggio appetibile per dive dello spettacolo. Per lui la vita diventa difficile, in quanto deve saper mantenere segreto il matrimonio e prestarsi al gioco dei giornalisti che gli accreditano avventure sentimentali. In questa impresa, finirà in circostanze a volte imbarazzanti: la più eclatante con Mina la diva più in voga in quel momento, che metteranno alla prova la tenuta del suo legame. Quando tutto sembra prendere una brutta piega, alcuni colpi di scena portano al lieto fine. Sul carro, la trama è simbolicamente rappresentata da un microfono, con le fattezze di Tony Renis che cerca di sfuggire dall’assalto delle ammiratrici e impresari, e da due cuori, rappresentanti le donne più importanti della sua vita sentimentale: la fidanzata e la cantante Mina che lo inseguono, nella speranza di farlo capitolare. Tutti i personaggi/simbolo corrono lungo un sentiero dall’aspetto di pentagramma musicale, sulle cui righe verranno “scritte” note musicali in omaggio alla canzone “Quando, quando, quando.” Una pellicola cinematografica si srotola da una bobina appoggiata a un’altura, che accenna ad un paesaggio montano (altro luogo in cui è ambientata la scenografia del film), per andare a riavvolgersi su un’altra. Le note musicali presenti sul pentagramma e le carte da gioco, posizionate in un lato della struttura sono un richiamo alla città festivaliera di Sanremo, meta “dell’appuntamento.” Due grandi vinili, sulla parte frontale della scena, riportano il nome della città che ha avuto il compito di realizzare il carro. Su un lato di quest’ultimo, si staglia il vessillo della bandiera svizzera, nazione associata al tema. Il pianale e le composizioni presenti nelle parti frontali e laterali del carro comprendono una buona parte delle varietà del patrimonio floricolo del territorio: ranuncoli; anemoni; violaciocche; delphinium; anthurium; iris; ortensie, e orchidee. Le grandi strutture simbolo, così come il vessillo svizzero, sono infiorate a mosaico con garofani (circa seimila) e sancarlini (oltre cinquemila). L’elicriso verrà utilizzato per completare alcuni particolari, mentre il velo da sposa che, partendo dal retro del secondo cuore si adagerà nella parte posteriore del carro, sarà interamente ricoperto da lunaria bianca con bordi di gypsophila, per ricrearne la sofficità e trasparenza. Materiale vegetale trattato: aspidistria; ruscus; scheletrine; foglie di cobra; licheni e, in particolare, foglie di ulivo, tutto a chilometro zero. Il carro verrà realizzato con oltre venticinquemila fiori freschi.

Il carro di Pompeiana (“Tavolozza spagnola“), ideato e realizzato dall’associazione “Florang” di Sanremo, è dedicato alla
Spagna. Tutto giocato sui colori tipici e caldi del giallo, rosso e arancio, presenterà come sfondo un maestoso ventaglio che ricorderà il mondo del flamenco con i ballerini. Nella parte anteriore verrà riprodotto un caratteristico giardino dell’Alhambra, con all’interno una
fontana zampillante. A completare il carro, una grande chitarra, strumento simbolo del ballo del flamenco. I fiori utilizzati saranno quattromla calendule; duemilacinquecento garofani; trecento rose; duecentocinquanta strelizie; duecento alstromerie; cento bocche di leone; ottocento ranuncoli; cinquecento anemoni; cinquecento germini; duecento statici limonium; centoventi chilogrammi di mimosa; cinque chilogrammi di gypsophila; cinque chilogrammi di gunny argentato; trecento foglie di chamerops; venti foglie di washingtonia; Myriocladus; Pitosforino e altro verde ornamentale, e venti metri quadri di prato.